Bellezza vs Intelligenza...

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Improvvisamente, a seguito di una comunicazione da parte del pilota ad un microfono, un'isola si rivela ai suoi occhi.

Greta è senza parole.

"dispositivi di occultamento, Greta. L'isola può anche chiudersi ed immergersi quando la rotta è attraversata da qualche nave per precauzione, ma è successo una volta in 29 anni..."

Un'isola da sogno, grande quanto una metropoli.

Tanta vegetazione e spazi verdi.

Si intravede una struttura imponente, dove si sta dirigendo l'elicottero.

Avvicinandosi si notano delle persone con una divisa azzurra che puntano delle strane armi a uomini e donne seminudi che corrono in un percorso recintato a perdifiato.

"vedi, gli azzurri sono i non-human; hanno già ricevuto l'input categorico di obbedirti incondizionatamente. In questo momento le cavie stanno facendo un test di resistenza sotto l'effetto di droga, per vedere gli effetti a lungo termine della sostanza; qui, invece, ci sono le residenze per la dirigenza, di cui farai parte da oggi; siete solo in 6 a dirigere, gli altri sono non-human o cavie. Io darò gli ordini a voi 6, verificherò l'andamento delle ricerche e riferirò ai miei superiori".

Greta conosce gli altri 6 componenti: Henry e Fiona, prossimi alla pensione, responsabili rispettivamente della parte di elettronica/informatica e della parte biologico/genetica (di cui Greta si occuperà). Gli altri membri si occupano della logistica, della parte finanziaria e dei rifornimenti.

"Greta, affiancherai Fiona per un mese, dopodiché lei si godrà la meritata pensione e tu...il tuo meritato incarico"

Sorride.

Un po' di pratica

Il primo giorno seguente l'"assunzione" Greta familiarizza con le procedure e le apparecchiature. Fiona le ricorda un po' se stessa nel modo in cui manipola le cavie, fredda con un sorriso diabolico.

Si stupisce di quanto tutte le sue diaboliche fantasie siano semplice realtà in quel luogo.

Osserva affascinata mentre una femmina di colore viene incatenata ad un meccanismo girevole, completamente nuda al sole.

I legacci vengono tirati in modo che la cavia sia in tensione. L'operazione viene ultimata dai non-human; a questo punto interviene Fiona.

"devi sapere, Greta, che le operazioni di immobilizzazione vengono ultimate dai non-human per evitare che, se qualcosa va storto, uno di noi venga preso in ostaggio o ferito. Così, il massimo che può succedere è che un non-human venga ferito. È successo 2 settimane fa. Una cavia appena arrivata, una ragazza norvegese, campionessa regionale di nuoto sincronizzato, stava per essere ricondotta in cella, quando ha avuto la forza e la prontezza di slegarsi (un errore nella procedura da parte di un non-human inesperto), ferire 3 non-human, prenderne uno in ostaggio e tentare di venire a negoziare da noi. Poveretta, non sa che in non-human non hanno sentimenti. L'ostaggio è stato subito eliminato senza batter ciglio dagli altri non-human, e lei è stata colpita con dardi narcotizzanti. Ora sta subendo un trattamento di elettroshock esemplare, dopodiché, ridotta in stato semi-vegetale, sarà utilizzata per qualche altro test. È un peccato, avrei fatto volentieri a meno di sottoporla al trattamento, ma è la procedura. Mi sarebbe piaciuto vedere come reagiva nel pieno delle sue facoltà, aveva un carattere ribelle, che a noi piace tanto. Pazienza.

Il mare è pieno di pesci...

Era stata selezionata per il test a cui stiamo sottoponendo questa cavia di colore. Nadia, il suo nome, un'atleta cubana di 21 anni che corre i 100 m, i 200 e pratica anche il salto in lungo, un'atleta di grandi potenzialità, come puoi vedere dal suo fisico. Vengono scelte non ancora famose, solitamente"

Greta osserva e ascolta con morbosa attenzione la natura del test.

La cavia veniva immobilizzata al sole , legata a questo marchingegno che funziona come "girarrosto". Veniva monitorato in battito cardiaco con degli elettrodi che Fiona stava applicando in diverse zone e la temperatura con delle sonde posizionate nella vagina e nell'ano.

In questo modo si osserva come reagisce la cavia all'esposizione al sole.

Il test viene eseguito su maschi e femmine di diversa razza ed età per avere dei dati statistici.

Fiona ammira il corpo di Nadia: alta, snella, muscolosa, senza un filo di grasso e, nonostante tutto, con un seno abbastanza prosperoso. Era legata mani e piedi a X; la tensione delle corde metteva i suoi muscoli in risalto.

Certo, i suoi lineamenti non erano bellissimi, non molto femminili, e comunque, anche come fisico non reggeva il confronto con Tania...aaah Tania, che ricordi, chissà dove sarà ora?

Greta distoglie la sua mente da Tania ed osserva come Fiona applica gli elettrodi e le sonde con freddezza.

Stanno per andarsene, ma Greta rimane 5 minuti ad osservare la cavia nuda e legata al sole, col meccanismo che la gira lentamente.

Quando si formano le prime gocce di sudore passa un dito sotto le ascelle, quasi a solleticare Nadia, che ha un guizzo, un istintivo impulso a liberarsi. La cosa la diverte, quindi ripete l'atto sfiorandola sotto i piedi, sull'addome, sul seno. Era interessante come gli addominali spiccassero nonostante lei fosse "tirata".

Fiona sorride.

"vieni, Greta, dobbiamo finire i test per oggi, avrai tempo per divertirti finito il lavoro"

Beh, lei avrebbe indugiato di più, non sarebbe stata così "sbrigativa".

Effettivamente aveva notato che Fiona non si tratteneva molto con le femmine. Prediligeva indugiare sui maschi, li tastava molto, senza alcun pudore, in fondo erano cavie.

La giornata continua regolarmente, Fiona si addentra nel lavoro sempre di più.

La sera le cavie vengono condotte in celle separate, nutrite.

La direzione si ritira nella residenza, dotata di tutti i comfort.

La cena servita dai non-human è prelibata.

Greta si inserisce nel gruppo con facilità.

Il Membro 137 brinda alla nuova arrivata.

"ora è tempo di ritirarci nelle nostre dependance. Beh, ognuno si diverta come meglio preferisce..."

Una risata maliziosa, rivolta a Greta.

Fiona accompagna Greta verso le stanze.

"che voleva dire con quella risata sul divertimento? Non capisco..."

Vieni, Greta, ora ti spiego.

La conduce in una particolare ala del reparto detenzione.

"qui ci sono le cavie da noi prescelte per i nostri "divertimenti"; naturalmente sono gli esemplari più attraenti. Possiamo farne quello che vogliamo, avere rapporti, torturarli, oppure semplicemente tenerli incatenati in camera per ammirarli".

Greta conta una ventina di celle.

L'addetto alla logistica, un uomo sulla quarantina, grasso, calvo, si dirige verso la cella di una mulatta. Ad un cenno dell'uomo 6 non-human entrano nella cella, armati.

"stanotte tocca a te, puledra; spogliati completamente"

La cavia, con il terrore negli occhi, si denuda. È una giovane ragazza mulatta, con due bellissimi occhi verdi. Il suo fisico è imponente, alta 1.90, gambe affusolate e muscolose, seno naturale tonico e sodo, corpo da favola.

Greta si rivolge a Fiona.

"chi è?"

"una ballerina di 22 anni. L'abbiamo scelta perché abitava in un piccolo paese ed era molto facile prelevarla; oltre al fatto che è bellissima e fisicamente dotata, ovviamente. Stasera tocca a lei sopportare Jean: è un sadico; gli piace usare la frusta. È molto bravo nel provocare dolore senza lasciare danni permanenti; in ogni caso le cavie da lui "usate" devono passare qualche giorno a riposo prima di essere riutilizzate. Osserva..."

Un apparecchio di forma rettangolare che scorre su piccole ruote viene introdotto nella cella; la vittima legata ad X mani e piedi. Piange. Evidentemente sa cosa l'aspetta.

Jean entra, esamina la sua preda lentamente, la bacia, la tocca, la annusa.

"puzza un po', che le avete fatto fare oggi?"

"10 miglia a nuoto al mattino e 50 Km di corsa nel pomeriggio".

"ah ecco"

Prende un idrante e lo dirige verso la cavia. Un getto d'acqua fredda la investe con violenza. A questo punto Jean la insapona minuziosamente, insistendo su seno e parti intime, mentre lei tenta di liberarsi inutilmente, osservando con disprezzo e terrore il piccolo uomo.

Finito il tutto la sciacqua e ordina ai non-human di condurre il carrello nella sua camera.

Fiona si dirige verso l'ala maschile.

Si sofferma davanti alla cella di un ragazzo biondo, muscoloso. Si tratta di un "accompagnatore" svedese, che ha avuto la sfortuna di avere come cliente Fiona, la quale, trovandolo particolarmente attraente, ha persuaso il Membro 137 ad "arruolarlo".

La procedura è simile, anche se lui viene incatenato con ancora le mutande addosso.

Fiona invita Greta ad antrare.

Il ragazzo è alto e muscoloso. Le due donne lo osservano come un animale. Quel giorno è stato sottoposto ad un trattamento di elettrostimolazione intensivo su tutto il corpo.

Greta si muove alle sue spalle e passa le sue unghie taglienti sulla schiena, provocando istintivi moti di ribellione da parte del ragazzo. Le piace vedere i muscoli guizzare al suo tocco. Sta rivalutando la possibilità di torturare gli uomini, pur continuando a preferire le donne.

Fiona si unisce a Greta, e con mani esperte iniziano a stuzzicarlo e a mordicchiarlo un po' dappertutto.

Il ragazzo è ancora sudato per le fatiche del pomeriggio, ma Fiona preferisce non lavarlo; le piacciono quando sono un po' sudati.

Nel momento in cui le due donne si mettono di fronte a lui e Fiona inizia a leccarlo sul petto, Greta nota un rigonfiamento inequivocabile nelle mutande del ragazzo.

Fiona è una donna non bellissima, sulla cinquantina, ma il modo elegante in cui è vestita e le sue abilità di manipolazione eccitano lo stallone svedese. Greta, presa come da un raptus, eccitata ma allo stesso tempo indignata, gli allunga uno schiaffo violento e lo prende per i capelli.

"come ti permetti, lurido animale, di avere un'erezione. Non ti hanno insegnato le buone maniere. È questo il modo di trattare una signora? Ora ti farò frustare fino a quando la voglia ti sarà passata..."

Fiona la interrompe.

"hey, stai calma; questo è il MIO giocattolo, non dimenticare; ora lo faccio portare in camera mia..."

"ma...ma...ok, ti chiedo scusa; è che avevo l'impressione che se la stesse spassando troppo e quindi..."

"vedi, Greta, non tutti sono così sadici. A me piace stuzzicarli, torturarli un po'. Spesso mi piace eccitarli, masturbarli fino all'orgasmo per poi interrompermi subito dopo. Dovresti vedere come supplicano, penso che per loro sia una delle umiliazioni più grandi. Ma a volte li faccio venire. Con chi vale la pena...beh ecco...ho anche dei rapporti. Ora non ti offendere, ma mi ritirerò nella mia stanza con lui. Tu puoi scegliere chi vuoi, qui dentro. Le uniche regole tassative sono: non slegarli MAI; non ferirli permanentemente; non ucciderli.

Hey, voi portate lo svedese in camera mia.

Vieni Greta voglio vedere cosa scegli"

Greta percorre il corridoio vedendo molti esemplari maschi di varie razze, tutti molto alti ed attraenti.

Ma la sua attenzione si sposta sull'ala femminile.

-mmm...avrei dovuto capire che preferiva le donne -, pensava Fiona sorridendo.

Ci sono tante ragazze, molto attraenti; una coi capelli e gli occhi scuri ed il fisico da modella le ricorda vagamente Tania, anche se lei era più vitale, più forte e più bella; una bellezza purtroppo inarrivabile, con grande rammarico di Greta.

Poi le viene in mente una cosa.

"Fiona, dove si trova la nuotatrice norvegese?"

"beh, in questo momento sta subendo il trattamento, non la puoi portare in camera..."

"no, ecco...vorrei solo vederla"

"ok"

Percorrono alcuni piani sottoterra e raggiungono una stanza controllata da una decina di guardie.

La porta si apre.

La norvegese è immobilizzata su di un letto a X, con cinghie su caviglie, cosce, vita, collo, fronte, bicipiti e polsi.

Ha una tuta bianca. Dei fili escono dalla tuta in diverse parti del corpo.

"vedi, questo trattamento ha lo scopo di farla soffrire in modo prolungato, ma senza provocarle danni a livello fisico; per questo vengono monitorati battiti cardiaci e temperatura; se i valori diventano critici la tortura elettrica si ferma, lasciandola riposare; c'è una telecamera che filma il tutto, parte del video verrà trasmessa alle cavie come ammonimento.

In questo momento, vedo dal computer, la cavia ha appena sopportato un ciclo continuo di 47 minuti, come puoi notare dai suoi respiri pesanti; tra una mezz'ora dovrebbe incominciare nuovamente"

"ecco...Fiona, io vorrei rimanere qui ad osservarla un po'; non farò niente, osserverò come il computer gestisce le scariche elettriche"

"beh, Greta, ognuno ha i suoi gusti, è un tuo diritto"

"una cosa vorrei chiederle..."

"dimmi"

"ecco vorrei spogliarla...posso?"

"ah, avrei dovuto immaginarlo, che sbadata; diciamo che la tuta che indossa non ha una precisa funzione. Non è svestita perché lo scopo di questo trattamento è punitivo, non di nostro piacere. Ok, puoi agire come credi; i non-human sono a tua disposizione; ricordati di lasciar fare a loro le operazioni di immobilizzazione; detto questo puoi giocare con la cavia come credi, il trattamento è automatico. Che dire, buonanotte, io ho uno svedese seminudo ed eccitato che mi aspetta e stasera mi sento ispirata, mmm...potrei sottoporlo alla macchina del solletico...un giorno te la farò vedere, Greta. A domattina"

Greta non vede neanche Fiona uscire, sta fissando con morbosità la ragazza norvegese da qualche minuto.

Ora è sola con lei; le guardie sono a sua disposizione fuori dalla porta.

Vuole godersi quei momenti lentamente.

"non so nemmeno il tuo nome, cagna; Fiona ha ragione ad essere dispiaciuta per te. Il tuo sguardo iniettato di rabbia denota un carattere che non si arrende. E sicuramente sei abbastanza forte da rompere delle manette d'acciaio, anche se difettose, e mettere ko diversi non-human armati; anche se ora sei vestita si vede che sei slanciata e forte; ma rimedieremo subito, inizierò a toglierti la parte sopra..."

Il trattamento è iniziato da meno di un giorno, quindi la ragazza è ancora nel pieno delle sue facoltà.

Ha un volto sbarazzino con delle lentiggini, occhi azzurri ed un bel colorito sulle guance.

4 guardie entrano e dicono a Greta di allontanarsi, per sicurezza.

"toglietele solo la parte sopra, per ora, grazie..."

Le guardie, con le dovute precauzioni, abbassano la cerniera della tuta e rimuovono la cinghia attorno alla vita, sollevando la tuta fino a sopra il seno; la ragazza ha ancora una canottiera bianca; poco male, il piacere sarà prolungato. Riallacciano stretta la cinghia attorno alla vita.

Ora tocca alle cinghie sui bicipiti, la tuta viene sollevata fino ai polsi, lasciando scoperte le braccia; nel momento in cui ha i bicipiti liberi si dimena con forza; pur essendo ancora totalmente immobilizzata, le 4 guardie fanno fatica a riallacciare le cinghie questa volta sulla pelle nuda.

L'operazione analoga sui polsi viene fatta, per sicurezza, separatamente tra destra e sinistra.

Greta capisce, ora, perché le precauzioni non sono mai eccessive.

"lasciateci..."

Torna ad esaminare la cavia.

Con la tuta non si notava quanto fossero muscolose e toniche le braccia.

Nulla a che vedere con Tania, ma questa si avvicinava; la peculiarità di Tania consisteva nel fatto che era splendida in tutto. Questa era comunque bellissima, ma era leggermente sproporzionata rispetto ad altre parti del corpo, come l'addome, che, pur morbido e muscoloso, non era confrontabile con la massa delle braccia. Trovare un minimo difetto in Tania non era difficile, ma impossibile.

La ragazza, di carnagione molto chiara, è un bagno di sudore, il suo petto si alza e si abbassa velocemente per il trattamento appena subito.

Una cinghia collegata a varie ampolle è fissata alla bocca, rendendole impossibile parlare; probabilmente era il mezzo per nutrirla, visto che il trattamento durava almeno una settimana. Elettrodi sui polsi.

Fili che escono dalla canottiera all'altezza del seno, si intravede un nastro che le avvolge tutto il torace coprendo i capezzoli.

Greta incomincia ad accarezzare la cavia sul volto, sul seno, sull'addome, tastando la fermezza dei bicipiti. Decide di togliere la canottiera mentre è ancora legata. La sfila dai pantaloni della tuta, con difficoltà la fa passare sotto la cinghia, scoprendo i meraviglioso seno palpitante. Sul torace vi erano elettrodi sia per monitorare i battiti cardiaci sia per indurre scosse elettriche.

La annusa, è tuta sudata.

"hai proprio un bel corpicino, sai, cagna?"

La lecca sull'ombelico.

"sei salata...mi piaci"

La cavia ha un impulso di ribellione: non solo dovrà soffrire in modo indicibile per una settimana, ma ora deve anche subire le depravazioni di quella lesbica?

Emette un grugnito misto tra rabbia e frustrazione e tira violentemente alle cinghie.

Guarda Greta con odio e aria di sfida.

"vedo che hai ancora tanta forza. Guardie, i pantaloni; spogliatela completamente"

Le guardie sono 6, ora, le operazioni sono svolte con lentezza ed attenzione, usando cinghie supplementari.

Operazione ultimata.

Greta capisce il perché delle 6 guardie: le gambe hanno una massa muscolare impressionante.

Nella zona anale e vaginale ci sono dei tubi infilati strategicamente e fissati con lo scopo di espletare le funzioni fisiologiche della cavia durante il trattamento.

Altri elettrodi applicati alle caviglie.

"guardia, vedo che il letto ha un meccanismo; posso divaricare la gambe maggiormente?"

"naturalmente"

La guardia agisce su degli ingranaggi che divaricano le gambe della cavia quasi perpendicolarmente al busto.

L'elasticità della ragazza è impressionante.

Greta, in piedi in mezzo alle gambe della cavia, con le mani appoggiate delicatamente sulle cosce nude, fissa la sua preda. Le accarezza le gambe che si contraggono istintivamente nel tentativo di fuggire e la fissa negli occhi.

"sei ancora dell'idea di sfidarmi?"

dice Greta chinandosi a baciarle l'ombelico e l'addome in più punti.

Con lentezza agghiacciante lascia quella posizione invitante per portarsi dietro di lei, sempre tenendo un dito a contatto col suo corpo e facendolo scivolare in modo sensuale.

La cavia è una furia e tenta di dire qualcosa attraverso il bavaglio in una lingua a Greta sconosciuta.

Ora Greta si trova dietro di lei e, appoggiando le sue mani sui bicipiti della cavia, inizia a baciarla sensualmente su fronte, guance, collo, orecchie.

Contemporaneamente fa scivolare le mani su ascelle, seno, impastandolo con avidità e saggiandone la fermezza.

La cavia emette lamenti di protesta tentando di dire qualcosa.

Greta torna al suo fianco e la fissa sorridendo.

"hey, che hai da dire? Non parlo la tua lingua. Sai una cosa? Di solito sono più sadica, meno dolce, ma...il fatto che io a te faccio schifo, e lo percepisco, fa sì che tu istintivamente ti ribelli ai miei tocchi e la cosa mi piace tanto..."

e passa nuovamente le mani su addome e seno.

Improvvisamente il computer emette uno strano suono simile ad un allarme.

Gli occhi della cavia sono ora colmi di terrore e vanno a cercare Greta in cerca di un aiuto disperato. Da questi particolari Greta capisce che il trattamento sta ricominciando.

Inizialmente emette un urlo di rara intensità, ma le si blocca in gola dopo un secondo. L'intensità della tortura è tale che la cavia non è in grado di emettere un suono.

Greta osserva l'animale con interesse. La tortura si mantiene costante per alcuni secondi su tutto il corpo, per poi alternarsi variando di intensità, su alcune zone, per lasciare un fisiologico tempo di recupero e per non diminuire troppo la sensibilità al dolore.

Quando le gambe vengono sollecitate Greta può appena avvertire visivamente un guizzo, una contrazione permanente nei quadricipiti della cavia; pertanto si porta di nuovo in mezzo alle gambe divaricate e appoggia le mani sulle cosce. Nel momento in cui parte la scarica avverte molto di più la contrazione dei muscoli toccandoli, nonostante la posizione delle gambe e le cinghie ben strette.

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