Kirsti

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La IACO, però, a un certo momento aveva deciso di diminuire progressivamente i finanziamenti alla facoltà e di realizzare una propria struttura, in Italia, sia per la ricerca che per la realizzazione dei prodotti, sempre più specifici e perfezionati, destinati al RT, al Riccardi Treatment. A tale scopo, era sorta la IACO EMEA Branch, con sede a Roma. Direzione sull'autostrada per Fiumicino, L&P, Laboratories and Plant, nell'area a nord della capitale, allacciata a strade, ferrovia, porto. Una struttura agile, research-oriented, che avrebbe curato i problemi, oltre che dell'Europa, del Nord Africa e Medio Oriente. Da qui la sigla EMEA, Europe-Middle East-Africa. General Manager Renzo Riccardi, che non lasciava, però, l'Università e che estendeva la propria attività anche al CNR, il Centro Nazionale Ricerche. I compensi erano aumentati di conseguenza, e riceveva un sostanzioso bonus annuo in azioni che assicurava un discreto dividendo.

Né il lavoro né il benessere, però, gli facevano trascurare la famiglia. Renzo sapeva organizzarsi in modo esemplare. Faceva sempre colazione con Kirsti e, dopo la loro nascita, con Rodolfo e Roberto (la tradizione della 'R'), i castani e paffuti gemellini nati dopo appena dieci mesi dal fatidico 'sì' pronunciato nella serena solennità della piccola basilica dei Santi Cosma e Damiano, al Foro Romano, ricavata in un'aula del Foro della Pace, con i preziosi e antichi mosaici dell'abside. Foto, poi, scattate nel chiostro dove Renzo aveva giocato da bambino, con lo sfondo di Roma imperiale, Roma cristiana, Roma del tempo presente, dell'Altare della Patria.

La famiglia Pallto, che aveva seguito il rito con evidente, commossa e partecipe attenzione, guardava intorno, estasiata.

Non era frequente un matrimonio religioso tra un Romano e una Lappone. Gli inviti furono tutti accolti con entusiasmo. Pochi parenti, gli amici più stretti, il Rettore, i Presidi di Rodolfo e Renzo, colleghi... Non mancò Donald Perry, col suo magnifico dono, e anche l'Ambasciatore di Finlandia accettò di essere presente. Una coppia di Lapponi, a Roma con incarichi diplomatici, intervenne nel costume caratteristico per le feste della loro terra. L'armonia di quel giorno era completata dalla presenza di un Pastore luterano con il Vescovo francescano che aveva officiato. Dal belvedere del ristorante dell'albergo dove fu servito un delizioso pranzo nuziale, si restava affascinati dalla visione di Roma, antica e moderna, indorata dal tiepido sole invernale.

Poco più di quatto anni da quel giorno. Cambiamenti notevoli.

Il laboratorio della IACO già funzionava, lo stabilimento di produzione, annesso, sarebbe stato inaugurato in primavera.

Villa 'Eden Resti' s'era arricchita di una piscina, sul retro, e di un nuovo piccolo edificio che ospitava la famiglia del custode-giardiniere, Liisa, la 'tata' dei piccoli, fatta venire da Rovaniemi, e una collaboratrice fissa. L'altra prestava servizio dalla mattina alla sera, facendo la pendolare con Marino. L'autista del Professore, arrivava con la sua utilitaria, ed era addetto alla imponente Crysler della IACO. Kirsti non aveva voluto cambiare l'auto sportiva che le ricordava le prime gite col marito, e usava lei. Appena fu possibile affidare i gemelli completamente alla tata, Kirsti fu incaricata dalla IACO di curare le Pubbliche Relazioni, incarico che svolgeva con infinito garbo e capacità. La maternità non aveva alterato la sua bellezza, la sua armoniosa grazia. Anzi... Renzo ne era perdutamente preso. I nonni Riccardi, e zia Renata, non facevano passare giorno senza andare dai piccoli nipoti, sempre più castani, dal biondo della nascita, che, aggraziati e dolci, pur nella loro vivacità, crescevano belli, forti e sani.

Appena possibile, Annika, più attraente che mai, andava a passare qualche giorno con i Riccardi. Si andava allontanando dalla scuola, e più volte aveva accennato al desiderio di ritirarsi in Italia. Eino, però, era ancora attaccato al suo lavoro. Del resto erano troppo giovani per la pensione.

Quando Renzo doveva viaggiare per tenere conferenze o lezioni, in tutti i Paesi del mondo, Kirsti era con lui. Per loro il tempo sembrava essersi fermato. Non avevano mutato aspetto, né freschezza, né forma mentis, da quell'incontro alla fontana galeotta.

Raccoglievano, in un album, le foto ricordo. Da quella vicino alla fontana, a Cesenatico, Rovaniemi, Santi Cosma e Damiano, e via via, a sottolineare i vari momenti della vita.

Un album che avevano acquistato senza dare troppa importanza a quello che era inciso sul cuoio: "The way we were" Come eravamo...!

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