I Am Superior To You

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"Lasciami!" urlò Pam.

Ma Monica non si mosse di un millimetro.

"Certo. Ma prima, devi arrenderti"

"Mai!" rispose Pam.

La bellezza bianca cercò di muoversi, ma il corpo della donna di colore le impediva la maggior parte del movimento. Poteva solo muovere il bacino. E la donna bianca capì che avrebbe potuto usare il suo vanto come arma. Appena fu sicura di aver fatto focalizzare l'attenzione della rivale sulla parte superiore del suo corpo, spinse il suo culo in fuori con tutte le forze. Sentì il grugnito della donna di colore mentre veniva sbalzata indietro quel poco che bastava per permettere a Pam di voltarsi. I loro occhi si incontrarono di nuovo, bruciando di odio. Monica sorrise, prima di sputare sul viso della rivale.

"Pezza di merda!" sibilò Pam.

La bellezza bianca si lanciò subito contro l'avversaria, e le due caddero a terra. Le due donne presero a rotolare avanti ed indietro, sbattendo le gambe e prendendosi a pugni o schiaffi furiosamente. Si aggrapparono l'una all'altra, tirandosi per i capelli senza pensare al difendersi. Ad ogni punto, le donne grugnivano dal dolore, rallentando il ritmo dopo pochi minuti. Monica graffiò la guancia di Pam mentre la bellezza bianca iniziò a prenderla a pugni sulle costole, mentre le loro gambe erano strettamente avvolte insieme. Una subdola ginocchiata prese alla sprovvista Pam, che sentì un improvviso dolore nel basso ventre. La donna di colore liberò la presa con la rivale che rimase a bocca aperta mentre stringeva la parte colpita. La bellezza d'ebano guardò compiaciuta dall'alto ciò che aveva fatto, mentre Pam la guardava con un odio profondo. Ma Monica non aveva ancora finito. Con un sorriso malvagio, afferrò per i capelli la donna bianca e la fece alzare. Pam fu obbligata a fare ciò che voleva, dato che il dolore che sentiva era incredibilmente doloroso. E quando fu finalmente in piedi, Monica le sferrò un calcio allo stomaco che la fece piegare in due.

"Ti arrendi?!" urlò la bellezza d'ebano mentre la tirava su e ripeteva il processo. "Ti arrendi, troia?!"

Ma Pam continuava a subire senza dire nulla. Ogni colpo era un gemito di dolore, ma non una parola. I colpi si susseguirono per diversi minuti, fino a quando Pam non sputò del sangue dopo l'ultimo colpo. Monica si fermò, ansimando per i continui colpi. Non riusciva a piegare quella stronza. Possibile che Pamela volesse vincere così tanto? Desiderava vincere più di lei? No, non era possibile. Non doveva essere possibile. Monica alzò ancora una volta la rivale, ormai singhiozzante ma ancora pronta a subire altri colpi. L'afferrò per le spalle e la spinse contro il banco dietro di lei. La bellezza bianca rovinò a terra, portandosi dietro il banco contro cui aveva battuto. Il dolore era insopportabile, ma nonostante questo, Monica non sentì nessuna parola di resa.

La bellezza d'ebano ansimava mentre guardava la rivale a terra, mentre gemeva dal dolore. Ma trasalì quando vide i suoi occhi. La donna bianca guardò la rivale con qualcosa che superava l'odio covato fino ad ora. Era qualcosa di più profondo. E Monica si sentì quasi impaurita.

La lasciò lì. Pam vide la rivale di colore abbandonare l'aula e allontanarsi. Onestamente non capì se l'aveva risparmiata o cosa, ma si maledisse quando sentì quell'improvviso sollievo nel capire che non l'avrebbe più colpita per il momento. Si girò sulla schiena, grugnendo per una fitta al fianco, e rimase lì fino a quando il suo respiro non tornò normale. Aveva perso? No, non si era arresa. Aveva vinto? No, Monica non era scappata sicuramente. Quella era solo una pausa. Una pausa prima della fine della loro lotta. E quella pausa era appena finita. Con meno sforzo di quanto si fosse aspettata, Pamela si alzò da terra, ed uscì dall'aula. E dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, un rumore lontano catturò la sua attenzione. La battaglia non era finita.

Monica raggiunse la sua agognata meta. Aveva abbandonato da pochi minuti la sua rivale in quell'aula, ed ora sentiva di aver bisogno di riposo. Mentre picchiava quella stronza, non sentiva più la felicità nel sentire la sua superiorità schiacciare quella della sua avversaria. Aveva bisogno di qualcos'altro, ma cosa? L'acqua calda della doccia l'accolse con il suo meraviglioso abbraccio. Si era svestita negli spogliatoi femminili, ed aveva raggiunto le docce per riposare il suo corpo. Mentre l'acqua le scorreva addosso, tastò con le mani i vari lividi sul suo corpo. La rivale le aveva inferto parecchi danni, ma al tatto non facevano così tanto male. Il rumore della doccia non riuscì a nascondere quello della porta degli spogliatoi che si chiudeva. Monica alzò lo sguardo dal suo corpo. Era arrivata. E dopo pochi minuti, il corpo nudo di Pamela fece capolino dall'angolo cieco delle docce. Le due si fissarono intensamente, spostando poi lo sguardo sul corpo della donna davanti senza più preoccuparsi di essere viste dalla controparte. Monica notò che anche il corpo di Pam presentava diversi lividi, mentre la bellezza bianca apriva la doccia a fianco la sua. Le due rimasero in silenzio, mentre l'acqua scaldava i loro corpi.

"Non hai vinto" sibilò la bellezza bianca dopo un tempo interminabile.

La donna di colore la guardò contrariata.

"Non ero io quella a terra, sconfitta"

"Non. Hai. Vinto!" ripeté la giovane, scandendo le parole.

Pamela si era voltata verso la donna di colore con sguardo arrabbiato. Era davvero convinta di ciò, lei non si era arresa all'avversaria. Non aveva ancora perso.

"Invece sì, troia. Ti ho distrutto!" sibilò la bellezza d'ebano mentre si voltava verso la rivale.

Erano a pochi centimetri l'una dall'altra, i loro seni minacciosi che si sfioravano ad ogni respiro. Per la prima volta, le donne videro ciò che più le dava fastidio sotto occhi diversi. Le tette dell'altra donna era finalmente libere da ogni restrizione, nude e perfette, bagnate dall'acqua che si infrangeva su di loro. I lunghi e turgidi capezzoli sporgevano minacciosi dalle perfette e rotonde areole, Entrambe le donne provarono una certa invidia quando non trovarono nessuna differenza visiva sul loro orgoglio. Erano semplicemente identiche, con l'unica differenza del colore della pelle. Come poteva essere possibile che fossero così uguali? Era lo stesso pensiero per entrambe le donne. Entrambe pensavano di essere migliori dell'altra, sapevano di essere migliori dell'altra.

"Vedo che qualcuno si è rifatta..." sibilò la bellezza bianca.

Pamela non poteva pensare che quella donna potesse avere il seno grande e perfetto come il suo. Doveva per forza essere falso. Ma Monica non era della stessa idea.

"Falso? Puttana, questa è tutta natura!" rispose Monica sollevando il seno con le mani "Sei solo gelosa!"

La donna bianca aprì la bocca, infastidita.

"Gelosa? Di quelle? Ho già delle tette migliori, negra!" disse Pam, alzando anch'essa il suo seno.

"Migliore, bah! Quelle cose flaccide non sono migliore delle mie tette perfette"

"Allora perché non lo dimostri, troia?" sibilò Pam.

Monica rimase in silenzio, così come la donna bianca. Fino a poco prima, stavano combattendo, prendendosi a schiaffi, a pugni ed a calci, senza ad arrivare alla conclusione. Ed ora, una nuova sfida era stata lanciata, dove si sarebbe finalmente dimostrato chi aveva il seno migliore e chi fosse infine la donna migliore. Avrebbero messo in lotta il loro orgoglioso seno per dimostrare quanto fossero superiori rispetto alla controparte... ed avrebbero vinto.

"Con vero piacere, troia!" rispose Monica.

In pochi secondi, e avrebbero combattuto l'ultima battaglia.

I loro volti non tradivano nessuna emozione, ed in mutuo silenzio le donne spinsero insieme il loro seno.

Monica sospirò mentre sentiva le sue tette incontrarsi con il seno di Pam. Sentì la fermezza dei globi della giovane fermare subito l'avanzata delle sue tette. La bellezza bianca invece spinse subito il proprio seno in avanti, facendo indietreggiare di un passo la donna di colore, per dimostrare di non pensare a nulla se non alla sua vittoria.

"Sarò io a vincere, negra" sibilò Pamela spingendo ancora il suo seno in avanti.

"Oh?" chiese sorprese Monica "Staremo a vedere!"

La bellezza d'ebano si sporse in avanti, ed i loro seni si incontrarono al centro del movimento. Entrambe le coppie di tette si spostarono verso i lati, senza un chiaro segnale di superiorità da parte di una coppia. Pam ringhiò e spinse in avanti, ed ancora una volta la loro carne divenne una sola, prima di suddividersi in quattro seni perfetti.

La donna bianca decise di cambiare l'intensità della lotta, chiudendo le sue braccia dietro la schiena dell'avversaria, grugnendo per lo sforzo di afferrarsi le mani data la distanza. Spinse le sue tette in avanti, spingendo i capezzoli di cioccolato contro quelli rosa della donna. Pam boccheggiò per pochi secondi quando sentì il contatto elettrico dei capezzoli, ma tornò subito in partita ed abbracciò la donna di colore a sua volta, cercando di premere sulle braccia della rivale in maniera tale da smuovere il seno d'ebano per evitare che i capezzoli rivali continuassero a pugnalarle la carne, e scoprendo anche lei quanto fosse difficile arrivare a toccarsi le mani.

Ma Monica aveva altri piani. Appena sentì la pressione sulle sue braccia, si abbassò quel poco per far sì che la giovane donna sentisse di aver interrotto il suo attacco, prima di spingere con le sue sensuali gambe verso l'alto. La mossa improvvisa costrinse la bellezza bianca ad alzarsi in punta di piedi, grugnendo per la sorpresa quanto per la sensazione dei capezzoli avversarsi perforarle le areole.

"Merda!" gemette la donna bianca.

La bellezza d'ebano sorrise di gusto. Stava già dimostrando come sarebbe andata a finire la loro lotta.

"Che c'è, cagna? Senti per caso i miei capezzoli attraversare la carne delle tue flaccide tette?" sibilò velenosa la donna di colore, pugnalando ancora una volta con i suoi capezzoli.

Pam gemette, ma riprese ad attaccare mordendosi il labbro inferiore. Le due donne continuarono a stringere ed allentare la loro presa per continuare a spingere in avanti le loro incredibile sfere, con Pamela che provava a spingere su e giù con le tette, evitando il contatto continuo con i capezzoli avversari e nel frattempo cercare di spostare il seno avversario.

Il gemito arrivò da entrambe, ma solo una aveva subito il maggior danno dopo l'ultima collisione. La bellezza bianca non era più in punta di piedi e Monica era leggermente piegata in avanti, permettendo alla giovane donna di utilizzare la sua forza per spremere maggiormente, piegandosi di volta in volta per far gemere la rivale. Quando Pamela riuscì a spostare le sue tette sopra ai globi della donna di colore, Monica abbandonò la presa e spinse via l'avversaria.

"Dove scappi, troia? Hai già finito?" sibilò la giovane donna mentre si dirigeva verso la rivale per intrappolarla di nuovo.

Ma Monica si abbassò leggermente prima di rialzarsi di colpo, facendo volare il suo seno contro la parte inferiore delle tette della bellezza bianca. Pam si bloccò sul posto, colta alla sprovvista del duro colpo, non riuscendo poi ad evitare il secondo colpo. Successivamente, la donna di colore afferrò gli avambracci della donna ed iniziò a colpire con veemenza il seno avversario, spostando le spalle in maniera che il suo seno colpiva le tette avversarie dai lati. La bellezza bianca gemette qualche volta prima di rispondere ai colpi, intercettandoli con le proprie tette. Iniziarono a scambiarsi diversi colpi. Destra, sinistra, destra, sinistra. Poi, senza preavviso, il colpo di Monica andò a vuoto poiché la rivale si allontanò velocemente quel che bastava per evitare il colpo, prima di sferrare un colpo diretto alla metà inferiore delle tette della donna di colore. Monica grugnì, rispondendo al fuoco sbattendo in avanti le tette. Pam gemette mentre vedeva le tette di cioccolato spingere le sue. E prima che potesse reagire, la bellezza d'ebano si avvicinò al fianco della rivale, sbattendo di nuovo il suo seno contro quello della giovane. Monica mantenne le sue tette in contatto con i globi bianchi, sentendo la sua carne rotolare e strofinarsi contro quella dell'avversaria. Quando Pam spinse in avanti, i loro seni rimbalzarono tra loro. Monica cercò di far scivolare le sue tette sotto quelle della donna bianca, ma Pam si sollevò in punta di piedi prima di scendere di nuovo, bloccando la rivale. Monica grugnì mentre tornava alla carica, spingendo in avanti le tette. Un nuovo schiaffo riempì le loro orecchie, mentre le loro tette si incontravano a metà strada. Iniziarono ad incalzarsi, spingendo in avanti, aumentando la forza ad ogni colpo. Avrebbero continuato così se i piedi di una donna non scivolarono, facendo perdere l'equilibrio alla sfortunata. Monica vide lo spavento negli occhi della giovane insegnante mentre si sentiva scivolare e vedeva il sorriso sul viso della donna di colore. Le tette d'ebano vennero spinte in avanti senza pietà, incontrando la loro controparte color panna. Pamela continuò ad indietreggiare per non cadere, mentre le sue tette entravano in contatto con quelle di Monica. Con un ruggito, Monica spinse in avanti il suo seno, mentre la superficie fredda del muro piastrellato raggelò la schiena della giovane donna. Pamela gemette rumorosamente mentre il suo seno fuoriusciva ai lati mentre il seno della bellezza d'ebano scavava nella sua carne.

La donna di colore non lasciò respiro alla rivale, sollevando il seno e facendolo cadere sulle tette indifese della bellezza bianca, sporgendosi poi verso l'orecchio della donna.

"Sentì come le mie tette stanno piegando le tue?" sussurrò dolcemente Monica, mentre la donna bianca gemette di nuovo.

Le tette di Monica iniziarono a guadagnare sempre più spazio tra le due donne mentre continuava a strofinare i suoi meloni contro le angurie della donna bianca, pugnalando con i suoi capezzoli nella parte più carnosa dei grandi globi della rivale. Pam guaì mentre sentiva i capezzoli di cioccolato penetrare di nuovo nella sua carne. Aveva bisogno di liberarsi dall'aggressore. Rapidamente, Pamela usò il piede per spingersi via. Con un grugnito, Monica indietreggiò di qualche passo, abbastanza per permettere a Pamela di colpire la parte inferiore della donna che fino a poco prima la stava distruggendo. Fu il turno di Monica a gemere, prima di guaire per il successivo colpo. L'insegnante più giovane decise di saltare contro la rivale, facendo schiantare il suo seno contro la parte superiore delle tette della bellezza d'ebano. Pam spinse l'avversaria al centro delle docce, dove Monica scivolò in ginocchio. Le due donne rimasero in silenzio, ansimando. Pamela guardò dall'alto in basso la rivale.

"Non è ancora finita" sibilò Monica, rialzandosi.

Le due donne si guardarono con odio, aspettando la mossa dell'altra. Poi la bellezza d'ebano sorrise, ed alzò un braccio sopra la sua testa. La sfida era chiara. La donna bianca sorrise, mentre accettava la sfida. Con le mani serrate insieme sopra le loro teste, la battaglia tra le tette riprese di nuovo. Pamela non riuscì a reprimere un gemito quando i suoi seni vennero pugnalati nuovamente dai capezzoli della donna di colore. Quando la loro carne si unì completamente, le donne erano ancora più vicine di prima, segno che entrambe le coppie di seni stavano iniziando a perdere la loro fermezza. Entrambe le donne iniziarono a colpire con piccoli colpi, quello che permetteva la loro distanza ravvicinata, gemendo e grugnendo.

"Arrenditi... negra..." disse tra i respiri la donna bianca.

"Prima... tu... cagna" rispose la donna di colore.

Insieme, fecero scendere le braccia lungo i fianchi, continuando a spingere in avanti le loro tette. Poi, mollarono la presa per afferrarsi nuovamente, trovando meno difficoltà nel chiudere le mani dietro la schiena dell'insegnante rivale. Monica prese subito a spingere i suoi capezzoli nella carne della giovane donna, ma questa volta incontrò la loro controparte ad ogni colpo. I capezzoli color cioccolato vennero spinti contro i capezzoli rosa, ed entrambe le coppie si piegarono tra loro, senza prevalere. Le due donne presero a strofinarli insieme, avanti ed indietro, grugnendo e gemendo dopo pochi secondi.

E dopo qualche minuto cambiarono strategia. Pamela iniziò a pugnalare le areole dell'avversaria, mentre la bellezza d'ebano scelse di colpire la carne delle tette pallide. I gemiti ed i grugniti fuoriuscivano ad ogni colpo, non permettendo alle due donne di capire chi stava prendendo il sopravvento. Di volta in volta, le donne gettavano uno sguardo verso il basso, scoprendo a malincuore di non vedere nessun vantaggio visivo. Una spinta poderosa di Pam fece gemere rumorosamente la donna di colore, mentre sentiva i capezzoli rosa penetrare ancora più in profondità nelle sue areole.

"Nooooo" gemette Monica, mentre Pam sorrideva.

"Fa male, vero?" sibilò la giovane insegnante, spingendo nuovamente in avanti.

La bellezza d'ebano gemette di nuovo, prima di spingere prepotentemente il seno in avanti, sbalzando indietro la giovane donna. Le due combattenti si separarono di nuovo, grugnendo.

Monica si lanciò subito all'attacco, spingendo il seno in avanti con forza. Pamela gemette ma rispose quasi subito, imitando la mossa della rivale. Iniziarono a caricarsi a vicenda, cercando di sferrare qualche colpo di tanto in tanto.

"Arrenditi, cagna!" ringhiò la bellezza d'ebano.

"Mai!" rispose secca la donna bianca.

Iniziarono ad oscillare i loro globi gli uni contro gli altri, scontrandosi in colpi dolorosi. Le tette continuavano a mutare la loro forma mentre si schiacciavano contro la loro controparte, prima di ritornare alla loro forma originale.

Le loro tette si schiantavano a ritmo, mentre l'acqua delle docce continuava a bagnarle. Ogni colpo faceva schizzare delle piccole gocce d'acqua, accompagnate dai gemiti delle donne. Sbatterono e strofinarono le loro tette per diversi minuti fino a quando Monica non decise di finirla. Vide arrivare il colpo, e si preparò a resistere all'assalto. Sentì il seno pallido infrangersi contro i suoi, ed aspettò il momento giusto per pugnalare la carne della donna bianca. Pam fece una "O" con la bocca quando sentì i capezzoli cioccolato penetrare nella sua carne.

"È ora di finirla" sibilò Monica, pugnalando ancora.

Le docce si riempirono subito dai gemiti della bellezza bianca, che subiva impotente l'assalto dell'avversaria. I capezzoli della donna di colore scomparivano nella sua carne, facendole esplodere un incredibile dolore nel petto. Le lacrime iniziarono presto a scendere.

"Che succede, puttana? Hai capito che sono meglio di te?" sorrise Monica maliziosamente.

La donna bianca sentì crollare il mondo addosso. Meglio di lei. Era davvero così? Quella donna era davvero migliore di lei? No, non poteva essere. Non poteva accettarlo. Sapeva che Monica aveva iniziato a colpirla con i capezzoli perché prima l'avevano ferita, ma ora era diverso. Avrebbe combattuto.

"No..." iniziò Pam "ma ho intenzione di dimostrarti chi è la migliore!"

Incontrò il seno di cioccolato con il suo nel mezzo del movimento della rivale. Le tette si incontrarono, gonfiarsi ai lati, ma la vera lotta era al centro di tutta quella carne. Le due paia di capezzoli si scontrarono al centro, cercando di piegare la controparte senza riuscirci. Monica grugnì sorpresa.

"Merda!" gemette Monica quando Pam iniziò ad assaltarla.

Colpì velocemente con i capezzoli, e la donna di colore fu obbligata a muoversi di lato per limitare i danni, prima di avanzare con la gamba sinistra. Ma la bellezza bianca oscillò le spalle verso destra, colpendo il capezzolo sinistro di Monica con il suo capezzolo destro. La donna di colore grugnì mentre Pam indietreggiava. Ma la bellezza d'ebano colmò subito il divario, oscillando le sue tette verso sinistra. La donna bianca gemette, ma riuscì comunque a spingersi in avanti, colpendo il capezzolo sinistro della donna di colore con il proprio, ottenendo un guaito dalla bellezza d'ebano mentre sentiva i suoi capezzoli venire speronati di nuovo.