I Am Superior To You

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"Troia!" urlò la bellezza bianca mentre cercò di afferrare la testa della donna di colore.

Monica rispose allo stesso modo, e le due iniziarono a tirarsi i capelli, anche se Monica aveva un bersaglio molto più semplice rispetto all'avversaria. Ma Pam non si era scoraggiata ed aveva afferrato direttamente la testa della donna. Grugniti di dolore e fatica riempirono subito la palestra mentre le donne si muovano sul tappeto, tirando e spingendo con forza l'avversaria.

Con un forte strattone, Monica riuscì a tirare indietro la testa della rivale, che dovette stringere i denti per non urlare. Con l'attenzione rivolta altrove, la bellezza d'ebano liberò una mano dalla folta capigliatura dell'avversaria, per poi tirare un pugno sul fianco di quest'ultima. Pam rimase senza fiato quando sentì il dolore esplodere dentro di lei. Un secondo pugno e la donna bianca indietreggiò barcollando. Monica sorrise, mentre un terzo colpo raggiungeva lo stomaco della donna bianca.

"È tutto qui quello che hai, stronza?" sfidò la bellezza d'ebano sferzando un nuovo colpo.

Pam si mise sulla difensiva, mentre il pugno della donna di colore le colpiva l'avambraccio, e appena fu a portata, il colpo di Pam raggiunse il ventre della donna di colore. Monica indietreggiò sorpresa, mentre si teneva la parte colpita.

"Ho appena iniziato, puttana!" rispose sorridendo la bellezza bianca.

Iniziarono ad incalzarsi prendendosi a pugni, ma non essendo pugili professioniste i loro movimento erano goffi.

Pamela colpì prontamente con un gancio sinistro contro addominali laterali di Monica. La donna di colore rispose lanciando un montante contro lo stomaco tonico di Pamela. La bellezza bianca grugnì per il dolore, ma rapidamente catturò la rivale con il braccio sinistro ed iniziò a colpire il corpo della donna. I loro corpi sbatterono insieme, con il seno pressato di lato mentre Monica rispondeva colpo su colpo fino a quando Monica colpì la donna di colore sul viso con il gomito per mettere distanza tra loro.

"Dai, troietta. Non volevi spaccarmi la faccia?" sogghignò la bellezza d'ebano

"Baciami il culo, negra!" replicò Pamela mentre le donne si scontravano di nuovo.

Pamela riuscì ad intrappolare nuovamente la rivale ed a colpire con due montanti nello stomaco di Monica. Ma questa volta la donna di colore mirò ad altro. Dopo due poderosi colpi contro il seno della giovane, Pamela liberò l'avversaria ansimando.

"Puttana!" ringhiò Pamela mentre si avventava contro la rivale.

La bellezza d'ebano cercò di sfruttare lo slancio della donna per sferrare un altro colpo alle tette di Pamela, ma la giovane parò il colpo, lanciando un forte contrattacco contro il seno di cioccolato. La donna gemette, ma non permise che un po' di dolore le impedisse di colpire lo stomaco dell'avversaria. Pamela colpì la donna in pieno viso, dopo aver ricevuto un ulteriore colpo contro il suo seno. La bellezza d'ebano barcollò intontita, non riuscendo poi a parare il ginocchio di Pam che si andò a schiantare contro il suo stomaco. La bellezza d'ebano gemette, mentre una nuova ginocchiata la colpiva.

"Dai, puttana!" gridò Pam, mentre sferrava un nuovo colpo.

Ma Monica riuscì a riprendersi appena in tempo. Parò il colpo con le mani e spinse subito la gamba lontano. Pam si ritrovò fuori equilibrio e Monica riuscì a colpire duramente il ventre della giovane, che barcollò indietro. La bellezza d'ebano sorrise mentre colpiva il viso della donna con un pugno.

"Che stavi dicendo, cagna?" sibilò la donna di colore.

Questa volta fu il turno di Monica ad intrappolare la rivale. Afferrò con una mano i capelli di Pam e con l'altra colpì rapidamente il ventre della giovane. Invece di trovare un modo di scappare, Pamela si spinse in avanti e le due donne caddero a terra. Le donne rotolarono sul tappeto e continuarono a scambiarsi colpi una volta rimaste fianco a fianco, ma scoprirono rapidamente che non riuscivano a dare una sufficiente forza ai colpi da quella posizione. Cercarono subito quindi di portarsi sopra all'avversaria. Si scambiarono la prima posizione più e più volte, senza che nessuna delle due riuscì a rimanere in cima per più di qualche secondo, finché Pamela non usò le sue gambe per bloccare la rotazione, con lei sopra. Subito iniziò a far piovere pugni contro il corpo della donna di colore, che cercò di parare più colpi possibile mentre contrattaccava ogni volta, ma lo svantaggio di posizione influiva troppo su quello scambio di pugni. Pamela riuscì a rimanere in cima nonostante i contrattacchi della donna e prese a sbattere la testa di Monica contro il tappeto mentre la donna cercava di liberarsi. La donna di colore prese a spingere la testa della donna con le sue mani, cercando di costringere la donna ad alzarsi quel poco che le bastava per fare leva. La bellezza d'ebano vedeva l'odio negli occhi della giovane, mentre sorrideva maligna continuando sbattere la sua testa contro il tappeto. Monica decise quindi di afferrare il seno della giovane e di torcerlo senza pietà, e quando Pam guaì dal dolore lasciando andare la sua testa per afferrarsi il seno, riuscì a spingere di lato la donna. La bellezza bianca cadde con un tonfo, mentre Monica rotolava via per mettersi subito in ginocchio. Pam si tirò su velocemente, ringhiando per il dolore al suo perfetto seno. Entrambe ansimavano pesantemente mentre si avvinghiarono a vicenda, spingendo in avanti le mani per afferrare nuovamente i capelli dell'avversaria. Le mani si scontrarono a metà strada, e presto iniziarono a colpirsi a vicenda fino a quando non si afferrarono a vicenda. Iniziarono a spingere con tutta la forza rimasta in quella prova di forza. Le braccia vennero spinte ai lati e poi si abbassarono verso i fianchi, mentre i loro corpi erano premuti completamente. Le due donne digrignarono i denti mentre erano guancia a guancia, sentendo l'enorme seno avversario spingersi contro il proprio. I loro corpi tremarono mentre facevano del loro meglio per spingere l'altra donna indietro, cercando di non perdere la presa per via del sudore che si era creato nel corso del combattimento. Monica grugnì rumorosamente ma alla fine iniziò a costringere la rivale a tornare lentamente indietro mentre Pam gemette più forte, facendo del suo meglio per non sbattuta indietro. Dopo diversi minuti, Pam era quasi fuori equilibrio, e la donna di colore continuava a spingerla sempre di più. Monica grugnì quando sentì che improvvisamente stava perdendo terreno. Come con la loro prova di forza precedente, Pam stava recuperando, sforzandosi con tutte le sue forze. Alla fine le donne tornano alla posizione iniziale, sentendo il calore del corpo avversario.

"Andrai giù... puttana!" disse a denti stretti la donna di colore, mentre Pam grugniva.

Pian piano, la discesa del corpo della giovane riprese nuovamente. Monica digrignò i denti, togliendo ogni possibilità di recupero della rivale. Ma la sua sporadica vittoria in quel test di forza era un'arma a doppio taglio. Infatti, non appena Pamela si sentì sconfitta dalla forza nemica, spinse le braccia in fuori e mollò subito la presa. La sorpresa sul volto della bellezza d'ebano fu abbastanza per Pam, che avvolse le braccia al corpo della donna ed iniziò a stringere. Monica sentì l'aria uscirle dai polmoni. Il loro seno si pressò clamorosamente mentre Pam cercava di stritolare la rivale. Le donne caddero sul tappeto, con Monica in cima agonizzante. La bellezza bianca era riuscita ad intrappolare l'avversaria sfruttando lo slancio della donna mentre la spingeva indietro. Monica sentì un'incredibile pressione sulla schiena e sulle sue tette. Sentì le dita di Pamela stringersi dietro la sua colonna vertebrale mentre la rivale la tirava a sé, pressando i loro enormi seni insieme. Le sue braccia erano ancora ai suoi lati, voleva urlare ma la pressione improvvisa l'aveva lasciata senza fiato.

"Muori, troia!" sibilò sorridente la donna bianca mentre aumentava la pressione.

Monica boccheggiò ancora, prima di sentirsi tirata sul fianco. Capì subito cosa voleva fare l'avversaria, e doveva evitarlo a tutti i costi. Ripreso del prezioso fiato, avvolse anche lei le braccia nella schiena della giovane donna, iniziando poi a stringere. Mentre cadeva sul fianco, fece poi leva con le gambe per evitare che Pam salisse in cima. La bellezza bianca grugnì per lo sforzo, ma continuò a stringere senza pietà. Le due iniziarono a stringersi a vicenda, sentendo il loro seno quasi esplodere per la pressione. Gli occhi avidi delle due bellezze però caddero subito sulla lotta tra le loro tette. Avevano saggiato già la fermezza del seno avversario, sapendo per certo che il proprio seno era migliore, ma ora sentendo le tette della rivale contro le proprie, quella sicurezza era sfumata. Intrecciarono le gambe, e senza accorgersene iniziarono a rotolare, mentre stringevano senza sosta la rivale, cercando quasi di farla esplodere tra le loro braccia. I costumi bagnati di sudore si strofinarono assieme, mentre i loro corpi si davano battaglia senza sosta. Dopo alcuni minuti di questa prova di forza, il vantaggio sembrò andare verso la giovane, dato che Monica gettò la testa all'indietro mentre sentiva la presa stringersi ancora di più.

"Cazzo!" gemette la bellezza d'ebano.

Pam sorrise e continuò a stringere senza sosta. Sapeva che l'avrebbe spezzata continuando così. D'altronde lei era la migliore, e nessun altro. Aveva promesso di farla pagare a questa stronza, ed ora stava mantenendo la parola data. La rotazione si fermò dopo alcuni minuti, quando la stanchezza iniziò ad impossessarsi delle membra delle donne. Erano fianco a fianco, poco lontane dal tappetino su cui avevano iniziato a lottare. Potevano sentire la superficie fredda della palestra sulla loro pelle sudata. Erano così vicine che il loro respiro affannoso si mescolava prima di finire sul viso della donna davanti. Le due donne si guardarono negli occhi, scambiandosi veleno ed odio ad ogni sguardo. Perché non si è ancora arresa? Perché continua a lottare? Perché? Ognuna si chiedeva le stesse cose. Monica sentì la presa della rivale bianca stringersi ancora, e si chiese per quando sarebbe potuta andare avanti così. Sapeva di star perdendo. Non voleva ammetterlo ma ora era lei a perdere. Doveva trovare un modo per uscire da quella situazione. Non importava come.

Monica guardò la donna bianca chiudere gli occhi per resistere alla nuova pressione, e sorrise.

"Ti arrendi... troia?" chiese la bellezza d'ebano.

Pam aprì subito gli occhi, pronta a rispondere, ma questo era ciò che la donna di colore voleva. Non appena la bellezza bianca aprì gli occhi, Monica le sputò sul viso. Pam venne colta di sorpresa, e liberò una mano per togliersi subito il sudiciume sul suo viso. Come aveva osato? Ma solo quando la sua mano raggiunse i suoi occhi capì cosa aveva fatto. Monica usò tutta la sua forza per tirare su di peso la rivale, in modo che fosse in cima, e con lo slancio guadagnato la lanciò dall'altro lato. Pam si sentì tirare verso destra, per poi rotolare per pochi secondi prima di fermarsi. Le ci vollero due secondi prima di realizzare cosa fosse successo, secondi che Monica usò per allontanarsi. Pam la guardò con odio, mentre respirava da sdraiata.

"Brutta puttana... come hai osato sputarmi in faccia?!" gridò Pam furibonda ed ansimante.

"Almeno ora... sai che gusto ha... la perfezione" rispose sorridendo la donna di colore.

Pam sgranò gli occhi, incredula.

"Sono io la perfezione, negra di merda!" urlò la bellezza bianca, caricando la rivale.

Monica vide la donna arrivarle incontro, con le mani in avanti. Non le avrebbe permesso di batterla. Caricò a sua volta e le due si scontrarono a metà strada. Le dita si intrecciarono di nuovo, ma questa volta la bellezza d'ebano si sentì spingere indietro. Lo slancio della giovane era troppo anche per lei e le due barcollarono fino a cadere, mollando la presa che avevano l'una sull'altra. Ma subito, le combattenti si misero in ginocchio, con Monica che cercò subito di colpire Pamela in pieno viso. Ma la bellezza bianca riuscì a tirare indietro la testa appena in tempo, evitando il colpo ed avendo una nuova finestra per colpire. E sapeva benissimo cosa fare. Sfruttando lo slancio della donna di colore, Pam afferrò subito il seno della donna rimasto sguarnito da ogni difesa. Monica sgranò gli occhi quando sentì le mani ferree della giovane sui suoi enormi globi.

"Saluta le tue borse cadenti, negra!" sorrise malignamente la donna bianca.

L'urlo acuto di Monica riempì la palestra. La bellezza bianca iniziò a scavare con le unghie nel costume dell'avversaria, torcendo poi i beni preziosi della donna di colore con un ghigno malvagio. Subito Monica afferrò le mani aguzzine e cercò di liberarsi, ma la presa di Pam era davvero ottima. Ad ogni torsione, la bellezza d'ebano urlava di dolore, cercando invano di liberare il suo prezioso seno sotto attacco.

"Uuuuuh, fa male? E questo? Eh?" scherzava Pam mentre sorrideva all'avversaria.

Le lacrime iniziarono subito ad uscire dagli occhi di Monica, il dolore era insopportabile. Ad ogni esplosione provocata dalle mani avversarie sembrava volessero strapparle le tette dal petto. In più, vedeva il viso raggiante della giovane donna che le stava infliggendo tutto questo. Lei sorrideva vittoriosa mentre le procurava un incredibile dolore.

"Nooooooo!" urlò agonizzante la donna di colore.

Il dolore doveva essere insopportabile. Pam lo sapeva. Per questo non avrebbe smesso di stringere e torcere quelle immense tette cioccolato, strette in quel costume verde. Avrebbe continuato a guardare la donna avversaria contorcersi. Avrebbe continuato ad infliggerle un dolore atroce. Avrebbe continuato fino alla sua vittoria. Il suo sorriso si allargò dopo il gemito agonizzante della bellezza d'ebano. Era estasiata da ciò che sentiva, da ciò che vedeva. Ma la lussuria ha sempre un prezzo.

Il dolore che esplodeva dal suo petto era incredibile, ma Monica non avrebbe permesso a quella troia di vincere in questo modo.

"Vuoi giocare? Allora giochiamo!" pensò la bellezza d'ebano mentre ricambiava il favore alla rivale.

Il viso della donna bianca mutò drasticamente. Prima divenne sorpresa quando vide lo sguardo divenuto serio tra le lacrime, e poi divenne una maschera di dolore quando sentì le mani della donna afferrarle il seno e iniziare a stringerlo, proprio come lei stava facendo. Pam guaì di colpo, sentendo ciò che stava facendo subire all'avversaria ma sulla sua pelle. Iniziò quindi una nuova battaglia, simile ad una guerra di logoramento. Le due donne gemevano e grugnivano ad ogni strattone, ad ogni torsione o ad ogni spinta che l'altra donna infliggeva al loro seno. Ora con le sue tette in trappola, gli attacchi di Pam si sono affievoliti di intensità, mentre quelli della donna di colore crebbero di forza. Nonostante tutti i danni subiti dalla controparte, la donna bianca sentì di aver perso anche quel vantaggio che pensava di avere. Era difficile da ammetterlo, ma la lotta non stava prendendo la piega desiderata. La donna bianca chiuse gli occhi dopo l'ultimo strattone, non potendo nascondere il dolore che l'attanagliava.

"Fa male... vero? Eh... puttana?" sibilò tra i grugniti ed i gemiti la bellezza d'ebano.

Pam rispose solo con uno sguardo di puro odio, prima di torcere a sua volta il seno della donna. Ma la bellezza d'ebano ne aveva abbastanza di tutto quello, così cambiò bersaglio. E non andò troppo lontano. La bocca della donna bianca si spalancò mentre lei urlava ancora. Monica prese a pizzicare con la mano destra il capezzolo sinistro della rivale, facendole gettare la testa indietro per il dolore. Non ci volle molto prima che anche Pamela imitò l'avversaria, che guaì di nuovo.

La lotta era un botta e risposta degli stessi colpi. Se una stringeva, l'altra rispondeva allo stesso modo, se una torceva, avrebbe potuto sentire il proprio capezzolo girarsi nelle dita della rivale. I costumi continuavano a stridere mentre venivano girati insieme al capezzolo. Dalla silenziosa palestra ora provenivano urla gutturali di due donne in lotta per il predominio.

"Caaaaazzoooooooooo!" urlò agonizzante Pam, incapace di sopportare altro dolore.

La giovane donna iniziò a piangere copiosamente mentre sentiva il suo seno bruciare. L'altra donna sentiva lo stesso dolore, eppure sembrava avere più resistenza di lei. Quella troia di colore. Quella negra. Che fosse meglio di lei? No, non poteva essere. Non doveva essere così. La bellezza bianca guardò la rivale di colore contorcersi dal dolore ma non demordere nella loro battaglia. La guardò con odio mentre sentiva di nuovo il dolore nel suo seno, ma ricambiò il favore, facendola urlare.

Entrambe le donne stavano raggiungendo il limite, ma nessuna delle due voleva arrendersi. Pamela doveva trovare un modo per ribaltare di nuovo la situazione, o sentiva che avrebbe perso. Agì d'istinto, e tirò il seno della donna nera di lato, mentre Monica faceva lo stesso, forse spinta dalle stesse emozioni della battaglia. Ad un certo punto, entrambe sentirono la presa sui seni dell'altra donna scomparire miracolosamente, seguito poi da un improvviso freddo sui loro capezzoli ed un rumore secco. In mutuo silenzio, le due donne guardarono subito ciò che era rimasto nelle loro mani. Brandelli di pelle verde e gialla giaceva inermi tra le loro dita e per terra, mentre i seni di entrambe le donne erano liberi da ogni costrizione. I costumi si erano strappati per via della troppa pressione esercitata sul tessuto, ed alla fine avevano ceduto. Il costume giallo di Pamela aveva due enormi buchi all'altezza del petto, che si estendeva fino all'ombelico, mentre il costume verde di Monica si era strappato fino alla spallina sinistra, che ormai era nuda insieme al resto del suo seno. Le due donne si guardarono sorprese, prima di tornare ad odiarsi senza ritegno.

"Brutta negra!" urlò Pamela.

Ma Monica sorrise semplicemente, prima di spingere in avanti la testa. Il colpo fu tremendo, e la bellezza bianca cadde sul fianco, stringendosi il naso.

Pamela sentì solo un movimento veloce, e si mise subito sulla difensiva, con le lacrime agli occhi, ma ciò che vide la sorprese. Monica si era alzata ed era corsa via.

"Puttana!" urlò la bellezza bianca usando tutto il fiato che aveva.

Monica si fermò sullo stipite della porta, girandosi sorridendo.

"Vienimi a prendere"

La donna bianca non credette alle sue orecchie. Cos'era, un gioco? Pam la guardò allibita mentre la donna di colore spariva dietro la porta. Cosa stava succedendo? Perché stava scappando?

"No. La negra ha in mente qualcosa" disse la bellezza bianca mentre si rialzava.

Ansimando, raggiunse la porta e prese a cercare la donna per i corridoi. Il suo culo danzava ad ogni passo. Di tanto in tanto, entrava in qualche aula con circospezione. Sapeva che quella puttana avrebbe potuto saltare fuori all'improvviso da ogni parte. Ma per quanto correva, per quanto entrasse nelle varie aule, non riusciva a trovarla.

"Dove diavolo sei?!" urlò a squarciagola nei corridoi silenziosi.

Ma alla sua domanda non sopraggiunse nessuna risposta. Pam riprese la ricerca, questa volta incurante di ogni precauzione. Apriva le porte con forza, prima di richiudere con un ringhio. Continuò per dieci minuti, spostandosi fino all'ala est della scuola, dalla parte opposta rispetto alla palestra. Ma la ricerca terminò finalmente quando la donna bianca entrò con forza in un'aula comune, uguale a tutte le altre. L'unica differenza fu che una volta dentro, si ritrovò spinta verso l'interno. Inciampò fino ad appoggiarsi alla cattedra, ma prima ancora di girarsi, sentì la presa ferrea della bellezza d'ebano afferrarle i capelli e tirarla di lato. Pam fu in balia di quell'impeto di forza, andando a sbattere contro la lavagna. Nonostante il costume, sentì perfettamente la superficie fredda davanti, mentre il corpo caldo della sua rivale si appoggiava alla sua schiena. Sentì l'enorme seno pressarsi contro la sua schiena, insieme al respiro caldo dell'avversaria sul suo collo. Anche se non la vedeva, sapeva che stava sorridendo. E lo odiava.