Dedizione e Possessione

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da dolci preliminari a sottomissione passionale
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Non vedi l'ora di uscire dall'ufficio. Sono giorni che fai tardi al lavoro e senti che hai bisogno di staccare la spina e fare due passi per la città. Magari mangiare una focaccia e tornare a casa, indossare una tuta calda, girare scalza...

Ora basta, chiudi l'ultima telefonata, spegni il PC e ti infili la giacca. Nell'uscire saluti la tua vice molto velocemente, perchè non abbia il tempo di farti l'ultima domanda... "Buon weekend, ci vediamo!" le dici camminando spedita verso le scale.

All'uscita vieni investita dall'aria fredda pungente, mitigata dopo qualche passo dal tiepido sole svoltato l'angolo. Ogni decina di passi senti il ritmo rallentare, e piano piano ti liberi dal peso della settimana. Il sangue scorre nelle gambe mentre sali scalinate, attraversi piazze e incroci, ti affretti ai semafori.

Passi davanti al fornaio vicino casa e prendi un paio di cose golose: senti di essertele meritate. Una battuta al bar all'angolo, dove saluti la barista sudamericana di cui conosci ormai la storia di tutta la famiglia. Ed eccoti al portone di casa con le chiavi già in mano, entri praticamente senza sostare nell'atrio, saltelli per i gradini che ti conducono alla porta di casa con un inspiegabile brio addosso.

C'è qualcosa di insolito nell'aria, pensi mentre giri la chiave nella serratura. Ti guardi intorno ma la casa è come l'hai lasciata: pulita ed ordinata nell'area comune, un caos assurdo in stanza. Ti vuoti le tasche e ti sfili il cappotto, cercando di capire cosa hai visto di diverso. Al forno i cesti del pane erano vuoti, come deve essere alle quattro del pomeriggio, e la commessa stanca ti ha fatto un sorriso di comprensione mentre ti impacchettava le focacce... evidentemente anche lei aveva voglia di andare a casa prima.

Forse al bar? In effetti oltre ai due soliti giovani con lo spritz già in mano hai intravisto una figura alta che leggeva un giornale, con una giacca sportiva che poteva sembrare da sci. Ma era voltato di spalle e non ci avevi fatto granchè caso. La barista - Amelia, ormai amica intima- ti ha salutato sbracciandosi, mentre ha ribattuto maliziosamente ad una innocua affermazione dei due giovani già un po' brilli.

Ecco forse quello sembrava un poco strano, non che Amelia non fosse mai cordiale con te, ma che facesse un gesto quasi plateale, quando in genere si limitava a sorridere o strizzare l'occhio nella tua direzione, indaffarata come era di solito con un bicchiere o la spugna tra le mani.

Guardi il telefono mentre ti svesti, prendendo la tuta spiegazzata buttata sul como' di fronte al letto, ma non ricevi messaggi insoliti: tutto potrà aspettare qualche ora per il tuo sacrosanto relax. Ma quando ti stavi per buttare sul divano con la focaccia in mano, il telefono squilla! ... Non ci credi, è Lui, e ti chiede di aprirgli la porta.

"Tu sei pazzo!" gli dici ridendo, mentre il viso ti si illumina di un sorriso da orecchio a orecchio. Apri portone e porta di casa, e gli indichi il piano... lo senti salire le scale saltando un gradino ogni due, ed eccolo che appare sul pianerottolo col la sua giacca da sci vecchia di dieci anni, la barba lunga ed un portachiavi in mano. Ti scappa una mega risata, e ti appendi a lui in un abbraccio lunghissimo.

Eccolo qui, seduto su una sedia, e tu che gli cammini incontro. Gli piace adorare il tuo corpo. Una ciocca di capelli ti copre in parte l'occhio destro, hai la testa leggermente in avanti, e lo fissi con un minimo sorriso.

Ti avvicini, e ti abbraccia i fianchi: gli carezzi la testa, sorridendo, e gli parli della tua giornata. Ti sposta il maglione per sentire la tua pelle morbida, bacia leggero la tua pancia sussurrando i commenti al tuo racconto. Eri stressata, con tanti pensieri per la testa, tante incombenze davanti... com'e possibile che riesca a distenderti e rilassarti con un paio di semplici gesti?

Ti accarezza la schiena e il fianco, da sotto il maglione, poi inizia a massaggiare il tuo corpo. Tu accogli queste piacevoli sensazioni, che ti fanno sentire bene: ti solleva lentamente la maglia e ti abbassa i pantaloni larghi con gesti molto lenti. Lo assecondi, lasciandoti andare al piacevole contatto della tua pelle sotto le sue mani grandi.

Sorridi quando senti un bacino sul sedere mentre ti aiuta a sfilare le gambe. Ti rassicura spiegandoti la sua intenzione di massaggiarti e ti accompagna in stanza, dove ti sdrai sul letto affondando il volto nel cuscino. Passa un velo di olio sulle mani, le sfrega ed inizia a massaggiarti il collo. Ti scioglie le tensioni del giorno con le sue mani calde, ti massaggia le braccia, i polsi e le dita, per drenare le tue energie al centro del tuo corpo. Ora accarezza la tua lunga schiena per scaldare la pelle, segue con i pollici la spina dorsale e con i palmi risale fino ad aprire sulle scapole.

Ritorna sulle spalle e sul collo, sentendo che tu ti sciogli un poco alla volta... Tu affondi la testa nel letto ed allunghi i tuoi muscoli dorsali, provando la sensazione di totale libertà e allo stesso tempo sentendoti nelle sue mani.

Ora spinge le sue dita sulle piante dei tuoi piedi, che hanno camminato tanto e sorretto il tuo corpo: ne tira e ne scuote le dita, poi piega le tue gambe e ti scalda e distende i polpacci.

Da questi, con un lungo movimento passa dalle caviglie fino ai glutei: tu senti le energie che risalgono verso il centro.

La carezza leggera alternata al massaggio deciso ti piace da matti.

Inutile dire che le tue natiche sono uno spettacolo: la forma, la rotondità, la consistenza... Ti bacia una natica affondando nella tua morbidezza e sospirando lungamente.

Con la punta dei piedi gli sfiori l'inguine e avverti la sua erezione: sapevi già di trovarlo duro, lo conosci troppo bene.

Ti sfila le mutande viola con il tuo consenso, ti bacia il sedere con una voglia pazzesca, mordendo leggermente per manifestare la sua libido. Appoggia l'asta rigida in mezzo ai tuoi glutei, per dirti: "Lo senti l'effetto che mi fai?"

Pensarti, toccarti, baciarti gli danno una eccitazione totale... con il suo uccello gioca nelle tue parti intime, lo passa sulla tua vagina umida e lo sfrega contro il tuo clitoride, due, tre quattro volte, ... poi ti penetra, così direttamente.

Dalla sua dedizione totale al tuo possesso totale: ti senti servita e curata, poi totalmente posseduta e soggiogata.

Ammira le onde del tuo sedere ad ogni sua spinta, un gemito intermittente ad un invito a continuare... poi si sdraia su di te ed infila una mano sotto di te: cerca il tuo clitoride lussurioso, descrive dei cerchi a sentire il tuo piacere, e ti penetra dolcemente con un ritmo lento. Tu godi, con le mani afferri le lenzuola, godi ancora e gemi più forte. Godi nel sentire la sua mazza che pulsa dentro di te, godi con le sue dita sapienti che ti toccano senza sosta, sempre più velocemente, frenetiche.

Il tuo piacere cresce a dismisura e lo motiva a stimolarti sempre di più.

Ti sgrilletta furiosamente e sente le contrazioni della tua vagina contro il suo membro... Tu urli contro il letto parole di sfogo mentre vieni, ti contorci, gemi.

La tua vagina bagna tutto, e lui si gode lo spettacolo di te sottomessa e soddisfatta. La sua verga continua a scorrere che è un piacere, stringe le tue chiappe e ti sculaccia. Lo inviti a parlarti, gli dici parole zozze mentre ti sbatte forte per esaltarlo ancora di piu, finché raggiunge il culmine, e ti viene addosso mentre ondeggi il sedere. Ora ti domina: si sdraia su di te, col suo uccello pulsante che preme sul tuo sedere, bagnati entrambi del vostro piacere, liberati e sfogati delle vostre pulsioni... dolci baci sulle spalle e sulle guance, carezze e giochi con i vostri capelli. Ancora ansimanti vi coccolate sotto il calore delle coperte, mentre la luce dalla finestra si fa sempre più fioca ed il buio invade la stanza.

L'atmosfera ritorna calma, placida e serena, con le mani sulla pelle dell'altro, a sussurrarsi segreti e ricordi e complimenti. La sete e la fame possono aspettare, ora vi godete il vostro abbraccio soporifero e vi abbandonate al sonno nella spensieratezza più totale.

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