Liberi Prigionieri di Piacere

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legarsi e godere in un posto sperduto.
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Prendiamo la rincorsa e ci tuffiamo insieme nel ruscello: l'impatto con l'acqua gelata è uno shock per la pelle, e la reazione è di incredibile energia.

Nuotiamo veloci per scaldarci, fino alla fine della pozza d'acqua e ci appoggiamo ai sassi piatti che affiorano per prendere fiato. Ci guardiamo sorridenti, ansimanti ed energizzati ed esclamiamo di euforia.

Poco prima, appena raggiunto lo chalet di nostra destinazione, con i piedi ancora stanchi e stretti negli scarponi, abbiamo deciso di buttarci nel ruscello vicino finché il sole ci avrebbe potuto riscaldare, e spogliati fino alle mutande -tu al reggiseno- ci siamo buttati in questa spettacolare pozza d'acqua appena più avanti lungo il sentiero.

Sembra una ventata di giovinezza e spensieratezza quella intenzione di passare un giorno immersi nella natura e fisicamente lontani da tutte le rotture e i pensieri. Passarlo insieme dopo così tanto tempo separati fa' assumere a tutto ciò una parvenza di fuga segreta, riservata, una bolla insonorizzata in cui non entrano le interferenze della nostra esistenza.

Si è riso e scherzato lungo il percorso, aggiornandoci sulle nostre vite, con l'impressione di sfilarci di dosso ogni singolo strato di indifferenza, preoccupazioni, aspettative, insuccessi, scoprendo in noi la sensazione finale di libertà. E qui su questi sassi scomodi, bagnati e seminudi, stanchi e rinvigoriti, finalmente ci sentiamo esposti, sinceri, autentici... e siamo solo noi due.

Prima che faccia freddo, rientriamo in acqua per tornare sull'altra riva, infilare gli scarponi e correre in mutande verso casa come se fossimo due ragazzini che vogliono accaparrarsi per primi la merenda.

Ti butti sotto la doccia per scaldarti mentre io ti preparo il tè ed una merenda sostanziosa, aprendo una birra per me. Mi copro con gli abiti da cammino e sistemo tutto sul tavolaccio di legno all'esterno. Dopo poco tu esci avvolta nell'accapatoio e mi incroci lo sguardo con i tuoi grandi occhi profondi, trafiggendomi letteralmente e lasciandomi sbalordito.

"Tutto bene?" mi chiedi, sgranocchiando crostini rumorosamente.

Mi riprendo e ti rispondo "alla grande! guarda qui..." gesticolando come per mostrarti il posto che in realtà hai scelto tu. Ridiamo e ci punzecchiamo per un poco: mentre mi fumo una sigaretta e mi vanto del mio abbigliamento a quadri tu fingi di elogiare la mia cucina capace di produrre il tè ed i crostini spalmati.

"Non ci so proprio fare in queste cose" replico io leccando la crema da un crostino in maniera plateale e facendoti ridere maliziosamente.

Piano piano i nostri corpi si avvicinano e arrivano a contatto, come se fossero inesorabilmente attratti. Improvvisamente ti accarezzo il ginocchio e tu appoggi la testa alla mia spalla, toccandomi i capelli.

"Sto così bene" mi dici, e ti correggo con "STIAMO bene", mentre trovo il coraggio di inclinarti il volto e baciarti leggera sulle labbra morbide.

La timidezza iniziale ti scompare quando apri la bocca ad un bacio profondo che permette alle nostre lingue di incrociarsi e liberare la fame che abbiamo l'uno dell'altro: è un bacio che ci risveglia ricordi e istinti, un desiderio reciproco latente e profondo, che non possiamo più tenere a freno.

Ti apri l'accappatoio ed io intuisco che i tuoi capezzoli fremono: li bacio a bocca spalancata e li succhio nella loro grandezza facendoti sussultare dalla voglia. Ti avvolgo la schiena con le braccia e ci alziamo, frettolosi di entrare e buttarci a letto il prima possibile.

Le fredde lenzuola si scaldano subito coi nostri corpi caldi, ci spogliamo in un istante degli inutili indumenti: mi sfili il mio maglione e i pantaloni, ed io estraggo il tuo accappatoio dalle braccia. Trattengo però il laccio di spugna, e mentre ti bacio il collo ti vincolo le mani. Le lego leggermente alla testiera del letto in ferro, giusto per impedirti il libero movimento, e mi mostri la tua approvazione leccandomi il petto e dicendo "ossi' ... dai!".

Bacio incessantemente il tuo corpo mentre tu manifesti il tuo desiderio con i gemiti a denti stretti. Le mie mani scorrono sulla tua schiena mentre ti bacio la pancia e indugio sul tuo seno, ti stringo una natica mentre ti succhio avidamente un capezzolo facendoti impazzire di piacere appena sotto il dolore. Ecco che sento il tuo bacino fremere mentre respiro tra i peli leggeri del tuo monte di venere finché... sospendo appena un paio di secondi... e improvvisamente agguanto con la bocca aperta la tua passera vogliosa. La lingua piatta si appoggia alle tue grandi labbra, la punta si insinua in mezzo e collega con una morbida linea la tua vagina ed il tuo clitoride. Indugio qualche istante per farti avvertire il fresco sulla passera appena leccata, e tu mi attiri con un gesto del bacino ad indicare che mi vuoi.

Ti sollevo una gamba e dedico la mia faccia a spazzolarti per bene, quando lecco la vagina ti sfrego il naso sul clitoride, e sento il sapore forte della tua passione. Concentro la lingua sulla punta del tuo clitoride e lecco lentamente, su e giù, a destra e sinistra, e succhio le tue labbra dilatate dal tuo piacere. Godi forte e mi inciti, ed insinuo nella tua vagina due dita mentre accelero con la bocca. È una sensazione di finta prigionia che ti fa impazzire di piacere, crea un brivido di imprevisto pur affidandoti completamente a me. Ora piego le dita al tuo interno andando a sfregarle lungo le tue pareti, muovo la lingua a più non posso e tu acceleri i tuoi gemiti! "così! così!" Scuoti la testa come se fosse troppo per te, ma io capisco che devo insistere. Accelero le leccate alternandole a frenetiche vibrazioni sul tuo clitoride mentre amplifico lo scorrere delle dita nella tua vagina... Quando ti avvicini all'orgasmo cerchi quasi di sfuggire alla mia doppia presa, ma ti blocco il bacino e premo leccando forte sul tuo clitoride facendoti scoppiare e urlare di piacere, contorcendoti quasi impazzita mentre io lascio la stretta e appoggio la testa sul tuo inguine, che si alza e abbassa coi tuoi respiri e i tuoi gemiti.

Ci metti qualche minuto a riprendere a respirare normalmente, totalmente posseduta dall'ondata di godimento e lentamente invasa dalla totale spossatezza dovuta alle urla appena gridate. Ammiro il tuo splendido corpo mentre si muove, soddisfatto ed assolutamente eccitato anche io dal piacere che ti ho dato, afferro un bicchiere d'acqua e ne bevo un sorso. Ne trattengo una parte in bocca e te la porto con un bacio. Le mie labbra sanno di te, e le mordi leggermente.

Mi dici che mi vuoi, ed io avvicino il mio membro al tuo volto. Con la bocca lo cerchi, e ne baci la punta con le tue labbra piene. Lo succhi all'interno, invitandolo contro la tua lingua e questo morbido contatto mi piace da matti. Ti slego le mani e mi afferri l'asta dura come la pietra mentre senti il glande pulsare dentro di te.

Ora sei tu a cingermi i fianchi con il laccio dell'accapatoio, vincolandomi a seguire le tue intenzioni.

Tu sai di essere l'unica a potermi dare questo tipo di piacere: indugi nello scorrere sul mio membro, mi guardi negli occhi mentre gemo, sicura di darmi fremiti intensi ad ogni tuo sapiente movimento.

Ora hai tu il controllo e mi dici parole decise, accattivanti mentre afferri forte la mia mazza, seduta sul letto. Regoli la lunghezza del laccio facendoci un giro intorno al tuo polso. Afferri una mia chiappa tesa per spingermi contro di te, schiudendo la tua bocca ad avvolgere il mio membro urlante, per alcune volte, per poi sdraiarti ed invitarmi in mezzo alle tue gambe.

Infilo delicatamente il mio uccello nella tua vagina bagnata, mentre gemiamo insieme. Arrivo in fondo e ti bacio, godendo appieno dell'abbraccio delle tue pareti, imitato dalle tue braccia che mi avvolgono mentre dici "mi senti come ti voglio?". Tendi il laccio tra la mia schiena ed il mio collo, mentre in basso sfreghi la passera contro la mia asta, inclinando il bacino.

Avvinghiando i miei fianchi con le tue gambe, oscilli il bacino governando la penetrazione e facendomi scorrere contro le tue parti più sensibili, aumentando il ritmo leggermente.

Mi lascio andare ai gemiti più profondi mano a mano che l'istinto prende il sopravvento, e fa salire la bestia che è in me: spingo più forte e più veloce, cambiando ogni tanto la direzione dello scorrimento e cedendo all'irruenza del mio piacere che sale, contraendo i muscoli all'aumentare dell'intensità.

"Così, sbattimi bene!" mi inciti a darti colpi decisi: ti stringo una mano e mordo la tua pelle mentre impatto vigorosamente il bacino contro di te, pulsando dentro di te e sentendo tutto il bagnato dei tuoi genitali ad ogni colpo mentre mi graffi la schiena.

Senti che mi avvicino al climax godendo più forte, e in sincronismo perfetto sfili il mio membro afferrandolo con una mano ed invogliandomi a venire. Lo scuoti con forza ordinandomi l'orgasmo, ed io obbedisco rilasciando i miei getti sul tuo corpo con urla animalesche: i fiotti schizzano sul tuo seno e la tua pancia fin sotto al collo, ed esplodo come un vulcano.

Con un sorriso mi attiri a te e mi abbandono sul tuo corpo, intrappolando i nostri fluidi tra la nostra pelle, collassando il volto sulla tua spalla, senza più forze. Liberati delle nostre pulsioni ci stringiamo nel nostro tepore, avvolgendoci nelle coperte, responsabili del piacere reciproco e soddisfatti dei nostri orgasmi superlativi. Ci baciamo per molti minuti, stretti e avvinghiati, e per alcune ore esistiamo solo noi. Scaldati dai nostri corpi, confortati dall'odore della nostra pelle intrappolato sotto alle coperte, col sapore della nostra passione che ci satura il palato, siamo felici.

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