Una Segata Tra Amici

Informazioni sulla Storia
Tre amici, una sera di seghe in compagnia e una sorpresa...
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Questa storia è ambientata nei primi anni del 2000. Tutti i personaggi hanno 18+ anni.

(Questa storia contiene: masturbazione di gruppo maschile e femminile, masturbazione maschile condivisa, descrizione di sesso lesbico e bukkake)

*

Il sole era già basso all'orizzonte quando Carl e Mark arrivarono a casa di James. I due giovani uomini dal fisico atletico (uno dalla pelle scura e coi capelli portati in un taglio corto alla militare, l'altro di carnagione chiara e con una bionda chioma lunga sino alle spalle) indossavano entrambi una semplice combinazione di canottiera e pantaloncini da basket, l'outfit perfetto per resistere alla calura estiva. Il giorno stava lasciando spazio alla notte e una brezza fresca prese a soffiare nei sobborghi dove viveva il loro amico, concedendo loro un po' di tregua dall'afa eccessiva.

Carl portava con sé un sacchetto della spesa pieno di rinfreschi per la serata, principalmente birre e vari snack. Il duo suonò il campanello e in breve tempo aprì la porta il proprietario di casa, un giovane asciutto con corti capelli neri che indossava una maglietta grigia a maniche corte e dei pantaloni di tuta dello stesso colore. Sorridendo, i tre si salutarono dandosi il cinque.

"Entrate ragazzi, le pizze sono già in forno."

Il trio entrò nella casetta da sogno americano dei genitori di James, temporaneamente lasciata in custodia a lui mentre i suoi erano via per un convegno medico e sua sorella maggiore, Annie, era a dormire da un'amica.

Chiacchierando del più e del meno e di come fosse andata la giornata si diressero in cucina per mettere le birre in freezer e controllare lo stato di cottura delle pizze. La telecronaca di una partita di football proveniente dal salotto adiacente faceva loro da sottofondo mentre tiravano fuori dal sacchetto i viveri che Carl aveva portato.

Tutto pareva il preludio a una semplice serata tra amici passata a guardare film: e in effetti lo era, ma con una certa insolità particolarità: i ragazzi, molto prosaicamente, avevano chiamato questo tipo di eventi le "segate". Casa vuota, abbondanza di snack e alcool e qualche DVD porno sarebbero stati gli ingredienti per una serata piccante di masturbazione tra amici.

La prima volta che si ritrovarono a fare una cosa simile non era stata affatto pianificata: una sera, mentre erano impegnati a guardare un film horror dozzinale da ubriachi, James se ne uscì con un dvd masterizzato con su alcuni porno e propose di guardarlo. Intrigati, si dimenticarono presto del killer Maschera Rossa e, messa da parte ogni vergogna, passarono il resto della serata a segarsi insieme più e più volte guardando dei video di gangbang.

Sebbene questo evento, col sopraggiungere del mattino e della lucidità, fosse stato inizialmente causa di un certo imbarazzo durato parecchi giorni, il trio di amici alla fine aveva ammesso quanto quell'esperienza gli fosse piaciuta e si era proposto di ripeterla.

Da quella volta si erano incontrati altre sei volte per masturbarsi insieme, sostituendo i film di serie b con dei porno recuperati dalla rete. Era un segreto custodito gelosamente, un tipo speciale di occasione possibile solo quando le condizioni erano giuste e la casa era tutta per loro.

Non appena le pizze furono pronte i ragazzi le portarono in salotto assieme a un paio di birre ancora leggermente tiepide: James e Carl sedettero sul grande divano orientato verso la tv, mentre Mark prese per sé la poltrona orientata perpendicolarmente al divano. Mangiarono con sotto il commento della partita e ben presto finirono oltre che le pizze anche le prime birre.

Mark si alzò per recuperare altre birre per i suoi soci, mentre James aumentò ulteriormente l'aria condizionata cercando di contrastare il caldo. Carl intanto faceva zapping tra i canali, fermandosi alla fine su una replica di una serie classica di telefilm di fantascienza. Mark tornò con una borsa termica piena di lattine di birra fresche di freezer: ciascuno ne prese una e, dopo un brindisi, le finirono in pochi sorsi.

Sentendosi brillo al punto giusto, James prese l'iniziativa:

"Ok ragazzi, si parte con la serata. Fatemi preparare due cose e intanto prendete gli asciugamani..."

"Sono al solito posto, giusto?"

"Esattamente."

Mentre James chiudeva le tapparelle del salotto (le finestre non erano rivolte verso la strada, ma il vicino avrebbe potuto vedere dentro per sbaglio...) Carl recuperava degli asciugamani dalla camera di James al primo piano: dopo alcune difficoltà ed incidenti durante le prime "segate" avevano trovato che la soluzione migliore fosse usare degli asciugamani economici comprati apposta per queste occasioni e buttati via dopo l'uso.

Mark aveva già adocchiato il dvd poggiato vicino vicino alla tv: lo prese in mano e chiese:

"Cosa ci hai messo stavolta? Ci hai infilato quelle clip lesbo che ti ho girato?"

"Certo, ci ho messo anche un paio di cose speciali che ho scovato..."

"Wow, criptico..." scherzò Mark mentre accendeva il lettore e inseriva il disco al suo interno.

Si premurò di abbassare sin da subito il volume: non voleva che gemiti e grugniti si sentissero fin fuori casa.

Mentre James si stava rimettendo a sedere Carl entrò nella stanza con tre piccoli asciugamani che distribuì agli altri. Si sedette poi vicino a James, mentre Mark era impegnato a cercare tra le cartelle del DVD il filmato giusto con cui iniziare la serata; alla fine si decise.

"Ok, eccoci"

Schiacciò Play e mise giù il telecomando, appoggiandolo sul basso tavolino di fronte a sé dove aveva anche spiegato il suo asciugamano.

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La semplice interfaccia sullo schermo scomparve, sostituita dai primi fotogrammi del video: tre ragazze maggiorate stavano in una grande cella con indosso delle uniformi da prigione, aperte sul davanti a sufficienza da rivelare che sotto non stavano indossando nient'altro.

Mentre risposavano sulle loro brande, la camera compiva una panoramica attraverso la cella accompagnata una voce narrante, che si presumeva fosse una delle ragazze, che raccontava di come era passato molto tempo dall'ultima volta che avevano visto un uomo e di come le notti potevano essere tristi e solitarie.

Presto, una di loro si mise ad armeggiare con la zip della sua uniforme, tirando fuori le sue tettone mentre faceva scivolare una mano sull'inguine per masturbarsi.

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I ragazzi sentivano già il sangue andargli alle parti basse, i loro cazzi sempre più duri di secondo in secondo.

"Però, mica male" bofonchiò Carl, la sua mano impegnata a massaggiare l'erezione visibile sui suoi pantaloni.

James notò di sfuggita quel gesto e, anche se pure lui aveva un chiaro durello in palese crescita, si trattenne dal toccarsi, per il momento. Mark invece, ipnotizzato dalle immagini sullo schermo, si era già infilato una mano nelle mutande e aveva iniziato a stringersi l'uccello.

La ragazza nel filmato si stava sgrillettando di gusto ora, gemendo dolcemente mentre si accarezzava le tette. Fu presto notata dalle altre prigioniere, che sbirciarono il letto di sopra dove si trovava la ragazza impegnata a darci dentro.

Apparentemente non sorprese, ma molto intrigate, anche loro si svestirono e presero a toccarsi: ben presto le tre ragazze furono impegnate a masturbarsi insieme e la camera indulse voyeuristicamente su ognuna di esse per qualche minuto prima di mostrarle tutte insieme nella stessa inquadratura.

Oramai sia Carl che Mark si erano disfati di pantaloni e mutande e sedevano nudi dalla vita in giù, cazzi stretti in mano mentre si segavano lentamente e deliberatamente nel tentativo di non far partire troppo presto i fuochi d'artificio.

Neppure James riuscì a tenerselo nei pantaloni un secondo di più e abbasso parzialmente i calzoni rivelando di non stare indossando le mutande: il suo cazzo duro balzò fuori, libero dalla costrizione dei vestiti, e lui immediatamente lo afferrò e prese lavorare di mano assieme agli altri.

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La prima ragazza sembrò aver notato finalmente cosa stessero facendo le altre due e simulò una certa sorpresa: non appena le sue compagne si resero conto di essere state viste si alzarono e la afferrarono, trascinandola a forza su letti più in basso e procedendo a succhiarle le tette e a baciarla sulle labbra. Presero a fare a turni a leccarle la figa: una ragazza si faceva un ditalino guardando, mentre l'altra si dava da fare con la lingua facendo gemere rumorosamente la "vittima".

Dopo essersi alternate a questa maniera, ordinarono alla prima ragazza di fare la sua parte e si sedettero su uno dei letti con le gambe divaricate, aspettandosi che ricambiasse il favore: lei si mise al lavoro di buona lena, leccando la figa di una ragazza mentre infilava le dita in quella dell'altra. Nel frattempo che questa si dava da fare le due bellezze si baciavano appassionatamente...

La camera si spostò mostrando l'esterno della cella, da una posizione in cui erano visibili le due celle adiacenti a quella del trio: dentro a queste due prigioniere solitarie si stavano masturbando anche loro, inebriate dai gemiti lascivi provenienti da oltre le pareti.

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Questa parte del filmato spinse Mark oltre il limite della sua resistenza, facendogli sparare il primo colpo della serata: con un grugnito si alzò dalla poltrona e mirando all'asciugamano sul tavolo di fronte a lui si scatenò in una serie di densi schizzi che vi atterrarono sopra.

I suoi amici, distratti temporaneamente dal film dalla visione del suo orgasmo, sentirono l'eccitazione montare e il desiderio empatico di sborrare anche loro, ma cercarono entrambi di trattenersi e durare ancora un poco. Mark si sedette, ansimante, pulendosi la punta dell'uccello con l'asciugamano stando attento a non far colare sperma sul pavimento o sulla poltrona.

Nel film, la prima ragazza stava sforbiciando su un letto con una delle altre, mentre la terza si masturbava e le incoraggiava dicendo ogni genere di oscenità. Le due ragazze che stavano premendo le fighe una contro l'altra ansimavano forte mentre le terza, che si stava sfregando furiosamente il clitoride, le intimava a godere. La camera si soffermò sulle espressioni rapite delle tre pornostar perse nei meandri del piacere e le studiò con una serie primi piani mentre una dopo l'altra venivano...

Carl afferrò l'asciugamano vicino con la sua mano libera e sussurrando "oh cazzo si, cazzo..." lo mise di fronte al suo uccello e iniziò a schizzarci contro, la sua mano in preda a un movimento spasmodico mentre si svuotava le palle da tutto lo sperma accumulato guardando le tre ragazze.

James lo seguì a ruota, ma adottò una strategia diversa per sborrare senza sporcare in giro: avvolse rapidamente l'asciugamano intorno al cazzo nel momento in cui sentiva le prime avvisaglie dell'orgasmo e abbandonandosi contro lo schienale lasciò che schizzo dopo schizzo la sua sborra si rilasciasse nell'asciugamano mentre lui spingeva il bacino verso l'alto, godendosi le ondate di piacere pulsanti provenienti dalle sue parti basse.

Mark intanto aveva ripreso lentamente a segarsi l'uccello ormai floscio, riuscendo a drizzarlo nuovamente mentre i suoi amici gemevano e venivano. I due stavano ancora riprendendo il fiato, mentre lui si era già aperto un'altra birra e aveva iniziato a berla senza però mai smettere di masturbarsi. I suoi compari fecero lo stesso qualche minuto dopo, anche loro cercando di farselo venire nuovamente duro il prima possibile.

Nel frattempo la scena sulla tv era terminata senza altri dettagli interessanti, così il gruppo decise di passare ad un'altra. I loro uccelli erano già di nuovo tutti in tiro ma avevano smesso di toccarsi giusto il tempo di scegliere un nuovo filmato.

James prese l'iniziativa "Vi faccio vedere una cosa piuttosto estrema, è una roba nuova giapponese, il *bukkake*!"

"Che è, una di quelle cose strane con le corde?" chiese Carl.

"No no vedrai. Spero che vi piacciano i cumshots..."

Incuriositi, Mark e Carl lo osservarono mentre si sporgeva in avanti a prendere il telecomando per poi cercare tra le cartelle il filmato in questione. Fece partire la nuova scena e poi tornò a sedere pregustando le reazioni dei suoi amici a questo nuovo video perverso.

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La scena si aprì con l'inquadratura di una stanza arredata in modo tale da sembrare una qualche sorta di antico tempio di pietra. In mezzo ad alcune finte colonne fatte di gommapiuma dipinta si ergeva un altare coperto quasi per intero da un panno rosso.

Dopo pochi secondi la camera si spostò, iniziando a seguire due figure che stavano entrando nella stanza: la prima era una mora con corti capelli ricci, vestita con una succinta tunica bianca che lasciava intravedere parecchio del suo fisico asciutto; la seconda era una rossa formosa dai capelli lunghi e lisci, che indossava una tunica analoga a quella della compagna ma di colore rosso.

Entrambe le ragazze indossavano sandali di modello greco-romano e gioielli di presunto bronzo: era chiaro che i loro costumi cercassero di invocare la sensazione di essere in una sorta di "mondo antico". La mora accompagnò la rossa all'altare e la esortò a fare del "riscaldamento" per il rituale prima dell'arrivo dei celebranti.

Mentre la mora si ritirava dietro le quinte, la rossa sedette sull'altare a gambe spalancate e scostò lentamente la tunica per rivelare la sua figa.

Iniziò ad accarezzare labbra e clitoride, prima lentamente e poi con maggiore foga e gusto man mano che l'eccitazione saliva. La camera si spostò per un momento sulla mora, mezza nascosta dietro una colonna, che si palpava i piccoli seni in silenzio mentre osservava la rossa; poi tornò all'altare, dove la ragazza aveva scoperto le sua grandi tette naturali e, sollevando il seno destro con la mano libera verso la bocca, ne stava leccando il capezzolo.

Dopo alcuni minuti di masturbazione un gruppo di uomini fece la sua comparsa in scena: erano almeno in quaranta, ed erano tutti nudi, di varie età e corporature, e tutti con indosso calzari "antichi": alcuni di loro nascondevano parte del viso dietro una piccola maschera dorata. Mentre si disponevano nella stanza la ragazza proseguì a masturbarsi e loro, chiaramente eccitati dallo spettacolo, sedettero in circolo di fronte all'altare segandosi con lei.

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"Uuuh è tipo una gangbang?" chiese Mark.

Il trio si stava nuovamente toccando gli uccelli guardando lo spettacolo offerto dalla rossa, in attesa di ulteriori sviluppi.

Con come sottofondo i gemiti di piacere della ragazza che si intensificavano James rispose "Aspetta, adesso iniziano..."

Mentre Jamese parlava, Carl sembrò per un istante distratto da qualcosa: smise di segarsi e si guardò alle spalle, come a cercare qualcosa che era certo di aver visto.

Gli altri notarono questa sua preoccupazione: "Tutto ok?"

"Si aspetta...mi è sembrato di sentire un suono di una porta che si chiudeva...forse quella d'ingresso?"

Sia Mark che James tesero l'orecchio nel tentativo di cogliere rumori anomali, ma gli unici suoni erano i gemiti provenienti dalla tv e la musica di sottofondo del video.

"Te la sei immaginata mi sa: i miei sono a centinaia di chilometri di distanza ed Annie è da un'amica..." valutò la possibilità che fossero entrati dei ladri, ma il quartiere era un posto tranquillo in una zona pressoché priva di criminalità

"...dev'essere stato il vento, si stava alzando quando siete arrivati".

Carl approfittò della pausa per distribuire un nuovo giro di birre.

Questa interruzione imprevista aveva un po' rovinato l'atmosfera, facendolo ammosciare ai tre: tuttavia quando tornarono a concentrarsi sul filmato non ci volle molto per rimetterglieli sull'attenti.

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La mora era di nuovo presente in scena, occupata a recuperare la tunica di cui la rossa si era appena liberata. Reggendo la tunica con reverenza, la "sacerdotessa" annunciò l'inizio del rito e che la ragazza rossa sarebbe stata la prostituta sacra che avrebbe ricevuto il seme di tutta la comunità per compiacere la dea della fertilità.

Ordinò alla rossa di inginocchiarsi di fronte agli uomini, cosa che questa fece rapidamente senza mai smettere di strofinarsi la figa. La mora si fece da parte non appena tutti gli uomini si alzarono in piedi e iniziarono ad avvicinarsi all'altare. Tutti i presenti se lo stavano menando guardando la rossa e non passò molto tempo che uno di loro le si avvicinò e, senza dire una parola, rilasciò uno schizzo di sborra che la atterrò sul viso e sulle spalle.

Aveva appena finito che un altro si fece avanti segandosi con foga a pochi centimetri dalle labbra di lei: gli occhi della ragazza erano chiusi e la sua bocca spalancata, ansimante mentre continuava a sgrillettarsi e a strizzarsi i seni. Con un grugnito il secondo uomo emise un grosso spruzzo di sborra che le prese viso, capelli e tette. Poi si fece da parte per il prossimo.

Uno dopo l'altro gli uomini si segarono su di lei, mentre si masturbava e saltuariamente li provocava invitandoli a sborrarle addosso. Dopo le prime dieci eiaculazioni la sua faccia già grondava di sperma, con grosse gocce che le ricadevano dal mento sul petto.

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James si fermò un istante per sbirciare le espressioni dei suoi amici, desideroso di capire dai loro sguardi cosa pensassero del filmato: sia Carl che Mark sembravano completamente rapiti dallo show e benché non avesse indugiato troppo sui loro corpi notò che si stavano segando all'impazzata, il che lo eccitò ancora più di quanto già non fosse.

Qualche secondo dopo Carl esclamò con grugnito "oh si cazzo!" e afferrò il suo asciugamano per sborrarci di nuovo, seguito subito dopo da Mark che si sporse in avanti per venire sul suo: tuttavia uno dei suoi schizzi fu così potente e

incontrollato che volò oltre l'asciugamano e sporcò la superficie in vetro del tavolino. Anche James vedendo i suoi amici venire ben presto arrivò al limite e, fissando la rossa che si stava prendendo addosso probabilmente la ventesima sborrata, iniziò a pompare il suo sperma nel tessuto ripiegato.

Tutti e tre erano ora impegnati a drenare le ultime gocce dai loro cazzi, ansimando per lo sforzo appena passato e l'eccitazione. Una volta finito, si fermarono un attimo a riposare. Mentre il video proseguiva Carl si alzò, stordito dall'orgasmo, e annunciò "devo pisciare": i suoi amici, stancamente abbandonati contro gli schienali di divano e poltrona, annuirono, i loro cazzi ormai molli ancora stretti in mano.

Mike si allungò con fatica a prendere il telecomando dicendo "ok, lo metto in pausa...merda ho fatto un casino qui"

Fermò il filmato e con l'asciugamano prese a tamponare la parte di tavolo che aveva sporcato nel tentativo di pulirla.

James stava per prendere delle altre birre quando la voce spaventata di Carl lo fece sussultare all'improvviso:

"Cazzo c'è qualcuno in corridoio!"

Anche se erano praticamente ubriachi, gli altri due sentirono un brivido di paura lungo la schiena a quelle parole.

Mark si alzò, scrutando oltre lo stipite della porta per osservare il corridoio (ora che il sole era calato pressoché del tutto al buio), cercando di capire cosa avesse visto il suo amico. James, ancora seduto sul divano, cercava anche lui di distinguere qualcosa tra le ombre del corridoio mentre Carl, dopo essere indietreggiato dalla soglia della stanza, cercava qualcosa da usare come arma improvvisata.

Sussurrando, Jame gli chiese "Sei sicuro di aver visto qualcosa? Non farci prendere un infarto per niente magari era solo un gioco di luci..."