Sono Lo Schiavo Wc Di Mia Moglie 01

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La confessione.
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SONO LO SCHIAVO WC DI MIA MOGLIE

[CAPITOLO 1 - LA CONFESSIONE]

Questo racconto è una cover/libera traduzione di Wife's toilet slave scritto da SammyC (Sul mio blog trovate tutti i riferimenti). Laura e Dan sono marito e Moglie e la loro vita di coppia viene stravolta quando Laura decide di raccontare alla mamma il vero rapporto che c'è tra lei ed il marito.

Siamo sposati ormai da 6 anni. Siamo due professionisti, lei avvocato ed io ingegnere. Tutti sanno quanto è grande il nostro amore ma nessuno immagina che quando siamo soli, sono sempre stato il suo schiavo. A seconda del suo umore sono il suo lecca piedi, la sua cameriera, il suo zerbino ma sopratutto la sua carta igienica ed il suo cesso; in altre parole sono una cosa di sua proprietà e non smetterò mai di ringraziarla per questo.

Laura ha due sorelle più giovani, Linda e Jane e una più grande, Kimberly.

Linda e Jane vivono ancora con i genitori mentre Kimberly ha iniziato da poco la professione di medico e ormai torna a casa dei genitori solo per le feste o durante qualche fine settimana.

Mia suocera Nancy ha 55 anni, per diverso temo ha insegnato in una scuola elementare fino a quando non ha deciso di licenziarsi per dedicarsi alla famiglia e ai suoi passatempi. La recitazione è sempre stata la sua passione, tanto che ha fondato una compagnia teatrale dalla quale trae molte soddisfazioni.

Mio suocero George ha 69 anni, è un analista molto ricercato, collabora con aziende di tutto il mondo e il suo lavoro lo costringe spesso a passare lunghi periodi fuori casa. Il fatto che vivesse con 5 donne ha sempre stimolato le mie fantasie di schiavo.

A Laura non ho mai nascosto le mie fantasie di essere umiliato in presenza di altre donne o da altre donne. Abbiamo spesso fantasticato di coinvolgere qualche amica o semplice conoscente ma non ci siamo mai spinti oltre il fantasticare ... fino a quel giorno, che non scorderò mai.

Era un venerdì di settembre, eravamo andati a trascorrere il fine settimana a casa dei genitori, una bellissima villa vicino al mare. Eravamo solo io, Laura, Nancy e George; Linda e Jane erano andate a fare un trekking con degli amici e Kimberly lavorava in ospedale.

Dopo pranzo andai in giardino con George. Aspettava un carico di legna e mi ero offerto di aiutarlo a sistemarla. Laura e Nancy invece erano rimaste in salotto a chiacchierare davanti al caminetto sorseggiando del vino.

«Ti ricordi Jessica? La figlia di Margaret?» disse Nancy

«La mia compagna di liceo?»

«Si lei! Sai cosa fa adesso?»

«La cuoca?»

«No» disse Nancy divertita.

«Ricordo che le piaceva parecchio il cibo!»

«Se la incontrassi adesso non la riconosceresti mai. Sembra un'altra persona! Pensa che ha perso tipo 30 chili!»

«Ma dai! E cosa fa?»

«Non lo immagineresti mai!» disse Nancy mal celando un pizzico d'imbarazzo.

«Dai mamma, adesso sono proprio curiosa. Che fa?»

«E' una ... aspetta, com'è che ha detto? Una Pro Dom!»

Laura sgranò gli occhi e per poco non le andò di traverso il vino.

«Sai cos'è?» chiese Nancy.

«So perfettamente cos'è mamma!»

«Ah. Io non lo sapevo» disse Nancy un po sorpresa. «Ma te lo immagini? Una come Jessica. Cioè, era così timida e ... goffa!»

«In effetti non me lo sarei mai aspettata ma ... sono contenta per lei!» disse Laura un po imbarazzata.

«In effetti sembra un lavoro divertente!» Disse Nancy con una risatina isterica.

Ci fu qualche secondo di silenzio «Altro vino?» chiese Nancy.

«Si. Ti prego!» rispose Laura con un sorriso.

«Comunque non ci trovo nulla di male in quello che fa. Cioè ... voglio dire, potrebbe anche essere divertente!» Disse Laura sulle difensive.

«Io mi divertirei tantissimo!»

«Ahahahah ma mamma, mi sorprendi! Ti piacerebbe sottomettere un uomo?»

Nancy mandò giù un sorso di vino «Beh ... se a lui piace, voglio dire ... che male ci sarebbe?» disse Nancy sempre più imbarazzata.

«Devo confessarti una cosa mamma» Laura sembrava agitata.

«Dan ... Dan è ...»

«Stà male?»

«Ma no, che hai capito»

«Dan è il mio schiavo»

Questa volta a sgranare gli occhi fu proprio Nancy «Il tuo schiavo?»

«Si mamma, sono quasi 5 anni ormai, un giorno mi ha confessato certi suoi desideri e ho voluto accontentarlo! Ora come ora non credo riuscirei più a farne a meno!»

Ci fu una lunga pausa. Nancy era rimasta a bocca aperta

«Mi raccomando mamma, non parlarne con nessuno, nemmeno con Linda e Jane»

«Certo, non preoccuparti. Ma dimmi un po, di preciso cosa fate?»

«Quando siamo soli io divento la sua Padrona e lui il mio schiavo.»

«Lo picchi?»

«E' capitato, certe volte a lavoro ho a che fare con persone veramente stronze e viscide. Una volta abbiamo visto un film dove una Padrona prendeva a schiaffi il suo schiavo. Gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto, lui mi ha detto di si e l'ho schiaffeggiato. Credimi, è un ottimo anti stress. Non lo faccio spesso però. Più che altro mi faccio servire e lo sottopongo ad umiliazioni di vario tipo che a lui comunque piacciono molto.»

«Ma pensa un po te ... Dan!»

«Eh già!»

«Sono curiosa, ma cosa gli fai fare?»

«Di tutto mamma, anche cose molto strane ... ma se te le dovessi raccontare penso che ne rimarresti scioccata.»

«Guarda che non sono mica una scolaretta. Ti vergogni?» disse Nancy in tono provocatorio.

«Promettimi che non esprimerai nessun giudizio e sopratutto, che terrai per te queste cose.»

«Ma certo.»

«A Dan piace sentirsi sottomesso ed umiliato, un oggetto a mia completa disposizione. Sono la sua Padrona da servire e adorare.»

«Detto così sembra bello.»

«E' bellissimo mamma, sia fisicamente che emotivamente. Mi fa sentire una Dea, mi sento onnipotente.»

Nancy non sapeva che dire «Sono contenta per te Laura, ma ... solo per capire meglio ... mi faresti qualche esempio più preciso di quello che fate?.»

«Una cosa che adoro è tornare a casa dopo una giornata di lavoro, farmi levare le scarpe e farmi leccare i piedi. Glie lo faccio fare tutti i giorni e se magari sono sporchi o sudati a lui piace ancora di più!»

Nancy scoppiò a ridere «scusa ma mi sono immaginata Dan che ti lecca i piedi e mi ha fatto ridere.»

«Anche io rido spesso di lui, le occasioni d'altro canto non mancano mai, ma a lui piace proprio tanto essere umiliato.»

«Sai, sapere che in casa comandi tu mi rende orgogliosa!»

«Ahahahah grazie mamma.»

«Che altro gli fai fare?»

«Mah, dipende un po dal mio umore, posso ordinargli di pulirmi le scarpe con la lingua ...»

«Bella idea, fagli pulire anche le mie!»

«Penso che lo farebbe molto volentieri!»

«Pulire le mie scarpe?»

«E già.»

«ahahah penso che se dovessi vederlo all'opera gli riderei in faccia»

«Io pure ahahah. Posso ordinarglielo se vuoi, magari quando papà non è in casa ...»

«Ma posso essere presente anche io se lo fa?»

«Certo, se ti fa piacere. Essere umiliato davanti ad altre donne è un'altra sua fantasia ma non l'abbiamo ancora concretizzata.»

Nancy non credeva alle parole di Laura ma era intrigata dal racconto della figlia «Dai raccontami qualcos'altro. Questa cosa mi sta incuriosendo moltissimo!»

«Beh ... la sua lingua è chiaramente sempre a mia disposizione, ma non solo per i piedi. Per qualsiasi cosa voglio.»

Nancy stava cominciando ad eccitarsi.

«Bello!»

«Da poco meno di un anno ho cominciato ad assecondare due tra le sue fantasie più estreme»

«Racconta, racconta.»

«Ogni volta che voglio ... è pronto ad essere la mia carta igienica personale?»

Nancy sgranò nuovamente gli occhi per lo stupore «In che senso?»

«Beh mamma, nel senso che quando ho bisogno di usare la carta igienica posso usare la sua lingua»

Nancy era sconvolta «Ma non gli fa schifo?»

«E' un po complicato da spiegare, la risposta è si e no. Per la pipì non ha nessun tipo di problema, a casa uso praticamente sempre lui.»

«Lo usi anche dopo aver fatto ...»

«Certo, che carta igienica sarebbe altrimenti?»

«E' pazzesco!»

«Si è pazzesco, in tutti i sensi.»

«Mi chiedo come possa una persona fare una cosa del genere!»

«Una persona normale non lo farebbe infatti, ma Dan è speciale, è uno schiavo.»

«Quasi ho paura a chiedertelo. Hai detto che le fantasie di Dan erano due. L'altra qual'è»

«Adora essere un cesso umano?»

Nancy era esterrefatta «cioè?»

«Quando ho bisogno di andare in bagno, anzi che usare il normale wc posso liberarmi direttamente dentro la sua bocca»

«No dai, non ci credo!»

«Te lo giuro mamma, posso farlo tutte le volte che voglio»

«Ma solo per la pipì o anche per il resto?»

«No, per tutto.»

«Ma dai, è una cosa disumana.»

«E' proprio questo che ci piace. In quel momento lui non è più una persona ma un oggetto e un essere inferiore?»

«Ma fammi capire, quando lo usi lui poi ingoia tutto?»

«Certamente! Quando lo uso per la cacca per lui non è certo una passeggiata, all'inizio ricordo che ha vomitato un bel po di volte»

«Direi!»

«Si ma mi ha supplicato di continuare ad usarlo senza preoccuparmi di lui e così ho fatto. All'inizio anche io ero incredula, mi sembrava una cosa assurda ma poi mi sono abituata all'idea e adesso lo trovo molto gratificante. Ogni volta che lo uso in quel modo penso che per lui sia poco piacevole, è una continua lotta contro i conati di vomito, ma essere un cesso umano è una cosa che ha sempre desiderato e che desidera fortemente. Io l'ho solo accontentato ma ti posso garantire che la sensazione che si prova ad usarlo in quel modo è molto forte e bella.»

«Sono senza parole, ma un po ti invidio».

Per qualche secondo smisero di parlare. Nancy stava cercando di metabolizzare quello che le aveva detto Laura. L'aura dal canto suo era contenta di essere riuscita a confidarsi con la mamma.

«A cosa pensi?» chiese Laura

«Cercavo di immaginarmi Dan che fa quello che mi hai detto, non riesco a credere che una persona possa fare certe cose.»

«Non è da tutti, non tutti gli schiavi sarebbero disposti ad umiliarsi come fa lui. Ogni schiavo ha le sue particolari inclinazioni, quella di Dan è fare da wc.»

«Mi sembra impossibile.»

«Mi ha implorata di trattarlo in quel modo. Al mio posto tu cosa avresti fatto? »

Nancy rimase ancora in silenzio, con lo sguardo perso nel vuoto «In effetti penso che avrei fatto la stessa cosa, d'altro canto è una cosa che desiderate e non state facendo male a nessuno.»

«Esatto mamma, ho semplicemente accettato quello che Dan mi ha offerto!»

«Contento lui ... contente tutte.» disse Nancy

«Sono sicura che lo farebbe anche per te» disse Laura.

«Oddio, che imbarazzo, ma quando mai? Figurati se Dan vorrebbe essere usato da me in quel modo!»

«Mamma, secondo me le probabilità che Dan si faccia usare anche da te sono molto alte ... se vuoi provarlo ... posso chiederglielo.»

Nancy era imbarazzatissima «Oddio Laura, mi stai facendo venire caldo.»

«Dai mamma, sarebbe divertentissimo e sono sicura che piacerà a tutti.»

«Ma è tuo marito Laura.»

«Si, ma non stiamo parlando di farci sesso, per me è come farti usare il mio bagno.»

«Dai mamma, prova, se poi non ti piace non continui ... ma se ti dovesse piacere potresti approfittarne anche altre volte.»

Nancy era un po stordita: La proposta della figlia la stava intrigando più di quanto avesse mai immaginato.

«D'accordo, se sta bene ad entrambi posso farci un pensierino, ok?»

«Glie ne parlerò oggi stesso mamma».

Ecco, mentre io e George lavoravamo nella legnaia, Laura si stava adoperando per farmi diventare anche lo schiavo di sua mamma.

Quando rientrammo in casa notai subito qualcosa di strano, una sensazione più che altro. Laura era raggiante e continuava a sorridermi come una donna che ha appena ricevuto in regalo il più bello degli anelli (o il più bel paio di scarpe di sempre). Nancy invece continuava a fissarmi, ma quando mi voltavo verso di lei portava lo sguardo altrove, come chi pedina qualcuno e cerca di non farsi scoprire.

Laura propose di uscire a fare una passeggiata in spiaggia.

George preferì rimanere in casa per lavorare ed io e Nancy accettammo la proposta.

Fino a due giorni prima stava piovendo, era pieno di pozzanghere ovunque, ma ora il sole, senza nuvole che potessero attenuare il suo calore, si faceva sentire parecchio. Io guardavo Laura. Indossava un paio di scarpe da tennis e delle calze velate. Non riuscivo a smettere di pensare che al rientro mi sarei dovuto occupare dei suoi piedi ed il pensiero che li avrei trovati umidi di sudore mi eccitava tremendamente. Nancy invece era uscita con delle ballerine che indossava senza calze.

Nessuno parlava ma non ci feci molto caso, il mare e la vegetazione circostante erano incantevoli. Ad un certo punto Nancy finì con i piedi in una pozzanghera «Che disastro!» esclamò Nancy

«Che sarai mai!» disse Laura «Una volta pulite torneranno come nuove».

Le due si scambiarono un sorriso malizioso ma li per li non ci feci molto caso, anche perché non potevo fare a meno di fissare le scarpe di Nancy. Perso nei miei pensieri da feticista pervertito, immaginavo quanto sarebbe stato bello potermi occupare della pulizia di quelle scarpe e di quei piedi.

Camminai tutto il tempo dietro a Nancy e Laura, pensando ai loro piedi sudati. Pensavo sopratutto a quelli di Nancy che sarebbero stati anche sporchissimi.

Quando rientrammo in casa salutammo George ma anche li non potei fare a meno di guardare Nancy levarsi le ballerine e pulirsi i piedi su un asciugamano che aveva messo per terra.

A laura il mio sguardo non sfuggì e quando i nostri sguardi si incrociarono mi sorrise. «Mi accompagni in camera amore?»

«Arrivo»

Entrati in camera da letto Laura chiuse a chiave la porta e si sedette sul letto. Si limitò a guardarmi. Sapevo perfettamente cosa dovevo fare.

Mi inginocchiai davanti a lei e le baciai le scarpe, poi allentai i legacci e le sfilai con delicatezza, quindi mi sdraiai sotto ai suoi piedi e Laura me li poggiò in faccia sfregandoli con forza.

Il loro odore ed il loro tepore mi inebriavano e mi eccitavano.

«Levami le calze»

Sfilai delicatamente le calze di Laura. Laura calza un fantastico 36 ed ogni volta che guardavo i suoi curatissimi piedi era come la prima volta: bellissimi.

Laura prese i calzini e si limitò a dirmi «Apri»

Un istante dopo i suoi calzini sudati erano dentro la mia bocca.

Ripresi posizione sul pavimento e Laura riprese a massaggiarsi i piedi sul mio viso. Poi si sporse verso di me e a voce bassa mi disse «Ho visto come guardavi le scarpe di mamma, scommetto che ti piacerebbe pulirle con la lingua, magari ti sarebbe piaciuto poterle pulire anche i piedi con la lingua»

Avevo i suoi calzini in bocca ma il mio mugugnare era abbastanza eloquente «Questa sera, quando tutti dormono, voglio che vada a prendere le scarpe di mamma, quelle che ha sporcato oggi. Voglio che le porti qui e che usi la lingua per ripulirle per bene, sia dentro che fuori!»

Il suo tono e sopratutto il significato delle sue parole mi gettarono in uno stato di eccitazione fortissimo.

«Apri» Laura tolse le calze dalla mia bocca e senza dire niente si sfilò i pantaloni e si tolse le mutandine. Istintivamente spalancai la bocca e Laura ci si sedette sopra. Incominciò a pisciare ed io ad inghiottire più velocemente possibile. Ero diventato abbastanza bravo ormai. Finito di pisciare Laura rimase seduta sulla mia bocca «Ti ho preparato una bella sorpresa» poi si sollevò, si pulì con un clinex e me lo mise in bocca «Adesso fatti una bella doccia e raggiungici giù.»

La serata proseguì normalmente, dopo cena George guardò. Le previsioni del tempo per il giorno seguente erano ottime e propose a me e Laura di passare la giornata in barca a vela.

Prima che potessi rispondere Laura disse «Ti faccio sapere domani mattina, Dan forse ha un impegno.» guardai Laura, poi George e mi limitai a sorridere il più naturalmente possibile ma ero un po confuso, sapevo che Laura aveva qualcosa in mente ma non sapevo cosa. Forse riguardava la sorpresa di cui mi aveva parlato. Nancy invece si limitò a dire «Io vado a pranzo con Carol.» George si congedò e ci augurò la buonanotte.

Mentre Laura e la mamma parlavano in cucina io facevo un po di zapping in tv. Ogni tanto le sentivo ridere, provai anche ad abbassare il volume della tv ma stavano bisbigliano e non riuscivo a capire minimamente quelle che le due si stavano dicendo.

Verso le dieci Laura e Nancy spensero le luci della cucina. Laura mi disse «Andiamo.» così spensi la tv e seguii le due donne su per le scale. Salutammo Nancy, che proseguì al piano superiore ed io e Laura andammo in camera nostra.

Una volta in camera Laura mi fece spogliare completamente e dopo avermi messo il collare e le pinze sui capezzoli mi ha detto «ora vai a prendere le scarpe di mamma.»

Avevo paura «Ma potrei incontrare tuo padre o tua madre» replicai timidamente.

«Papà dorme beatamente non ti preoccupare.»

«E tua mamma?»

«Ho detto vai, non discutere.»

La camera dei miei suoceri era al piano sopra al nostro ma questa "spedizione" era molto rischiosa! Per fortuna non incontrai nessuno e tornai con le scarpe di Nancy.

«Hai visto che non era difficile, adesso fammi vedere come sei bravo a pulirle con la lingua. Comincia dall'esterno e poi pulisci anche le suole interne»

Mi piegai verso le scarpe di Nancy e sotto lo sguardo attento di Laura Cominciai a leccarle, prima i lati e poi le suole. Sentivo la sabbia sulla lingua e tutta dentro la bocca. Quando sembrarono abbastanza pulite Laura disse «ora voglio che togli la sporcizia all'interno. Usa le mani e poi mangi tutto».

Mentre cercavo di staccare le crosticine di sporco da dentro le scarpe di Nancy qualcuno bussò alla porta.

«Laura?» Era mia suocera.

Di solito nessuno ci disturbava dopo che andavamo a letto.

Guardai Laura un po' spaventato ma lei in tutta risposta e ad alta voce disse «Non smettere di leccare piccola troia! Vieni mamma, è aperto!»

Il cuore quasi mi uscì dal petto, non saprei descrivervi quello che stavo provando in quel momento. Panico, eccitazione ...

Nancy entrò, chiuse la porta e cominciò a fissarmi con un sorriso. Mi sentivo così imbarazzato ma anche così eccitato!

Mia moglie cominciò a spiegare: «Ecco il mio schiavo all'opera, ti avevo detto che te le avrebbe pulite volentieri.»

Nancy si mise a ridere

«Dai su, hai quasi finito, devi solo mangiare lo sporco che hai tolto dalle scarpe di mamma»

Ero letteralmente paralizzato dal terrore. «Allora, vuoi che ti imbocchi?» Disse Laura «Raccogli e metti in bocca»

Laura e la mamma mi fissavano mentre finivo di mangiare l'enorme quantità di sporcizia che avevo rimosso dall'interno delle scarpe di Nancy.

«Avanti cesso, metti tutto in bocca e inghiotti» disse Laura

«Non mi sarei mai immaginata una cosa del genere! E' fantastico!» disse Nancy «Ho sempre trovato così noioso pulire le scarpe!»

«Dan è molto bravo in queste cose!» disse Laura ridendo.

«Se queste sono le sue più grandi aspirazioni farò il possibile affinché possa esprimerle al massimo.» disse Nancy con un ghigno tra le labbra. «Domani vai in barca con papà»

«Se mi assicuri che ti prenderai cura di Dan come si deve si, volentieri» disse Laura.

«Certamente. Se Dan non ha nulla in contrario»

Laura mi guardo e disse «Certo che no, vero cesso?»

Ero stordito da tutta la situazione e mi sembrava di vivere un sogno «Certo Padrona, sarà un onore stare con sua mamma» dissi con voce rotta dall'emozione «stavo andando a mettere le mutandine in lavatrice, ma visto che Dan ha queste preziose abilità non c'è bisogno che scenda giù.» e senza nemmeno rivolgermi la parola si sfilò le mutandine e rivoltandole me le spinse in bocca. Poi si riprese le scarpe pulite e prima di andare aggiunse «Niente male, ne approfitterò più spesso. Buonanotte Laura» e uscì senza nemmeno guardarmi.

«Questa mattina ho raccontato a mia mamma di noi. Hai sempre detto che ti sarebbe piaciuto essere umiliato davanti ad altre donne e ho pensato di farti questo piccolo regalo. Ti è piaciuto?»

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