Silvia Scopata Davanti Al Fidanzato

Informazioni sulla Storia
Silvia viene scopata da un Amante, mentre il marito è legato.
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Il Patto era chiaro: sarebbe stato tradito, non si ricordava esattamente come erano arrivati a quel punto, lui avrebbe fatto di tutto per lei e lei aveva bisogno di più attenzioni. Il sesso si stava spegnendo e non poteva perderla. Ma aveva esagerato, legato su quella sedia con la gag ball in bocca sapeva che forse non avrebbe voluto davvero essere lì. Doveva rimanere legato a quella sedia fino alla fine, impossibilitato a parlare e "godersi" lo spettacolo, nessuna safe word, solo un'umiliazione continua. Silvia era lì in piedi, indossava un paio di tacchi, una mutandina quasi invisibile nera ed un pezzo di sopra in pizzo velato che le disegnava i muscoli della schiena come catene montuose sotto un velo di nebbia. Era decisamente il tipo di persona che con l'eyeliner e un paio di tacchi anche il papa si sarebbe girato. La stanza dell'albergo che avevano preso si aprì dolcemente, sull'uscio apparì l`Amante e fu un altro passo verso il pentimento. La scelta gli era spettata, faceva parte del Patto, e per qualche strano meccanismo ricadè su un suo caro amico, pensava che forse sarebbe stato meglio qualcuno di cui si fidava. Indossava un paio di jeans chiari strappati, una camicia con tutti teschietti, un sorriso da far sciogliere il circolo polare artico ed era completamente privo di scrupoli. Le stampò un bacio in bocca, posò una piccola valigetta a terra e la condusse al mini-bar profumatamente pagato da lui. Silvia si servì una mini-lattina di cola, avrebbe avuto bisogno di energie e liquidi, l'Amante versó in maniera elegante qualche superalcolico scuro in un bicchiere piatto che dopo il brindisi si scoló in un colpo solo. Le saltò quasi addosso poi, un bacio affannato al gusto di whisky e tutte e due le mani sul culo. Silvia si mozzicó il labbro, la stretta sul culo era quasi dolorosa e il sapore in bocca la disgustava ma quel tipo le piaceva eccome. Si staccarono, uno sguardo di un secondo e gli ordinó "spogliami, veloce". Ogni bottone che si apriva lui soffriva, sembrava un dio greco l'Amante, 1,80 di musculi guizzanti e quasi niente grasso. Un corpo a metà tra un ballerino di danza classica e un culturista. La camicia cadde a terra, lei scese con essa, poi risalì con la lingua dal pube, scalando gradino per gradino l'addome fino al collo.

L'Amante aveva i brividi ma non faceva freddo.

Lui stava sudando ma non faceva freddo.

La mano tra i capelli legati di lei, un bacio quasi violento, con un gesto deciso le porta la testa indietro e comincia a baciarle il collo fino alle orecchie.

Le si fanno le guance rosse.

Sempre tenendola da capelli la gira e con la mano comincia a scendere nelle mutande. Le dita passano prima intorno le grandi labbra, si allargano sul clitoride, si rinchiudono sul perineo.

Aumenta la pressione sulle labbra nel frattempo, le accarezza e stringe quasi finché non è talmente bagnata che la mano scivola dentro quasi da sola.

Lei ha la schiena poggiata sul suo petto, la testa gettata verso l'alto e una mano tra le gambe.

La sedia comincia a muoversi, sta soffrendo, quello che vede non gli piace, perché lei si sta prendendo il piacere da un'altra persona? Quello pensava che era solo il suo di campo.

Dapprima con movimenti circolari sul clitoride poi premendo le dita a destra e sinistra, piano, aumentando leggermente la velocità e la pressione. È decisamente pronta, l'Amante decide di scaldare i motori un altro po' prima del vero spettacolo e prendendola di peso la sbatte sul bancone del bar avendo cura di lanciare a terra i bicchieri che non pagherà. Le affonda la faccia nella vagina, per puro piacere personale ha mezza faccia dentro, non le interessa il suo piacere, è solo affamato. Si sta calmando però, è venuto il momento di farla godere un po', prima solo con il medio, bagna bene intorno e ci mette anche l'anulare. La punta della lingua continua a muoversi su e giù, decisa, le dita passano prima a "coniglietto" sulla parete superiore. Ogni volta che sente aumentare i movimenti cambia gesto, è il momento dell'entra-esci con le dita che vanno a spingere sul pube per finire con le dita unite nel gesto di sollevarla dal bancone, con forza, cadenzate premono sull'altro. Lei è vicina al climax ma non le viene data l'occasione di finire, è il momento dell'umiliazione sua e del compagno. Viene lasciata a gambe aperte andimante sul bancone, si riassetta e va verso l'Amante che intanto cammina verso il mugugnante cornuto. Gli va a 5 centimetri dal volto, sorride in maniera infame, pone un piede dietro la sedia e la sdraia a terra con lo schienale verso l'alto.

Afferra poi Silvia, la mette dietro la sieda, la costringe a piegarsi a 90 con la faccia proprio sopra quella del compagno che si dimena a terra e le infila il cazzo in bocca. Non è esattamente quello che si definisce un pompino quanto piuttosto "scopare una bocca", dopo neanche un minuto il viso di lei è rigato da lacrime nere di mascara e quello del tipo a terra coperto di saliva che gronda dal cazzo. La saliva gli scorre sul volto fino in bocca, tenuta aperta dalla pallina, gli occhi lacrimano ma c'è anche una sensazione nuova.

Lei non ce la fa già più, fa per rialzarsi quando l'Amante sputa addosso al corpo a terra e gli intima di guardarlo, ora vedrà come si scopa davvero. Accompagna per mano la compagna di avventure fino ad una sedia del bar, la fa appollaiare con le ginocchia sulla stessa, rannicchiata, con il corpo sul bancone. Respira piano, si vuole godere quel momento, gli passa piano l'uccello sulla fica, facendolo bagnare e quando ormai è zuppo la penetra lentamente, la prima botta è sempre la migliore. Si gode questi attimi per poco, ha ancora fame di lei, tanta, la afferra per i fianchi e comincia a scoparla forte, ogni colpa la sedia cigola, lei geme, il tipo a terra singhiozza.

Quello che non riescono a vedere sono i pantaloni che si gonfiano, si sta eccitando e non sa perché, non vorrebbe ma è ormai privo di controllo.

Ogni tanto l'Amante gira intorno alla sedia per baciarla a bocca aperta e darle qualche colpo in bocca, sembra volerla avere contemporaneamente da tutti i lati. La prende di peso e la lancia praticamente sul letto, si trova con la schiena sul materasso, le gambe tirate su al petto e la testa riversa sul bordo. Ogni botta lo sente arrivare fin dentro lo stomaco, è completamente alla sua mercè, non riesce neanche a tenere gli occhi aperti mentre lo subisce. Da quella posizione nota però due cose, le lacrime sul viso del suo fidanzato ed un'erezione. Ferma con una mano sul petto l'Amante che continua a chiedergli se è la sua puttana, affondandogli le unghie nel pettorale già che ci sta e gli sussurra una cosa all'orecchio.

Ridono insieme.

Si alzano e vanno insieme verso la sedia, raddrizzano il malcapitato che viene poi spogliato dei pantaloni con le mutande.

Gli tira fuori l'uccello che spunta come un albero di barca, ci sputa, ci si accomoda sopra e comincia a stuzzicarlo un po' mentre masturba l'Amante. Presto si sente soverchiata dalle emozioni, due cazzi contemporaneamente, la bocca finisce per essere scopata mentre lei si scopa il compagno mentre viene insultata, "dimmi che non te ne basta uno di cazzo, puttana". L'Amante è pronto a finire, la gira costringendola ad abbracciare il fidanzato mentre maneggia un po' con il culo, sputo e dita finché non ha due dita infilate dentro, è soddisfatto, è venuto il momento. Continua a batterla da dietro, la schiaffeggia e le dice "dimmi che ti piace che ti rompa il culo", finché non è sull'orlo di venire. All'apice chiude gli occhi e le riempe il culo di seme caldo, la prende per mano e la gira affinché il sottomesso possa leccare via il suo sperma che cola fuori dal culo. Sente sapore di sborra e lacrime, non smette di essere eccitato ma si sente umiliato come mai in vita sua. Lo slegano, si rialza piano e sorride, ora è tranquillo, incredibilmente tranquillo. Si china a terra, raccoglie un vetro che gli ferisce la mano, lo stringe forte puntandolo verso il soffitto finché il sangue non gli cola giù dalle braccia fino alle ascelle. È più che tranquillo, è contento, ora sa di cosa ha bisogno. Con un rapido gesto la parete di sinistra è verniciata dal sangue arterioso dell'amante, poi a terra di quello che viene dallo stomaco di lei. La serata si concluse bene.

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