Seduction During Honeymoon

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Mormorò "E' male quello che stiamo facendo. Lasciami andare, Marco. Non posso tradire mio marito" mentre cominciava ad ondulare il bacino e a spingere verso quelle dita che la deliziavano e si spostavano lentamente fino a raggiungere il clitoride eretto che faceva capolino dal suo nascondiglio. Il bacio si fece più intenso, le lingue tornarono a cercarsi, le dita di Marco ripresero la loro penetrazione in profondità.

Sentiva il pene ancora coperto appoggiato con forza al suo fianco: si rese conto che desiderava toccarlo e vederlo ma non aveva ancora sufficiente confidenza. Poi, respirando profondamente, si diede coraggio e fece per allungare la mano mentre Marco, quasi intuendo il suo pensiero, si appoggiava sul gomito interrompendo il bacio e, continuando ad esplorare la sua tana, provvedeva a liberarsi dell'ultimo indumento. Si mise in ginocchio accanto a lei, le prese la mano sinistra, la portò alla bocca per un dolce bacio, prima di sfilarle l'anello nuziale, che lasciò cadere dal letto.

Francesca si sentì immediatamente rilassata, come se quel gesto di Marco le avesse fatto improvvisamente riacquistare la libertà.

Era affascinata da quel membro che vedeva per la prima volta: turgido e lucido, puntato verso di lei, vibrava dalla radice. Non poteva confrontarlo con quello di suo marito che non aveva mai visto così apertamente ma le parve grosso e lungo e ne ebbe per un momento paura. Marco ritirò la mano che la stava ancora deliziando, si spostò, ancora in ginocchio, tra le sue cosce che si erano ulteriormente allargate, poi si calò lentamente su di lei appoggiandole con leggerezza il pene sul ventre e rimanendo fermo per qualche istante. Poi la sue mani andarono sotto le natiche di lei per tirarla ancora a sé. Francesca, che sentiva la durezza e il calore di quel membro ormai senza alcun ostacolo, tirò indietro i piedi per portare le ginocchia in alto e spalancarsi a lui completamente. Marco fece scivolare le due mani sotto le natiche fino a raggiungere il suo bersaglio e allargarne con tre dita per parte l'apertura umida e calda mentre lei fremeva contro di lui e mugolava di piacere. Sapeva che il momento era arrivato. Si rendeva conto di avere ormai valicato ogni limite: tremava di piacere ma soprattutto di paura. Di paura che lui la prendesse con la stessa grossolanità alla quale l'aveva abituata suo marito.

Marco si tirò indietro per riposizionarsi e poggiò il suo glande tra le soffici labbra bagnate che teneva aperte con le dita, con estrema leggerezza. Con tanta leggerezza da lasciarle il dubbio che ciò fosse veramente avvenuto. Ripetè la carezza del glande sulla sua apertura e la donna iniziò a mugolare di piacere, sentendolo scorrere su e giù lungo tutta l'apertura. Ad ogni passaggio Marco aumentava la pressione, guadagnando spazio all'interno di lei fino ad avere tutto il bulbo stretto fra le piccole labbra.

"Non dobbiamo" mormorava lei "non dobbiamo" ma sapeva di mentire. Anche se erano passati solo pochi giorni dal suo matrimonio, per nulla al mondo avrebbe ormai rinunciato ad andare fino in fondo, a darsi tutta a quest'uomo, al "suo"uomo.

Marco iniziò a spingere dolcemente, molto dolcemente, aiutando con le dita le sue labbra ad accoglierlo. Francesca mugolava ormai senza controllo e si apriva sempre più all'invasione di quel membro caldo, duro. Era sorpresa di come facilmente lui le scivolava dentro mentre sentiva i suoi muscoli contrarsi attorno a quel palo pulsante che la penetrava sempre più in fondo.

Marco continuò ad avanzare lentamente, ma non era ancora tutto dentro quella cavità che lo accoglieva quasi risucchiandolo. Spinse ancora, sempre aiutando con le dita le labbra a distendersi al massimo, fino a stringersi attorno alla base del pene: "Che bello! Sei meravigliosa"

"Mmmm" fu la risposta.

Spostò le mani da sotto le natiche di Francesca e, facendole scivolare lungo le cosce e i polpacci, raggiunse le caviglie di lei portandole a incrociarsi sopra l'incavo delle sue ginocchia.

"Delizioso. Ti sento ancora di più" e contrasse lo stomaco per adattare il suo canale alla massa calda, dura, pulsante che la riempiva ed era diventata parte essenziale del suo essere.

Marco prese il suo viso tra le mani e la baciò teneramente facendola rilassare completamente.

Imparando rapidamente ad usare il suo corpo Francesca mosse insieme stomaco, addome, cosce, fianchi, per modellare le soffici pareti della vagina attorno al fusto rigonfio che la riempiva in profondità; lo sentì pulsare e lo strinse; lo sentì rilassarsi e allentò la stretta; pulsò di nuovo e con l'abilità che aveva appena acquisito rispose stringendolo ancor più e meglio

"Così va bene" mormorò Marco baciandola ancora teneramente.

Lo sentì ritirarsi da lei lentamente e allentò la presa; lo sentì rientrare altrettanto lentamente e, stavolta, assaporò compiutamente ogni centimetro di quell'asta che andava riempiendola di nuovo

E ancora fuori e dentro, fuori e dentro.E ogni volta lei si muoveva assecondandone con golosità il rientro: aveva capito che così lui non sarebbe ancora venuto e che le deliziose sensazioni che aveva provato sarebbero durate ancora a lungo, più di quanto non aveva immaginato.

Marco fece scivolare le mani dal viso fino ai fianchi e sotto le natiche.

"Seguimi. Così. Ancora" Uscì di nuovo da lei, spingendola indietro. Pose il glande tra le labbra e spinse, attirandola a sè

"Così?" chiese Francesca allontanandosi e spingendosi di nuovo contro di lui per farlo tornare profondamente dentro di lei. Avevano raggiunto il giusto ritmo

"Così va meglio"

"E' delizioso"

Francesca rispondeva ad ogni suo movimento, assaporando quelle sensazioni mai provate prima.

Il ritmo andava accelerando e cominciarono entrambi ad ansimare.

Marco si fermò all'improvviso, la punta del glande congestionato contro l'umidità della sua entrata

"Vuoi che usi qualcosa?"

Nell'estasi di quei momenti Francesca non aveva assolutamente pensato ad una protezione. La domanda di Marco l'aveva intenerita, aggiungendo gioia al piacere che stavano condividendo. Pensò che doveva averlo completamente, che niente avrebbe dovuto esser posto tra loro Dolcemente gli rispose"Va tutto bene, caro"

"Sei sicura? Fino in fondo?"

"Si, va tutto bene. E...lo voglio... tutto".

Si sentiva completamente sua.

E ricordò alcune parole che la sua amica le aveva suggerito di usare col marito, a quel punto.

"F...f...fottimi, Marco, fottimi"

Si spinse con forza contro di lui e lo fece affondare dentro di lei. Marco non si aspettava questo da una ragazza contegnosa e così chiaramente innocente e inesperta. Era il segno del suo completo abbandono.

"Fottimi, fottimi, fottimi"

Uscì da lei e rientrò con la stessa dolcezza e profondità, ma con più ardore, pienamente condiviso.Ogni volta che entrava nel calore umido del suo corpo lei ripeteva "Fottimi".

Si ritrasse e tornò dentro di lei con più forza

"Fottimi"

Accelerò il ritmo e lei rispose in perfetta sincronia.

"Fottimi! Fottimi!"

Voleva godersi pienamente l'estasi squisita che finalmente aveva conosciuto

"F..f..f..f.fottimi" sussurrò un'ultima volta

Stava perdendo il controllo del suo corpo. Non conosceva altro che l'intensità del piacere provato,il suo corpo si agitava selvaggiamente sotto quello di Marco, le mancava il respiro.

Si arcuò verso di lui, la testa rovesciata all'indietro, la bocca spalancata e rantolante, la fronte coperta di goccioline di sudore, i capezzoli duri e tesi.

Era il primo orgasmo della sua vita, ma Marco lo avrebbe saputo solo dopo: ripetutamente uscì da lei e si spinse di nuovo con forza, sempre più velocemente e pesantemente finchè sentì il suo sperma percorrere tutta la lunghezza dell'asta per uscire come un torrente in piena.Rimase disteso su di lei.

Stettero abbracciati sussurrandosi parole dolci e scambiandosi teneri baci e carezze.

Quando sentì il pene diminuire pian piano di volume, Francesca contrasse i suoi muscoli, quasi a tentare di trattenerlo dentro di sé. La stretta fece uscire la miscela profumata dei loro liquidi che, scorrendo sul suo buchino e provocandole un imprevisto, ulteriore brivido di piacere, finì sul letto.

"Non pensavo che fosse così bello" e si girò a baciarlo con tenerezza, prima. Poi sempre più con ardore quando si rese conto che non era uscito da lei. Cominciò a muoversi attorno a quel pezzo di lui che cominciò a mostrare il suo rinnovato vigore.

Marco la guardò dritto negli occhi "Ancora?"

"Oh, si, si" Fece una pausa, poi si lasciò andare "Fottimi. Ti voglio. Fottimi ancora"

Marco cominciò a pistonare lentamente "Così?"

"Si, si. Fottimi , fottimi, fottimi"

"Ti fotto, si: Ti fotto col mio cazzo duro: Dove lo vuoi?"

"Nell..."

"Nella?"

"Nella mia...figa: mettimelo tutto dentro. Riempimi tutta"

"Con che cosa?"

"Col...tuo... bel...cazzo. Bello, bello, bello"

Lui spingeva in profondità, sostava appena, si riportava quasi completamente fuori, lasciandole un senso di vuoto. Quando tornava lentamente dentro, lei si inarcava e spingeva per prenderlo tutto. Si erano disposti come la prima volta ma con le sue ginocchia quasi sui seni e le caviglie sulle spalle di Marco, che stantuffava senza sosta.

"Che bello, così: sento le tue... palle... sbattermi sul...culo"

Quelle parole, che lei mai prima in vita sua aveva usato, eccitavano ancor più Marco: erano la prova del suo completo abbandono, della confidenza che aveva in lui. Era sua, tutta sua.

Aumentò il ritmo dei suoi movimenti, fece tre affondi consecutivi e si fermò dentro.

Alla bocca dell'utero.

Francesca capì e si preparò ad assaporare il finale. A differenza della prima volta sentì il potente getto una, due, tre volte. Poi ancora altri getti caldi.

Ed esplose,

**********************

Seduta sul suo letto continua a pensare.

Da pochi giorni ha avuto conferma della sua gravidanza: lo ha detto a Giorgio, che dimostra in tutti i modi la sua felicità e, soprattutto, il suo orgoglio. La loro attività sessuale ha continuato a svolgersi al consueto ritmo, naturalmente ancor più insoddisfacente per Francesca, dopo quello che è accaduto con Marco.

E non solo la prima notte, che è stata un vero e proprio corso accelerato dei primi rudimenti, ma le, purtroppo poche, occasioni successive che Marco ha utilizzato per i dovuti, se pur necessariamente limitati. approfondimenti.

Non ha più rivisto Marco che, in una telefonata di saluto, ha comunicato a Giorgio e a lei la sua prossima partenza per il MIT, a Boston, per un master che lo terrà negli USA per almeno due anni.

Francesca si rende conto che vuol veramente bene a Giorgio e che Marco non le manca affettivamente ma solo da un punto di vista fisico. Il suo problema è ora quindi quello di "educare" per bene Giorgio a darle quello che è dovuto ad una giovane sposa oppure...

Si vedrà.

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2 Commenti
LuganisLuganispiù di 6 anni fa

Una storia ben raccontata. Con una dolcezza che pare scritta d'una donna. L'erotismo delle diverse scene che portano a la scena principale, la quale ritmicamente mi fa ricordare il Bolero di Ravel, e un capolavoro. Dal bacio al prenderla in braccio e deporla sul letto a farla bramare in desiderio animale.

L'unica cosa che Non mi va e il principio "Francesca non aveva mai pensato che potrebbe accadere ... "

AnonymousAnonimoquasi 18 anni fa
I don't understand,

shouldn't this story be in the non-English section? Since I can't read, I believe that a zero rate is fair.

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