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Alice tira troppo la corda e Charlie reagisce.
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Titolo originale 'Clean me'

Autore weyland

Pubblicato il 23 marzo 2009 su Literotica

Racconto unico di weyland, autore 60+enne che vive negli Stati Uniti occidentali. Non è stato molto apprezzato, solo 3,16 su 5. A me la storia è piaciuta per lo scatto di orgoglio di Charlie nei confronti della moglie Alice che aveva oltrepassato i limiti. Cornuto sì, ma non del tutto invertebrato!

*****

"Leccami." aveva ordinato.

"No."

"COSA? Come osi? Ti ho detto di pulirmi, signorino. E subito."

"No."

"O mi lecchi o te ne vai a quel paese."

"Dici sul serio?"

"Mi hai sentito. O mi lecchi subito la figa o te ne vai affanculo."

"D'accordo." le risposi, e senza aggiungere altro raccolsi il cuscino e il libro, e mi avviai verso la camera degli ospiti.

"E adesso dove pensi di andare?" mi chiese.

"Resterò nella camera degli ospiti fino a quando non trovo un appartamento. Comincerò a cercare a partire da lunedì e dovrei essere fuori di qui nel giro di una settimana. Lunedì fisserò anche un appuntamento con un avvocato divorzista. Avrai sue notizie fra qualche giorno per concordare la divisione dei beni. Forse faresti meglio a trovarti un avvocato anche tu."

Mia moglie appariva frastornata.

"Hai detto tu che questo era quello che volevi. Tutto 'sto casino è stata una tua idea e adesso mi pianti?"

"Io ho detto che volevo vederti fare sesso con un altro uomo. Ho detto che mi piaceva provare a condividerti con qualcun altro per mettere un po' di pepe alla nostra relazione. Ho anche detto che ti avrei lasciato giocare per un po' a mettermi le corna. Ma non ho mai detto che volevo darti via del tutto. Non ho mai chiesto né di essere mancato di rispetto né umiliato o sostituito. Per quanto mi riguarda, io stavo cercando di arricchire il nostro matrimonio, non di distruggerlo, ma questo è quello che tu stai facendo e io non voglio entrarci per niente."

"Eh no, aspetta un attimo. Torna subito qui."

"Ne parliamo domani a colazione. Buona notte" e lasciai la stanza.

Me ne andai nella camera da letto degli ospiti, e chiusi la porta dietro di me. Sarebbe stata una lunga nottata.

**************

Per quanto io possa ricordare, sono stato da sempre l'altra metà di Alice. Abbiamo preso ciascuno la verginità dell'altro quando eravamo al liceo e non siamo mai stati fidanzati con nessun altro. All'epoca in cui questi fatti successero, eravamo entrambi sulla trentina, in una forma fisica abbastanza buona. Alice è una brunetta alta 1,65, 59 kg, con una graziosa sihlouette di 36C-24-36 e con un viso da far girare la testa agli uomini. Io sono circa 1,78, 82 kg, capelli castani che si fanno via via più radi, e un "pacco" di dimensioni medie, circa 16 cm per uno spessore di circa 40 mm. Niente di cui vergognarsi, ma neanche di cui vantarsi.

Alice ed io eravamo sposati da 12 anni, Come già detto, eravamo stati ciascuno il primo amore dell'altro. Avevamo fatto insieme tutto il liceo e durante il periodo dell'università eravamo riusciti a vivere assieme, in parte perché le nostre scuole erano nella stessa città. Subito dopo esserci laureati, ci siamo sposati e poi abbiamo trovato un lavoro. Alice era artista grafica presso un'agenzia pubblicitaria ed io ingegnere meccanico presso una società che fabbricava attrezzature pesanti. Entrambi guadagnavamo bene e la vita ci aveva sorriso per parecchi anni. A proposito, io sono Charlie Ross.

Poi, circa due anni fa, le cose cominciarono a cambiare. La nostra vita sessuale cominciò a calare da 3 o 4 volte alla settimana a forse un paio di volte al mese. Provai a portare a casa dei DVD pornografici presi a nolo e le cose cominciarono a riprendersi per un pò, ma dopo pochi mesi la situazione appariva la solita di sempre. Poi ci furono i "giocattoli" comperati in un negozio porno, ma dopo un po' anche questi diventarono obsoleti.

Provai anche a navigare su internet. Lì ci potete trovare di tutto. Cominciai a leggere sulle alternative alla monogamia e capitai su alcuni siti di incontri per coppie scambiste. Il che cominciò a farmi pensare. Parlai con Alice di quanto avevo trovato e, anche se inizialmente scandalizzata, cominciò anche lei a guardarsi attorno.

Tutti e due avevamo in mente di provare nuove forme di sessualità e la cosa sembrava eccitante, ma eravamo preoccupati per le malattie veneree, per le gravidanze non volute e infine per quali avrebbero potuto essere le conseguenze sul nostro matrimonio. Alla fine, Alice aveva cominciato a prendere la pillola (fino ad allora avevamo usato il tampone vaginale) e incominciammo a scambiare delle e-mail con una coppia che era disponibile a parlare di questo stile di vita con gli ultimi arrivati. Erano molto positivi e incoraggianti sullo scambismo e capivano le nostre preoccupazioni per essere passati loro stessi attraverso gli stessi dubbi. Col tempo incontrammo una coppia che aveva più o meno la nostra età e che viveva nella nostra stessa città.

Avevamo incontrato Bob e Barb in un Village Inn per un caffé senza nessuna aspettativa di sesso, ma dopo un'ora e mezza di chiacchiere e di corteggiamenti, avevamo deciso di rientrare a casa nostra per un drink e per "vedere cosa succede".

Quello che successe fu che io finii nella camera degli ospiti con Barb mentre Alice portava Bob nella nostra camera da letto e tutti scopammo fino allo sfinimento.

Attraverso Bob e Barb iniziammo a incontrare altre coppie e nella maggior parte dei casi tutti e due ci divertivamo alla grande. Il sesso era svariato e nuovamente eccitante, specialmente quello che facevamo io e Alice dopo che i nostri diversi compagni di letto se ne erano andati a casa.

Bene, dopo circa un anno di scambio di partner, Alice si ritrovò a parlare con un tizio di nome Alan che si auto-definiva un "bull". Voleva parlarci di cuckolding, o corna consenzienti. Diceva che aggiungeva una nuova dimensione allo scambio e voleva incontrarci per discuterne.

Ebbene, Alice ed io di solito facevamo lo scambio in camere separate, ma ho sempre desiderato di vederla con un altro uomo senza essere distratto dal compito di dare piacere all'altra donna ed Alice questo lo sapeva. Così insistette affinché facessimo due chiacchiere con questo tizio.

Alan si rivelò un tipo amichevolmente estroverso, entusiasta e sfacciato, tutto quello che in effetti io non sono. Un uomo ben piantato, alto circa 1,88 m, pesava sui 100 kg. Si vantava anche di essere ben "dotato". Non ci volle molto per convincere Alice a provare ed io diedi il mio assenso, anche se ammetto di non essermi trovato molto a mio agio con lui.

Avemmo alcune sessioni MFM a tre, e ad Alice piacquero molto. Lei sembrava amare particolarmente il suo cazzo di 23 cm. Diceva che le dava delle sensazioni che non aveva mai provato prima. Io mi divertivo e devo ammettere che "venire dentro di lei per secondo" era ugualmente eccitante. Alla fine, Alan suggerì a me di saltare un giro e di accontentarmi di guardare lui con Alice.

Così presi una sedia e mi misi seduto mentre Alan ed Alice scopavano come matti fino ad avere Alan quattro orgasmi e Dio solo sa quanti per Alice. Lei voleva farlo di nuovo.

All'inizio facevamo sempre sesso, dopo che Alan se ne era andato a casa sua, come un modo di ritrovare la nostra intimità ma dopo un pò Alice cominciò a lamentarsi di essere troppo dolorante giù in mezzo alle gambe oppure di sentirsi già troppo scopata per fare altro sesso, e si offrì invece di farmi una sega.

Dopo un pò, il sesso fra noi cominciò a calare, mentre lei ed Alan scopavano nel nostro letto circa tre o quattro volte alla settimana. Io cominciavo a sentirmi messo da parte, e alla fine Alan volle portare Alice a ballare. Beh, questo non mi andava, ma Alice fu irremovibile, e così un venerdì sera se ne uscirono insieme.

Rientrarono verso l'una di notte e si diressero direttamente nella camera degli ospiti (io stavo dormendo nel nostro letto). Quando mi alzai per andare a guardarli, la porta della camera era chiusa e questo mi aveva scocciato. Bussai alla porta e Alice rispose che voleva un pò di tempo da sola con Alan e che mi avrebbe raggiunto dopo. Non so quando Alan se ne andò né quando lei venne a letto, ma lei era lì quando mi svegliai.

Il mattino dopo la colazione fu molto quieta. Avevo fritto della pancetta e strapazzato alcune uova con formaggio e alla fine Alice scese in vestaglia. Dopo che la colazione era quasi finita, Alice disse "Non hai intenzione di parlare con me?"

"Non lo so" risposi "Sono abbastanza arrabbiato. Non mi piace essere chiuso fuori in questa maniera."

"Saresti stato più contento se invece fossimo andati a casa di Alan? Almeno tu eri sotto lo stesso tetto."

Le dissi che avevo delle cose da fare e me ne andai fuori a tosare il prato.

Mentre tosavo il prato mi misi a pensare a certi particolari. Mi sembrava che l'atteggiamento di Alan verso di me stesse diventando di meno in meno rispettoso. Adesso parlava per lo più con Alice e lei riferiva le cose a me. E in più ero sicuro che lei non mi dicesse tutto quello che discutevano fra di loro.

Quella sera Alice fu attenta ad iniziare il sesso con me -- una rarità in quei giorni ed entrambi sembravamo esserci messo il venerdì notte alle spalle. Alla fine, quando i fuochi d'artificio furono finiti, mi chiese di fare qualcosa per lei. Ero coricato sul mio lato e le baciavo gentilmente il seno destro e le carezzavo il ventre quando mi chiese di scivolare giù e di darle un altro orgasmo oralmente.

Rimasi leggermente sorpreso perché non l'avevo mai fatto dopo che le ero venuto dentro. A dire il vero non mi fa né caldo né freddo, non sono schizzinoso o altro e volevo riconciliarmi con lei dopo il disastro di venerdì notte, così scivolai fra le sue cosce e cominciai a leccare e succhiarle la figa. Era molto appiccicosa, bagnata e aperta, ma il gusto non era cattivo. In un certo senso mi piacque per davvero, così la leccai fino a farle avere un altro orgasmo ed entrambi ci addormentammo l'uno nelle braccia dell'altro.

Le cose continuarono così per parecchie settimane ma adesso Alice voleva sempre che la leccassi dopo che avevamo fatto sesso. Diceva che la eccitava veramente e che le dava un senso di "rapporto intimo" con me. Aveva anche cominciato a vedere Alan da sola e uscivano a ballare circa una volta alla settimana, ma non mi avevano più chiuso fuori dalla camera degli ospiti. Io guardavo e talvolta le venivo dentro dopo Alan.

Aveva anche cominciato ad esprimersi a voce alta mentre si faceva scopare da Alan. Diceva quanto le piaceva sentire il suo grosso cazzo dentro di lei e che quando veniva sentiva tutto il suo sperma inondarla dentro. Quando eravamo da soli, mi diceva invece che poteva sentirmi a malapena dopo essere stata con lui, e che forse sarebbe stato meglio per entrambi se potevo aspettare un giorno o due prima di fare sesso. Quando mi lamentai che il guardarli mi rendeva molto eccitato, si offrì di farmi un pompino per calmare la mia eccitazione.

Dopo un po' aveva voluto che la leccassi mentre mi stava spompinando. Diceva che l'avrebbe fatta sentire più vicina a me fino a quando non avessimo fatto sesso nei giorni seguenti.

Cosa volete, io sono un tipo abbastanza accondiscendente e non ho molte fobie, cosicchè la volta successiva che mi stava facendo un pompino dopo aver scopato Alan fino a lasciarlo comatoso, mi misi a leccarla in mezzo alle cosce. Ad essere onesti, non potei sentire alcuna differenza fra adesso e quando la leccavo dopo che avevamo scopato fra di noi, e così ero disposto ad accontentarla.

In seguito aveva cominciato a dirmi, di fronte ad Alan, quanto lui fosse più bravo, e lui aveva cominciato a rivolghersi a me più come se fossi stato un domestico invece che il marito della sua amante. Alla fine si era arrivati al punto di rottura quando Alice era tornata a casa dopo un incontro con Alan, si era gettata sul letto e mi aveva chiesto senza mezzi termini di ripulirla.

**************

Quella domenica mattina avevo preparato la colazione per me, ma niente per Alice. Stavo mangiando quando lei scese. Guardò i fornelli e vide che non avevo preparato niente per lei, così si mise a farsi dei toast e dei cereali.

Mangiammo in silenzio.

Dopo colazione, andai nella camera da letto matrimoniale e cominciai a spostare i miei vestiti dall'armadio alla camera degli ospiti. Quando lei salì e vide che cosa stavo facendo, mi disse "Ma fai davvero sul serio?"

"Sono serio come un attacco di cuore. Avevamo iniziato tutto questo per rinnovare il nostro matrimonio, ma ora pare che sia tutto solo per te e niente per me, per i miei sentimenti e i miei bisogni. Esisti solo tu."

"Ma è così che funziona nelle relazioni extraconiugali in cui il marito è consenziente, tu mi dai il diritto di prendere le decisioni e di fare le regole, e io ottengo di avere altri amanti. Non hai letto niente su questo argomento?"

"Non me ne frega niente di come vuoi chiamarlo. Ritengo che il sesso debba essere un piacere per noi. PER NOI. Ti ho lasciato scopare con Alan al punto che a malapena non ti occupi più di me. Si presume che io sia tuo marito, non un qualsiasi domestico non pagato che puoi trattare come una merda. Se questo è quello che vuoi, dovrai cercarti un altro coglione. Io me ne vado!" e ricominciai a trasferire i miei vestiti nell'armadio della stanza degli ospiti.

Potei sentire Alice che parlava al telefono, presumo con Alan. Stava singhiozzando. Circa venti minuti più tardi, Alan si presentò alla porta. Mi trovavo nella stanza degli ospiti quando entrò a passo di carica e cominciò ad urlare contro di me. E quello fu un errore.

Tentò di prendermi per il collo e io lo colpii con un pugno proprio nel pomo d'Adamo. Indietreggiò barcollando e feci seguire due colpi allo stomaco ed uno alla mascella, lui cadde e rimase a terra. Allora lo colpii violentemente con un calcio all'inguine, per misura di sicurezza. Era più grosso di me e non volevo che ricominciasse di nuovo. A quel punto sentii Alice che urlava.

Presi in mano il telefono della camera matrimoniale, e sentii che Alice era al telefono in cucina per chiamare il 911. Dissi all'operatore che l'amico di mia moglie aveva cercato di picchiarmi nella mia stessa casa, che non gli era andata bene e che quindi per favore inviassero una pattuglia. Tentai di apparire calmo per quanto possibile.

Circa dieci minuti più tardi arrivarono due agenti. Alan era ancora sul pavimento e lo stavo avvertendo di non cercare di alzarsi o gli avrei fatto veramente male. Ci separarono tutti e tre e presero le nostre deposizioni. Alan voleva che mi arrestassero e io volevo che arrestassero lui. Alice era in una crisi isterica.

Il fatto che Alan mi aveva preso per il collo e aveva lasciato i segni decise la questione.

Per finire, accusarono Alan di aggressione e di essere passato a vie di fatto e lo portarono in centrale. Mi chiesero se avevo un posto in cui stare e dichiarai che potevo trovare una camera in un motel da qualche parte se ne avessi avuto necessità, ma siccome io lì ero la vittima non mi sembrava corretto essere obbligato a lasciare la mia propria casa. Alice si era calmata abbastanza da ammettere che non le avevo messo le mani addosso - mai, e che potevamo risolvere le nostre differenze senza ricorso alla violenza. Alice sarebbe rimasta nella sua stanza ed io nella mia.

Mentre se ne stava andando, uno degli agenti mi disse che aveva avuto anche lui una volta una moglie che gli metteva le corna e poteva capire quello che stavo passando.

**************

Il lunedì chiamai l'ufficio, dissi che avevo degli affari di famiglia da sbrigare e che avevo bisogno di prendermi una settimana di ferie. Il mio capo cominciò a mugugnare fino a che che gli dissi che era così o mi sarei licenziato. Mi chiese se volevo raccontargli cosa stava succedendo e lo informai che avevo probabilmente bisogno di trovare un appartamento ed un buon divorzista. C'era già passato anche lui e fu subito più comprensivo. Mi diede una settimana di congedo e avrei potuto prenderne un'altra, se mi serviva. Gli dissi che gli avrei fatto sapere.

Andai poi alla banca e ritirai la metà dai conti correnti e di risparmio, presi metà dei certificati di deposito dalla cassetta di sicurezza, e li portai in un'altra banca dove presi un'altra cassetta e dove aprii un nuovo conto a mio nome.

Tornai a casa e chiamai l'avvocatessa che mi era stata suggerito dal mio capo. Aveva rappresentato la sua ex quando si erano divisi e secondo lui era molto brava. Stavo per cancellare le carte di credito che avevamo in comune quando Alice entrò. Anche lei era rimasta a casa, a quanto pareva, e mi aveva sentito mentre fissavo l'appuntamento con l'avvocato.

Si accasciò sul divano che teniamo nello studio. Sembrava non avere passato una notte tranquilla. I suoi occhi erano rossi e gonfi e immagino che avesse pianto.

"Dannazione, Charlie, come siamo arrivati a questo punto? Io non voglio il divorzio. Io ti amo."

"Bah, Alice, a me sembra che non mi ami quanto ami Alan e il suo grosso cazzo."

"Questo non è vero, Charlie. Scopo con Alan, ma amo te."

"Forse una volta era così, ma ad un certo punto mi pare che tu abbia perso ogni rispetto o considerazione per me, e quello che è rimasto non è amore. Non so cosa sia, ma non è amore. Io non posso continuare a vivere così, per cui me ne vado."

"Non possiamo provare a superare questo momento? Siamo stati insieme per 12 anni. Stiamo bene insieme, ci conosciamo l'un l'altro di dentro e di fuori. Sappiamo i nostri punti di forza e di debolezza. Tu ti prendi cura di me ed io di te." A questo punto mi venne da sbuffare d'impazienza.

"Per favore, parliamone."

"E' vero, Alice, io mi preoccupo per te. Per questo ho suggerito di rendere le cose più piccanti. Ho accettato di scambiarti con altri per cercare di interessarti nuovamente al sesso. Ho cercato di fare cose nuove. Abbiamo anche parlato di giochi di ruolo. Ma quando si parla di giochi e di fantasie, resta il fatto che i giochi hanno una fine, che alla fine ci si aspetta di tornare alla vita reale in cui io sono Charlie Ross e tu sei Alice Ross, e che siamo ciascuno la persona più importante nella vita dell'altro. Quale è l'ultimo passo in questo gioco, Alice? Dove ci fermiamo?"

Devono essere passati cinque minuti in cui ci siamo fissati l'un l'altro senza parlare, prima che Alice aprisse di nuovo la bocca.

"Vuoi tornare indietro a prima di cominciare, quando facevamo noiosamente sesso due volte al mese?"

"No. Non mi dispiace giocare, anzi mi piace. Non mi spiace neanche se qualche volta vuoi uscire per scoparti un amico. Perdio, dopo farei anche l'amore con te e ti pulirei tutta. Ma penso che Alan stava cercando di ridurmi a una specie di larva umana e ti ha convinto a seguirlo su quella strada. Io non sono disposto ad accettarlo. Se questo è quello che vuoi, fammi finire di annullare le carte di credito."

"Non ti spiace se scopo con altri uomini?"

"No, non mi dice niente se scopi con altri... entro certi limiti. Alice, quello che voglio è essere la persona più importante nella tua vita così come tu lo sei nella mia. Quella è una condizione non negoziabile. Qualsiasi cosa facciamo, la relazione fra di noi DEVE venire prima di ogni cosa. Un marito significa qualcosa di più profondo di un amico o un amante. Una moglie significa molto più di un'amica o di un'amante. Deve essere così altrimenti fra noi è finita."

"E per Alan?"

"Alan si è scavato la fossa da solo. Ha cercato di prendere il mio posto nel mio matrimonio. Mi ha assalito nella mia stessa casa. Non mi fido più di lui. Penso che qui tu debba fare una scelta."

"E allora scelgo te. Alan mi stava insegnando come farti cornuto perchè noi ..... io pensavo che fosse ciò che tu volevi. Ma per gli altri uomini?"

"Bene, non mi interessano gli altri, MA ... esigo che loro sappiano di me. Voglio che sappiano che sono tuo marito e che tu non mi stai tradendo. E insisto che loro capiscano che sono solo amici occasionali e che io sono tuo marito e che alla fine apparteniamo l'uno all'altro."

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