No Strings Attached Cap. 02

Informazioni sulla Storia
Marco corona il suo sogno di amore con la collega Silvia.
2.4k parole
4.2
3k
00

Parte 2 della serie di 2 parti

Aggiornato 06/08/2023
Creato 03/21/2017
Condividi questa Storia

Dimensione del Font

Dimensione Carattere Predefinita

Font Spaziatura

Predefinito Font Spaziatura

Font Face

Carattere Predefinito

Tema di Lettura

Tema Predefinito (Bianco)
Devi Login o Registrati per salvare la tua personalizzazione nel tuo profilo Literotica.
BETA PUBBLICA

Nota: puoi modificare la dimensione del carattere, il tipo di carattere e attivare la modalità oscura facendo clic sulla scheda dell'icona "A" nella finestra delle informazioni sulla storia.

Puoi tornare temporaneamente a un'esperienza Literotica® classica durante i nostri beta test pubblici in corso. Si prega di considerare di lasciare un feedback sui problemi riscontrati o suggerire miglioramenti.

Clicca qui

Il viaggio di ritorno fu lungo, interminabile, ma permise a entrambi di riflettere a ciò che stavano facendo.

La moglie di Marco era lontanissima dai pensieri di lui, il cui intero essere era proteso verso Silvia.

La sua mente era esclusivamente concentrata a elaborare gli innumerevoli modi in cui la serata sarebbe proseguita e come lui avrebbe potuto soddisfare la sua compagna nella maniera la più appagante possibile. Voleva farla godere come mai nessuno era stato capace, voleva sentirla gridare il suo nome al momento dell'orgasmo, sentirne le unghie sulla schiena mentre affondava gli ultimi colpi prima del climax, le gambe di lei serrarsi attorno al suo bacino e la sua vagina accogliere tutto il seme che lui era capace di darle.

Voleva unirsi a lei pienamente, dimostrarle quanto l'aveva desiderata in tutti quei mesi, farle capire che non si trattava di mere parole e libidine di un giovane uomo, ma di una passione profonda basata su un'affinità concreta e tangibile di due anime alla ricerca di un nuovo amore e di un amore nuovo, non convenzionale, potente e libero.

Durante tutto il tragitto, le loro mani non cessarono mai di cercarsi, accarezzarsi dolcemente, serrarsi con passione, lasciarsi per riprendersi. Gli occhi dell'uno vagavano sognanti sulle forme dell'altra, sperando che la curva seguente fosse l'ultima del cammino che li avrebbe condotti a consumare carnalmente il loro desiderio.

Giunsero infine a casa di lei, un appartamento appena fuori città, che dava sulla strada regionale che conduceva al mare.

I due amanti scesero, con Marco che faticava a dissimulare l'evidente eccitazione.

Silvia lo prese per mano e lo condusse quasi di corsa all'appartamento: in un attimo erano dentro, la porta di casa che si chiudeva alle loro spalle.

Marco le fu subito addosso, dando inizio a una serie di lunghi e violenti baci spezzati, interrotti solamente dalla necessità di riprendere fiato.

I vestiti cadevano a terra uno dopo l'altro, la t-shirt di lei, il top di lei, le scarpe, i jeans, la gonna.

Entrambi ormai nudi, rimasero per un attimo immobili a fissarsi con occhi di fuoco, un'esigua distanza separandoli dall'estremo tabù, come se stessero assaporando il gusto segreto del valicare una delle ultime frontiere prima del non ritorno.

Poi, Marco riprese a baciare la partner, questa volta con delicatezza e studiata lentezza, sussurrandole frasi irripetibili, stuzzicandola sul collo, i lobi delle orecchie, i seni dai capezzoli turgidi, scendendo lungo il suo corpo sino ad abbracciarne il bacino, ad afferrarne le natiche con le mani tremanti e dedicarsi al pube.

Marco affondò il viso nella fitta e curata peluria di quel magnifico delta di Venere, lasciando baci sul suo percorso e finendo per aprire le cosce della collega per cominciare un lungo cunnilingus. Lui alternava leccate lente ed estenuanti lungo il solco tra le labbra della vagina a rapidi colpi di lingua sulla clitoride. I gemiti di Silvia riempivano la stanza e la sua fica si bagnava come un lago, mentre con una mano lei premeva il volto di Marco sul proprio sesso e con l'altra stringeva i propri seni svettanti.

Dopo interminabili minuti di piacere, il climax raggiunse infine l'apice e Silvia venne, copiosamente, lanciando un ultimo grido a metà tra la ruggito felino e un pianto di puro piacere, e cospargendo dei suoi succhi il volto dell'amante.

Afferrò quindi Marco per mano e riprese una torrida sessione di baci, assaporando il gusto del proprio sesso sulle labbra di lui e, interrotto l'abbraccio, lo condusse infine verso la camera da letto.

Silvia, voltandosi, cominciò ad accarezzare il membro rigido del suo uomo e rivolse a lui i suoi occhi di leonessa: "Scopami fino a che queste palle ne avranno, fammi sentire il tuo bel cazzo fino in fondo, esplodimi dentro come se io fossi la prima donna e tu il primo uomo, e dalla nostra unione carnale dipendesse il destino dell'umanità."

Marco, che non aveva certo bisogno di farsi ripetere un ordine tanto perentorio quanto piacevole da eseguire, spinse la sua donna verso il letto, facendola distendere sulla schiena, e cominciò un lento percorso di avvicinamento, percorrendo con la lingua tutto il suo corpo, a partire dai piedi affusolati, salendo su per le gambe tornite, toccando il bacino, il ventre, i seni, il volto. Fu infine completamente sopra di lei, leggermente ansimante per l'emozione di poter finalmente ammirare la persona tanto desiderata che stava sotto i suoi occhi, in attesa di una sua mossa, le gambe aperte a racchiudersi improvvisamente dietro il bacino di lui, come invitandolo a interrompere quell'estenuante e bellissimo indugio, affondare il colpo e possederla una volta per tutte.

Era un'immagine che Marco aveva tanto sognato da scolpirla indelebilmente nella testa. Quante volte, masturbandosi a casa, si era prefigurato quel primo affondo del bacino, la curva sinuosa delle cosce di lei avviluppate al suo torso, i piedi slanciati serrati dietro le sue natiche in tensione.

Il cazzo di Marco incontrò quindi le grandi labbra del sesso di Silvia e cominciò, come animato di vita propria, un lento e delizioso movimento di sfregamento.

Gli occhi si specchiavano negli occhi e vi leggevano amore e desiderio. Il respiro si confondeva con il respiro, i pensieri nei pensieri e il cuore era uno.

Infine, non potendo più trattenersi, arrivato all'ingresso della vagina durante uno di quei tanti va e vieni, Marco finalmente spinse e affondò in un sol colpo dentro quel canale stretto e ben lubrificato.

In quei primi attimi di intimo contatto dopo la penetrazione improvvisa, Silvia trattenne il respiro irrigidendosi contro il corpo di lui e Marco invece rilasciò un lungo sospiro, figlio di quella esplosione di emozioni che provava.

I primi colpi furono lenti, di assestamento, pieni di sensualità, caratterizzati da sensazioni incredibili per entrambi. Si consumava l'atto sessuale, il fine biologico ultimo con cui da migliaia di anni il maschio di uomo possedeva la femmina della sua specie per garantire una continuità nel tempo della razza. Con questo carico di animalità Marco penetrava il sesso della compagna, senza alzare il ritmo ma con una costanza e un'intensità bestiali, gli occhi fissi su quelli della partner, le labbra dilaniate da baci violenti e dolci morsi, le membra confuse, incrociate, incastrate nell'infinita danza dell'amore, i succhi e il sudore dell'uno sul corpo dell'altra.

S : "Adesso voglio che acceleri un po', comincia a sbattermi, sbattimi ti prego, dai, cosi ..."

Incalzato dalla compagna, Marco accelerò allora il ritmo, uscendo rapidamente e affondando altrettanto velocemente il cazzo nella calda vagina di Silvia, tra i gemiti ritmati e sempre più forti. Nella stanza, oltre a gemiti, sospiri e grida, si udivano i suoni prodotti dalla frizione dei tessuti aiutati dai liquidi vaginali che ormai avevano lubrificato i sessi dei due amanti e cominciavano a colare lungo le cosce di lei, impregnando la stanza del profumo dell'amore.

Quell'incessante movimento li stava facendo impazzire, portandoli alle soglie di un orgasmo intensissimo. Silvia a un certo punto affondò le unghie nella schiena di Marco, che, come un cavallo spronato dallo sperone della sua cavallerizza, accelerò ancorail ritmo del bacino preparandosi all'esplosione ormai prossima.

M : "Non riesco più a trattenermi, sto per venire ... " S : "Vienimi dentro, riempimi tutta del tuo seme, il seme del giovane uomo che è diventato il mio amante " M : "Sicura? Silvia, prendi la pillola?" S : "No, nessuna pillola e nessuna protezione ... "

Lo sguardo di Marco era quasi trasfigurato, tra l'eccitazione altissima, la consapevolezza di quanto Silvia gli stava dicendo e cosa significasse per entrambi, il delizioso e perverso rischio che stavano correndo, il senso del tradimento che stava arrivando a pieno compimento ma verso il quale lui aveva sospeso qualunque giudizio...

Silvia continuò, ansimando : "Ho deciso ... accetterò il rischio di farmi fecondare dall'uomo che sta tradendo sua moglie per me ... dammi tutto quello che hai ... svuotati nel mio ventre ... mettimi incinta ... "

Era il punto di non ritorno. Marco, eccitato come non mai, emise un gemito animalesco e spinse il bacino serrandosi alla sua donna : in quel momento esplose, liberando tutto il suo sperma nell'utero di Silvia. Uno due, tre, quattro, cinque densi getti si depositarono nel ventre caldo di una bellissima donna matura, ancora nel pieno della sua fertilità biologica da parte di un giovane uomo, forte e sano, ben capace di fecondare.

Un tale pensiero, apparentemente, non solo non causava la minima preoccupazione per nessuno dei due, ma era stata la scintilla fatta scattare da Silvia e che aveva accelerato l'orgasmo del compagno. Marco, infatti, non aveva saputo resistere a quell'ennesima tentazione che, invece di inibirlo o frenarlo, l'aveva in realtà spinto ad andare fino in fondo, per il brivido dato da un tale consapevole rischio e per "vedere" il bluff della sua partner.

Momentaneamente svuotato e spossato, pur con il membro ancora rigido per la grande eccitazione e per l'enormità di quanto era appena avvenuto, Marco uscì da Silvia e si distese al suo fianco.

Rimasero entrambi in quella posizione per un tempo indefinito, con lo sguardo sognante fisso al soffitto, ansimanti ma con il sorriso rilassato di chi ha appena raggiunto l'orgasmo.

Alla fine Silvia si voltò verso Marco, avviluppandosi al suo corpo con le sue lunghe gambe slanciate, con il fare possessivo e sensuale di un felino: "È stato molto bello ... mi hai fatto godere come non mi succedeva da tempo, ti ringrazio". Marco la osservò e non poté non baciare le labbra da cui uscivano quelle parole al miele: "È stato lo stesso per me, non sai per quanto ho desiderato fare l'amore con te, praticamente dalla prima volta che ti ho vista ... Era un giorno d'estate, sicuramente non te ne ricorderai, indossavi un vestito leggero e colorato, assai corto, e sono subito caduto sotto l'incantesimo delle tue forme." Silvia nel frattempo sorrideva con quello sguardo birichino che Marco conosceva ormai bene. "Non scherzo. Non puoi renderti conto di ciò che significa per un uomo questa bellissima carne che avvolge la tua anima, queste forme da ragazzina, le cosce stupende -- e, mentre parlava, allungava le sue mani sul corpo di Silvia -- il culo meraviglioso, da ammirare per ore mentre cammini, questi seni svettanti. E poi scoprire che dietro un bel volto si nasconde pure una persona con una testa pensante ... e che testa!".

Nel frattempo Silvia continuava a sorridere maliziosamente, consapevole e lusingata del potente fascino che esercitava sul giovane collega a cui intanto aveva afferrato il cazzo, cominciando una lenta sega. La sua mano andava su e giù lungo l'asta, che velocemente riacquistava vita. Silvia si mise quindi a leccare su tutta la lunghezza quel membro di giovane uomo fino a che Marco non sentì il calore delle labbra serrate sulla cappella, l'inconfondibile preludio a un altro pompino. A quel punto, mentre il suo cazzo spariva progressivamente nella bocca della compagna, Marco prese il bacino di Silvia mettendoselo sopra il volto e diede inizio a un 69.

Le loro bocche di muovevano all'unisono e le lingue titillavano i rispettivi sessi, dandosi pace solo per prendere fiato e ricominciare. Marco sentiva le palle ribollire e aveva un'idea diversa per il suo orgasmo: sapeva che Silvia l'avrebbe fatto godere a breve prendendo in bocca tutto il suo seme, ma le frasi passionali che si erano scambiati al momento del loro primo e ancora recente amplesso erano rimaste impresse nella sua immaginazione.

Marco, insomma, saputo della volontà della compagna di farsi ingravidare, non voleva perdere quell'occasione per godere al massimo di quella sensazione indescrivibile che aveva provato al momento di svuotare tutto il suo sperma nell'utero di Silvia. Quell'esperienza andava subito ripetuta e fissata ancor più nella memoria, solamente con una piccola ma essenziale variazione.

Marco quindi interruppe il cunnilingus, che, stando ai gemiti della sua donna stava portando i suoi frutti, uscì dalla bocca di Silvia e si mise dietro di lei con il cazzo duro come il marmo. La visuale era qualcosa di straordinario. Il culo imperioso, che era probabilmente il suo feticcio sessuale e sicuramente la parte del corpo di Silvia che lui adorava maggiormente, era lì in bella vista, di fronte a lui, con i due sfinteri a portata di mano, il buchetto anale, una rosellina che doveva ancora sbocciare, e i petali carnosi che celavano alla vista il sesso stupendo. Marco afferrò le due natiche ognuna con una mano e prese a strofinare i pollici sulle labbra, lo sfintere anale, l'ingresso della vagina ; appoggiò poi il cazzo eretto all'altezza di quest'ultimo e, senza bisogno di guidare o indirizzare l'asta con le mani, la spinse dentro Silvia con un deciso e costante movimento del bacino, fino ad affondare interamente ed emettere un gemito di piacere, ricambiato da un gridolino della sua donna, parzialmente sorpresa dalla rapidità della sua mossa.

Per Marco, prendere da dietro la collega era il coronamento del suo più grande desiderio, niente essendo in grado di eguagliare la combinazione della sensazione tattile e soprattutto quella visiva di veder la cappella appoggiata al sesso di Silvia, il suo cazzo scomparire tra due morbide e rotonde colline, la pelle della vagina dilatarsi, la vena della sua asta gonfiarsi di sangue per procurare un piacere reciproco indescrivibile.

Il tempo si dilatava come le labbra di Silvia, e Marco prendeva senza fretta il proprio piacere in quel continuo va e vieni, dentro e fuori, pieno e vuoto, uscendo fino a lasciare dentro solamente il glande per poi affondare con tutta la lunghezza in quella guaina calda e sempre più umida.

I gemiti, all'inizio quasi bisbigliati, aumentavano di tono e di intensità secondo i colpi che Silvia prendeva, i suoi "ah..ah...ah....ah" permeavano la stanza e restituivano l'immagine di una femmina in calore, che prendeva tutto il cazzo del suo uomo e stava in attesa di riceverne il nettare.

Per quanto Marco avesse già eiaculato più di una volta quella sera, il piacere fu tale da portarlo sul punto di una nuova esplosione. "Silvia, sto per venire di nuovo...ahhhh...." e venne ancora, con getti caldi e cremosi che andarono a piantarsi nelle cavità vaginali di Silvia, la fuoriuscita di quei fiotti scandita con altrettanti colpi di bacino. Le palle di Marco sbattevano contro le labbra di Silvia, e milioni di spermatozoi si lanciavano a caccia di un uovo da fecondare, nella loro personale corsa della vita.

Spentasi la sua foga, Marco tolse quindi il cazzo ormai a riposo e si lasciò andare sul letto, pronto a ripercorrere nel sonno le varie tappe di quello straordinario primo incontro amoroso. Silvia, pervasa dalla gioia di sentirsi piena del seme del suo uomo, si distese accanto a lui e sprofondò pure lei tra le avvolgenti braccia di Morfeo.

Per favore, dai un voto storia
L’autore apprezzerebbe un tuo feedback.
  • COMMENTI
Anonymous
Our Comments Policy is available in the Lit FAQ
Pubblica come:
Anonimo
Condividi questa Storia

LEGGI DI PIÙ DI QUESTA SERIE

Storie SIMILI

How To Have a Grrreat 69 Follow these steps to have the best 69'er of your life.
The Perfect 69 My girlfriend and I enjoy a 69 cumming together.
Hot Teens in a Cool Climate I was determined to lose my virginity.
Close Encounters (of a Sexual Kind) Ch. 01 Car breaks down, cheerleaders are prepared to put on a show.
Living Up to the Hype! Pt. 01 A couple's getaway to Lake Tahoe.
Altre Storie