Le amiche in calore

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Come trascorrere delle vacanze molto particolari.
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Io e Sandro ci eravamo conosciuti ad una festa di amici, e fu subito il classico colpo di fulmine.

Ero andata a quella festa con il solo scopo di conoscere un ragazzo e di divertirmi un po', in tutti i sensi. Cioè se ci scappava anche una scopatina non mi sarei certamente tirata indietro.

Invece eccomi qui insieme a lui da un anno, felici ed innamorati.

Sandro è il classico bravo ragazzo con il fisico un po' palestrato che cerca di sconfiggere un inizio di pancetta, poi per il resto è adorabile e premuroso anche se a letto non è certamente quello che si definisce uno stallone.

Per festeggiare il nostro primo anniversario abbiamo deciso di trascorrere una vacanza in montagna, e così abbiamo prenotato una camera in un grazioso albergo tirolese.

Era già sera quando arrivammo in albergo, e una volta in camera ci sdraiammo sul letto per rilassarci.

Dopo una mezz'oretta di dormi-veglia udii delle voci femminili provenienti dalla stanza a fianco alla nostra.

Incuriosita mi alzai ed uscii sul balcone, e facendo finta di nulla guardai dentro la stanza a fianco.

Nella stanza c'erano due ragazze, una bionda e l'altra nera di capelli, che continuavano a ridere e a scherzare tra di loro.

Le tende erano semi-aperte e chiaramente si vedeva tutto quello che succedeva in camera.

Le due ragazze non curanti di poter essere osservate, scherzavano e giocavano tra di loro sul letto.

A un certo punto una delle due ragazze spinge l'altra giù sul letto e le si siede sulla sua pancia immobilizzandola per i polsi.

Smisero di ridere, e la ragazza che era sopra lentamente si avvicinò al viso della sua amica, rimasero ferme per alcuni istanti dopodiché cominciarono a baciarsi appassionatamente.

Rimasi sbalordita da quella visione, ma nello stesso tempo morbosamente eccitata.

Ogni tanto facendo finta di nulla mi giravo verso la mia camera per vedere se Sandro era ancora a letto a dormire, e appurato ciò mi rigirai nuovamente verso la stanza delle nostre vicine.

Le due ragazze erano una sopra all'altra godendosi un fantastico sessantanove.

Quella sotto con le mani le allargava per bene le labbra carnose e con la lingua le leccava tutta la figa. La sua lingua scendeva lungo la coscia, poi con piccoli baci risaliva su fino a cercare nuovamente il clitoride da mordere e solleticare.

Anche la sua amica si dava da fare a leccarle la figa, la sua testa era incollata tra le cosce della sua amica.

Mio Dio.............!!!! -- pensai - la ragazza che stava sotto ad un certo punto infilò due dita nel culetto dell'amichetta, e la sua amica prontamente inarcò la schiena iniziando a gemere.

Uhhhhhhhhhhhhhhhhhh, ohhhhhhhhhhhhhhh, siiiiiiiiiiiiiiiii cosììììììììììììììì......., dentro e fuori che bellooooooooo.... sei fantastica - sussurrava.

Ogni tanto si giravano sul letto invertendo la parti, ma senza mai smettere di leccarsi reciprocamente.

Indubbiamente la bionda era la più scatenata e la più porcellona: leccava i piedi della sua amica, le succhiava le dita dei piedi una alla volta, le pizzicava le natiche. Poi con la mano raggiungeva il suo culetto e le infilava dentro due, tre dita.

L'altra era in preda al delirio, le spingeva il culetto verso di lei invitandola a continuare con quel giochetto.

Ohhhhhh, siiiiiiiii così sei la mia padronaaaaaa, dai continua non ti fermareeeeee........ mi fai impazzireeeeeee!!!!!!!!!!!!

Io ero talmente eccitata che non mi stavo rendendo conto che strusciavo le mie gambe una contro l'altra, e cha stavo iniziando una innocua ma intensa masturbazione .

Facendo finta di nulla misi una mano dentro i pantaloni della tuta fino a raggiungere la mia figa, e mi accorsi solo allora di essere già tutta bagnata.

Poi per paura di essere scoperta rientrai velocemente in camera e andai a farmi una doccia rinfrescante.

Il loro incontro amoroso andò avanti ancora per circa un'ora, poi il silenzio assoluto.

La sera a cena, visto che loro erano al tavolo a fianco del nostro, facemmo la loro conoscenza cominciando a scambiarci le solite frasi di cortesia e di routine: da dove venite, cosa fate qui in vacanza, quanto vi fermate, ecc...

Il tutto con immensa fatica da parte mia, perché mentre le guardavo dritte negli occhi avevo sempre in mente la scena di loro due che si scopavano.

L'indomani mattina Sandro prenotò un'escursione a cavallo che sarebbe durata tutto il giorno, ma io gli dissi che oggi non ne avevo voglia e che lui poteva comunque andarci insieme ad altri ragazzi che erano nell'albergo.

Salutai Sandro fissando l'appuntamento al suo rientro per la sera verso le 18.00, e risalii velocemente in camera sperando di rivedere le due ragazze.

Appena in camera andai subito fuori sul balcone, e subito sentii una voce che mi chiamò - Ciao Sammy hai riposato bene ieri sera?

Era Carla la bionda che mi salutava con la mano.

Ciao Carla, si grazie e voi? - le risposi pensando a quello che avranno fatto in tutta la notte.

Dai vieni di qua da noi che stiamo facendo colazione, ti offriamo un caffè - aggiunse.

Per un oretta parlammo del più e del meno, poi infine dei nostri rispettivi uomini.

Le due troiette erano felicemente sposate, ed i lori mariti sarebbero arrivati solamente a fine settimana a riprenderle.

Come tutte le conversazioni tra donne poi alla fine si finisce sempre di parlare di sesso.

I nostri discorsi diventavano sempre più intriganti ed erotici: la prima scopata, il primo ingoio, la prima inculata, io si, io no, l'amico con il cazzo più grosso o più piccolo, ecc...

Tutti quei discorsi piccanti contribuirono ad eccitarci e a riscaldare l'aria fino al punto che Carla, in silenzio, guardò Martina negli occhi.

Quello sguardo fu per loro un implicito segnale, ed ignorando apparentemente la mia presenza Carla si sedette a cavalcioni sulle gambe di Martina.

Entrambe si tolsero frettolosamente le magliette ed iniziarono a baciarsi e ad accarezzare le tette.

Carla leccava furiosamente il collo e le orecchie di Martina mentre con le mani le strizzava i capezzoli ormai turgidi ed eretti.

Martina si lascia andare al piacere e alle attenzioni di Carla.

Le lingue si sfiorano, si leccano fino a sparire tra le loro labbra.

Uhhhhhhhhhhmmmmmmmm, si cosììììììììììì ti desideroooooooooooo, voglio scopartiiiiiii, ohhhhhhhhhhhh......, voglio leccarti tuttaaaaa...... - diceva Carla.

Carla girò la testa verso di me e mi guardò senza dire nulla.

Non riuscivo a capire cosa volesse dirmi con quello sguardo: era un invito ad andarmene, a restare lì a guardare oppure ad unirmi a loro in un infuocato terzetto?

Mi sentivo un po' impacciata e non sapevo cosa fare. La prima cosa che mi venne in mente era quella di andarmene, poi l'idea di una avventura lesbica con loro prese il sopravvento e decisi di rimare li con loro.

Nel frattempo le due amiche si spogliarono e si sdraiarono sul letto, Martina offriva tutto il suo corpo alle attenzioni di Carla che iniziò a leccarle dita dei piedi mentre con la mano andava su lungo la coscia alla ricerca della sua fighetta.

Martina si dimenava sul letto, si accarezzava le tette stringendo i capezzoli fino a farli diventare rossi --

Ahhhhhhhhh così siiiiiiiii, leccami la figaaaaaaa............ ne ho vogliaaaaaaaaa, leccami tuttaaaaaaa!!!!!!!!!!!!

Carla si sdraiò in mezzo alle sue gambe e cominciò a leccarle la figa, ansimando oscenamente.

Poi Carla improvvisamente mi disse - Cosa fai ancora lì, dai non vieni qui con noi sul letto, non vorrai mica stare li solamente a guardarci..............

Una vampata di calore mi faceva salire la temperatura del mio corpo, e il mio cuore iniziò a battere più forte.

Per me fu una sensazione nuova, mai provata e la cosa mi lasciò frastornata ma stranamente eccitata.

Carla affondò nuovamente la sua faccia sulla sua figa di Martina, e si mise sulle ginocchia offrendomi in bella vista il suo culetto.

La visione di quel culetto sembrava dire - ....... dai leccami tutto, cosa aspetti ad infilarmi dentro la tua lingua, a leccarmi tutta la mia fighetta bagnata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

In silenzio mi avvicinai a Carla e iniziai ad accarezzarle le sue tonde e sode natiche.

Cosa ti dicevo che ci sarebbe stata - disse Martina a Carla - glielo leggevo nei suoi occhi che ci sarebbe stata, ed io non sbaglio mai.

Con le mie mani le allargai ancora di più le natiche, mentre il suo ano si contraeva tutto.

Mi avvicinai fino a sfiorare con il naso la sua figa, sentivo l'odore inconfondibile della figa bagnata......, ero eccitatissima ed iniziai a leccarla tutta, dal culo alla figa, dalla figa al culo.

Mentre le leccavo la figa le spingevo il mio naso dentro il suo culetto, avevo una voglia di scoparla e di farmi scopare.

Ohhhhhhhh Sammy vacci piano perché così mi farai godere subitoooooooo, uhmmmmmmmm si leccami tutta da brava non ti fermareeeeee..... - sussurrava Carla.

Carla dopo alcuni minuti si alzò dal letto e venne dietro di me, poggiò la mano sulla mia schiena e con le dita iniziò a scivolare giù verso il mio fondo schiena provocandomi brividi di piacere.

Le sue dita scesero tra le mie natiche e con la punta del dito iniziò dolcemente a fare pressione sul mio ano. Poi dopo aver passato il suo dito tra le labbra della mia figa piano piano iniziò a penetrare il mio ano.

Non avevo mai avuto esperienze anali fino ad oggi, sentivo un piccolo ma piacevole fastidio tutte le volte che mi penetrava.

In un batter d'occhio Carla si alzò dal letto e andò a prendere una piccola borsa da dentro l'armadio, e rovesciò il contenuto sul letto.

Incuriosita alzai lo sguardo per vedere cosa avesse preso, e sgranando gli occhi dalla meraviglia vidi che teneva tra le mani un enorme e grosso cazzo di almeno 25 centimetri fissato a una cinghia e un tubetto rosso.

Carla con mosse rapide ed esperte indossò quella strana mutandina con appeso quel grosso cazzone, lo avvicinò alla faccia di Martina e disse - Forza succhialo tutto, leccalo per bene...... fammi vedere come lo ingoi, huuuuuuuummm sei la mia troiettaaaaaaaaaa!!!!!

Martina con fare sottomesso allargò tutta la sua bocca ed iniziò a leccare e a ingoiare quella grossa cappella, poi la sua mano scivolò giù tra le sue gambe le divaricò mettendo in bella mostra la sua figa rasata.

Le sue dita entravano ed uscivano da quelle magnifiche e vogliose labbra.

Cosa aspetti - mi disse Carla - non lo vedi.... ha voglia di essere leccata, forza falla godere con la tua lingua!!!!!!!!!!!!!

Martina si adagiò sul letto e offrendomi la sua figa tutta spalancata disse - Siiiiiiiiiiiii leccami tuttaaaaaaa, metti la tua testa tra le mie cosce.................. Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh sssssssssssiiiiiiiiiiiiii leccami anche il mio culettooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!

Riassaporai immediatamente la figa, il suo gusto era delizioso, l'odore della sua figa mi faceva impazzire.

La mia lingua roteava intorno al suo clito sempre più rosso, lo succhiavo, lo insalivavo tutto e lo risucchiavo nuovamente.

Poi con le mie dita andavo alla ricerca del suo culetto, raccoglievo un po' della mia saliva che le colava tra le cosce e senza troppi complimenti la penetrai con due dita.

Uhhhhhhhhhhhhhhhhmmmmmmmmmmmmm, ohhhhhhhhhhhhhhh, mio Dioooooooooooooooooo sei fanatasticaaaaaa, non ti fermare continua così, mi fai godereeeeeee!!!!!!!!!!! Ahhhhhhhhhh, siiiiiiii godooooooooooooooooo!!!!!

Intanto Carla si mise dietro di me, divertendosi a far scivolare su e giù tra le mie natiche quel grosso cazzo.

Poi dopo averlo ben lubrificato lo appoggiò sulla mia figa e iniziò a spingerlo dentro.

Mio Dio - esclamai - cazzoooooooo com'è grosso e duro!!!!!!!!!!!

La grossa cappella scivolò dentro di me senza troppi complimenti, poi Carla mi afferrò per i fianchi e con una spinta più energica mi penetrò tutta fino in fondo.

Ohhhhhhhhhhhhh, siiiiiiiiiiiii sfondami tuttaaaaaaaaaa, scopami fino in fondoooooooo, voglio godere come una troiaaaaaaaaaa - gridavo in preda ad una eccitazione mai provata.

Sentivo quel grosso cazzo scivolare dentro e fuori la mia figa, lo sentivo tutto dentro la mia pancia.

Carla ti prego non ti fermareeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!

Martina nel frattempo con le sue mani mi teneva ferme le tette, e mi strizzava i capezzoli tra le sue dita facendomi arrapare ancora di più.

Ti piace essere sfondata - disse ad un certo punto Carla.

Siiiiiiiii di più continuaaaaaaaaaaa - le risposi.

Mentre stavo leccando furiosamente la figa di Martina, Carla lentamente fece scivolare fuori il grosso cazzo dalla mia figa e lo appoggiò sul mio culetto vergine ed inviolato.

Una forte e costante pressione cominciò ad invadere il mio culetto, sentivo la grossa cappella che cercava di farsi strada in quel buchetto stretto stretto.

Carla appoggiò le sue mani sulle mie natiche e le spinse in avanti spalancandole per bene.

Io ero praticamente bloccata tra le cosce di Martina e le gambe di Carla.

Carlaaaaaaaaaaaa mi fa maleeeeeeeeeee - le gridavo - è troppo grossoooooooooo, ahhhhhhhhhhhhhhhh mi brucia tuttoooooo!!!!!

Ma lei non curante dei miei lamenti e del mio dolore continuava a spingere sempre più forte.

Sentivo la grossa cappella sprofondare sempre di più nel mio ano -- Ahhhhhhhhhhhh mi fa maleeeeeeee, non ce la facciopiù, ti pregooooooooo fermatiiiiiiiiiii.

Stai calma e rilassati - aggiunse Carla, mentre con le unghie mi graffiava su e giù la schiena, i fianchi e le natiche.

Poi approffittando di un mio momento di rilassamento Carla diede una spinta così forte che il suo cazzo scivolò dentro il mio culo da cima a fondo.

Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh -- gridai -- mio Diooooooooooooooooo, mi brucia tuttooooooooo!!!!!!!!

Il dolore era talmente acuto che non riuscivo più a dire nulla.

Sentivo quel grosso palo dentro di me, dentro il mio culetto rotto e dolorante.

Carla per alcuni momenti rimase ferma, poi disse - Vedrai che piano piano comincerà a piacerti, vedrai che il dolore diventerà un piacere che non ne potrai più fare a meno. E ricominciò a muoversi lentamente avanti e indietro.

Il dolore era quasi passato, ma ritornava solamente quando Carla lo estraeva tutto e mi ripenetrava nuovamente.

Siiiiiiiiiiiiii, uhmmmmmmmmmmmmmmm............ ohhhhhhhhhh, sfondami tutta - le sussurravo - ti prego fammi godereeeeeee fino in fondoooooooooo!!!

Allora lei aumentò il ritmo delle sue spinte, il cazzo scivolava velocemente dentro il mio culo oramai aperto.

Poi mise le sue mani sulle mie spalle e con un colpo secco mi penetrò fino in fondo.

Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, godooooooooooooooooooooooooooo, sto godendo, sbrodolo tuttaaaaaaa!!!! Vengoooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!

Dopo alcuni minuti di totale incoscenza mi lasciai scivolare sul corpo di Martina, cheaffettuosamente mi abbracciò.

La giornata trascorse felicemente tra una scopata e l'altra.

Carla e Martina erano veramente adorabili, sapevano perfettamente come far godere una donna.

Si è fatto tardi - dissi a loro due - tra un po' dovrebbe ritornare Sandro dalla gita a cavallo.

Martina sorridendo aggiunse: Ci vediamo domani, vero? Non vorrai mica lasciarci da sole, no?

Certamente, ci vediamo domani mattina - risposi salutandole.

Uscendo dalla loro camera Carla mi disse - Sammy perché non ti prendi le mie mutandine con gli accessori e stasera non ti diverti con il tuo uomo? Ai nostri cari mariti è piaciuto moltissimo, magari piace anche al tuo Sandro!!!!!

E poi così domani potrai raccontarci tutto............

L'idea non era niente male, anzi mi eccitò immediatamente e dissi - Perché no!

Presi la borsetta dalle mani di Carla, la baciai appassionatamentee me ne andai in camera mia.

Ora però il mio unico pensiero era come preparare la seratina hard a Sandro, e l'idea di sodomizzarlo mi rendeva irrequieta ed eccitatissima come non mai.

Però questa è un'altra storia.

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  • COMMENTI
Anonymous
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1 Commenti
AnonymousAnonimocirca 13 anni fa

Mi puoi dare l'indirizzo di quell'albergo???????

Divertente storia, devo dire che mi sono eccitata moltissimo nel leggerla.

Compliments......

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