Il Diario di un Cuckold

BETA PUBBLICA

Nota: puoi modificare la dimensione del carattere, il tipo di carattere e attivare la modalità oscura facendo clic sulla scheda dell'icona "A" nella finestra delle informazioni sulla storia.

Puoi tornare temporaneamente a un'esperienza Literotica® classica durante i nostri beta test pubblici in corso. Si prega di considerare di lasciare un feedback sui problemi riscontrati o suggerire miglioramenti.

Clicca qui

Erano ancora soltanto fantasie, certo, ma lentamente stavo in qualche modo accettando che l'umiliazione derivante dal mio fallimento come maschio, fonte unicamente di sofferenza fino ad allora, si tramutasse in una contorta forma di piacere sessuale.

L'idea concreta però di proporre io a mia moglie di vivere nella realtà quello su cui oramai erano concentrate tutte le mie pulsioni sessuali (avevo praticamente abbandonato le visite a siti che non presentassero principalmente argomento "cuckold"), non mi sfiorava nemmeno lontanamente.

Una sera però che, aspettando fino a notte inoltrata il ritorno di lei, mi ero scolato mezza bottiglia di gin, mi lasciai sfuggire con lei che avrei preferito che, piuttosto che starmene preoccupato tutta la sera non sapendo nemmeno se le fosse malauguratamente capitato qualcosa o meno, avrei preferito che venisse la persona con cui si incontrava a casa nostra e che, se necessario, sarei stato disposto anche ad uscire io di casa per lasciare campo libero a loro.

Non mi rispose, ma notai che ciò che le avevo detto doveva averla colpita perché, invece di rivolgermi il solito distaccato "buonanotte" a voce, quella sera si chinò sulla poltrona su cui ero seduto per darmi un bacio sulla fronte, passandomi una mano tra i capelli.

Quel gesto mi spiazzò.

Iniziai a considerare che forse, seppure in una forma nuova e del tutto differente da quella che avevo vissuto prima, qualcosa tra noi avrebbe potuto esserci di nuovo.

Ancora non avevo però sufficiente coraggio per parlarne apertamente con lei.

Fu lei stessa a riaffrontare l'argomento qualche giorno dopo. Mi disse che aveva pensato molto a ciò che le avevo proposto quella notte, che le aveva confermato quanto in realtà potessi essere ancora attaccato a lei, che alla fine ne aveva parlato col suo amante e che lui si era dimostrato di mentalità molto aperta in merito (seppi solo dopo molto tempo che lui in realtà aveva già avuto esperienze del genere con coppie consenzienti e che era piuttosto solleticato dall'idea di poter metter in piedi un nuovo menage a trois).

-In... che senso... molto aperta?

Riuscii a farfugliare mentre sentivo spalancarmisi l'eventualità di vivere davvero ciò su cui avevo versato litri di sperma negli ultimi mesi durante interminabili sessioni di seghe solitarie. Non so se fosse più per la paura o per l'eccitazione di quella assurda situazione che stavo vivendo, ma la mia voce tremava.

-Nel senso che a lui non dispiacerebbe venire qui, anzi... non gli dispiacerebbe nemmeno se tu volessi essere presente durante...

E qui si fermò arrossendo violentemente (anche in questo caso seppi solo dopo che lui aveva a lungo insistito, quasi preteso, che lei mi facesse questa proposta, che lei non ne era convinta neanche un po' e che si stava vergognando da cani solo a farmela, ma che non aveva saputo opporsi per paura di perderlo).

-Io per te farei qualunque cosa, amore mio!

Le dissi piuttosto teatralmente tra le lacrime e, dopo tanti mesi, ci abbracciammo e ci tenemmo abbracciati a lungo in silenzio.

Passarono ancora diversi giorni prima che la cosa si concretizzasse davvero, però. Giorni durante i quali mi chiese conferma cento e cento volte della solidità della mia intenzione a riguardo, se avessi valutato o meno tutti gli aspetti (certamente non facili da affrontare) della situazione e le implicazioni anche di carattere sessuale che ne sarebbero inevitabilmente s**turite. Io feci sempre del mio meglio per rassicurarla dichiarandomi disposto ad accettare anche un ruolo secondario pur di non rimanere totalmente escluso dalla sua vita affettiva e sessuale, anche se ancora ero convinto che al massimo mi sarebbe stato offerto di doverla condividere con lui ma sempre in un ruolo attivo, da maschio insomma.

Mi lasciai coinvolgere così, di impulso, anche un po' ingenuamente, se vogliamo.

Giunse finalmente la tanto attesa sera del primo incontro a tre.

Io la osservavo prepararsi con cura (niente di provocante nel suo abbigliamento ancora, ma notavo la particolare attenzione che ci metteva nel farlo), lei era nervosa e mi chiedeva in continuazione se volevo davvero andare fino in fondo e che avremmo sempre potuto mandare tutto a monte, volendo.

Mi sforzavo di dimostrarmi apparentemente all'altezza della situazione, ma in realtà me la stavo facendo davvero sotto anch'io.

Finalmente arrivò, gli andò ad aprire lei, dicendomi che sarebbe stato meglio se io avessi aspettato nel soggiorno.

Quando entrò con fare sicuro, con mia moglie visibilmente sulle spine a seguirlo due passi indietro, prese subito in mano le redini gioco dimostrandosi in totale controllo della situazione e, dopo essersi seduto sul divano come si fosse trovato a casa sua, mentre io stavo ancora domandandomi se presentarmi porgendogli la mano o meno, mi si rivolse in maniera diretta e decisa:

-Mi fa piacere, caro Paolo, che tu abbia deciso di voler vivere questa nuova esperienza. Magari avresti potuto evitarci le spiacevoli situazioni degli ultimi mesi e dichiarare prima che sarebbe piaciuto anche a te partecipare... sarebbe stato infinitamente più semplice per tutti e tre...

Volevo replicare qualcosa, ma la voce non mi usciva proprio. Continuai a starmene in piedi lì ad ascoltarlo senza poter fare a meno di ammirarne, oltre all' aspetto dannatamente attraente, l' incredibile faccia tosta.

-...comunque, tutto è bene quel che finisce bene. Mettiamo da parte il passato. continuò facendo cenno a lei di sedersi sul divano, accanto a lui.

Passandole poi un braccio attorno alle spalle, riprese con assoluta naturalezza:

-Sono un uomo cui piace essere chiaro fin dall'inizio, per cui credo sia meglio mettere la carte in tavola da subito, inutile stare a girarci tanto intorno... come sai io e tua moglie da qualche tempo abbiamo una relazione ma non ti allarmare, non ho nessuna intenzione di portartela via per viverci insieme, tua moglie voglio solo scopartela, non sposarla, per quello ci hai pensato già tu..."

Quel linguaggio volutamente crudo, quel termine scoparTEla, misero in chiaro, fin da subito, quali sarebbero stati da allora in avanti, i nostri ruoli reciproci: lui il Bull, mia moglie la Hotwife, io il Cuck da femminilizzare.

***

Con la CB 24/7, la masturbazione per me è ovviamente assolutamente off-limits, ma per un lungo periodo di tempo è stato un atto che mi veniva addirittura imposto (ammetto che non mancavo occasione di dedicarmici anche in separata sede, spesso e volentieri), sempre rigorosamente da consumarsi davanti a loro che, ben sapendo quanto io fossi vergognoso e timido al riguardo, non perdevano occasione di umiliarmi in questo modo.

Di solito la cosa si svolgeva durante i loro amplessi, in altre occasioni mi veniva richiesto di segarmi di punto in bianco, magari durante momenti e situazioni in cui non erano impegnati a fare sesso, così insomma, per loro esclusivo divertimento. In ciascun caso però la regola era sempre la stessa: masturbarsi si, ma senza venire prima che me ne fosse dato il permesso.

Ovviamente quando mi segavo guardandoli scopare il permesso mi sarebbe stato accordato soltanto dopo che avessero finito e che, se richiesto, li avessi ripuliti.

Quasi sempre mi era consentito di schizzare in terra o sui piedi nudi di lei (da ripulire con la lingua, in questo ultimo caso), sempre rigorosamente in ginocchio.

Pur dovendo essere sempre forzato a cominciare, una volta partita la mano, la mia libido prendeva però il sopravvento: tener duro fino alla fine senza schizzare era sempre un vero tormento.

Avevo fino ad allora avuto qualche "incidente", sborrando in anticipo e privandoli così del divertente spettacolo della mia umiliazione, ma la cosa non aveva mai avuto alcuna conseguenza, se non frasi di derisione del tipo:

"Soffriamo di eiaculazione precoce eh, fighetta? Ora capisco perché non hai mai soddisfatto tua moglie...dimensioni a parte si intende"

E giù a ridere entrambi.

Oppure:

"Duri meno di un ragazzino di tredici anni alle prime seghe, fighetta... beh d'altronde hai anche il pisellino di un ragazzino di tredici anni... come potrebbe essere altrimenti?"

E altre amenità del genere.

Però quel giorno non me la fecero passare così liscia.

Io la ricordo cosi:

Me ne sto ai piedi del letto, in ginocchio, con la mano che fa avanti e indietro sul cazzo, nemmeno troppo velocemente. Da quella posizione godo di un punto di vista privilegiato per ammirare il cazzo del bull che pompa vigorosamente nella figa della mia signora.

Sto ammirando le grandi labbra della figa allungarsi attorno all'asta lucida di umori di lui ogni volta che lo tira indietro, quasi a volerlo trattenere, a non volerlo far uscire nemmeno un secondo. Lui è sopra di lei che gli tiene le gambe avvinghiate attorno ai fianchi.

I muscoli delle natiche strette e muscolose del toro si muovono con un ritmo fluido, quasi ipnotico. Puntato sulle ginocchia, con le gambe leggermente piegate, tiene le cosce larghe in modo che io possa guardare bene come me la sta scopando.

I grossi testicoli pendenti oscillano al ritmo delle pompate, battendo sull'ano con un rumore incessante, ipnotico anch'esso: Ciaff... Ciaff... Ciaff...

Lei non si trattiene, mugola, ansima, dice che ne vuole ancora e sempre di più. Lui si limita a respirare affannato.

Non mi rendo conto di essere così vicino a venire fino a quando non è ormai troppo tardi per trattenermi: rilascio convulsamente nell'aria lunghi getti di sperma, alcuni dei quali, disgraziatamente, vanno a posarsi sulle lenzuola, nella precisa direzione dei loro sessi che si sfregano, l'uno nell'altro.

Realizzo subito che la cosa non sarà affatto gradita; vorrei allungare una mano per tirar via quelle strisce di sborra dal letto, ma non oso muovermi.

Me ne sto lì col pisello che mi si ammoscia lentamente in mano, ad aspettare che finiscano.

Posso solo sperare che la cosa passi inosservata. E invece lui, una volta pompata la solita equina razione di denso sperma a farcirle la figa (non so come faccia a farne sempre così tanta, se è dovuto alla sua dieta, a quanta acqua beve, o forse più semplicemente al fatto che è più maschio di me e ha i coglioni più grossi), si stacca da lei tirando indietro il busto e se ne accorge subito.

-Che cazz...

Torcendosi verso di me, posa lo sguardo sul mio pisello moscio, ancora gocciolante.

-Ma che schiiifo! Guarda che cazzo ha combinato quella troietta lurida della tua maritina...

Si tira su pure lei, con la sborra candida che le cola dalla figa ancora dilatata e, guardando le lenzuola:

-Ma Paolooo... ma stai un po' attento... non lo vedi che casino hai fatto??

Ora, che io sia venuto troppo presto va bene, che non sia stato capace di controllarmi per tempo passi pure, MA CHE MI SI ACCUSI DI AVER FATTO CASINO SUL LETTO PER 2 SCHIZZETTI QUANDO, NEL PUNTO DOVE FINO A POCO FA IL CAZZONE DI LUI STANTUFFAVA LA FIGA SFONDATA DI LEI, SI E' FORMATO UNA SPECIE DI LAGO DI SBORRA NON MI SEMBRA PER NIENTE GIUSTO!!!

E poi... sono loro, che lavano le lenzuola, o IO??

Queste considerazioni però me le tengo per me, mentre lui, tenendomi premuta la faccia sul lenzuolo macchiato come si fa con i cuccioli che fanno pipì in casa, mi sta sibilando in un orecchio:

-Adesso non solo svuotiamo le palline senza permesso... ma ci permettiamo pure di schizzare quasi addosso al padrone, EEH?

-N..non l'ho fatto apposta... davvero... non volevo!

-E ci mancherebbe pure lo avessi fatto apposta, fighetta... male, molto male... se continui così finisce che te le taglio via, quelle palline! Cos'è... ti sei eccitata a guardare la figa della tua signora? Ahh noo... ho capito... ti sei bagnata tutta a vedere da vicino il cazzo di un vero maschio, giusto!? Hai ragione, povera piccola... anche tu hai le tue esigenze di femmina calda, vero? Ma non ti preoccupare che adesso zio Bruno te le fa sfogare lui le voglie, così per un po' ci togliamo questo brutto vizio...

Questa ultima frase l'ha pronunciata col tono di voce che di solito si usa con i bambini piccoli. Mi sento piuttosto intimidito.

Tra l'altro non ho capito bene quello che ha in mente e comincio ad essere leggermente preoccupato...

Un quarto d'ora dopo, finito di cambiare le lenzuola per la seconda volta nella giornata, sto raccogliendo quelle sporche per metterle direttamente in lavatrice.

Marisa è in bagno che fa un bidet (sento l'acqua scorrere), lui è in soggiorno a non so fare cosa da un po', quando lo sento chiamarmi da di là:

-Fighettaaa... vieni un po' qua... vieni, vieni che zio Bruno ti fa vedere una cosa...

OHSSANTINUMI... che si sarà inventato adesso?

Lo raggiungo in soggiorno con ancora il fagotto delle lenzuola sporche in mano e l'aria da cane bastonato. Se avessi la coda, in questo momento la terrei stretta tra le gambe.

Sta armeggiando col pc, ma da qui non riesco a vedere lo schermo.

-Vieni vieni... avvicinati. Guarda cosa ti ha trovato lo zio Bruno per farti sfogare come si deve... poi non dire che non teniamo conto delle tue esigenze...

Giro attorno alla scrivania e finalmente posso vedere ciò di cui sta parlando:

E' una clip proveniente da qualche sito porno, esattamente si tratta dello slideshow di una interminabile sequenza di enormi cazzi neri (appartenenti ovviamente ad altrettanti muscolosi omaccioni) e sta facendola scorrere dopo aver settato la riproduzione in modalità "loop". Non ne capisco la necessità perché leggo dal timer che il filmato dura più di mezz'ora...

Mezz'ora dopo invece lo capisco benissimo, mentre mi trovo, esattamente da mezz'ora, inginocchiato davanti allo schermo a menarmi disperatamente l'uccello per raggiungere il secondo dei 3 orgasmi necessari a che io possa ottenere il permesso di alzarmi di lì. Tra le mie ginocchia doloranti e il pavimento c'è fortunatamente un po' di morbido: il fagotto di lenzuola ancora bagnate della sua (tanta) e della mia (poca) sborra.

Ha preteso che anche Marisa assistesse alla mia umiliazione e adesso mi guardano entrambi dal divano sul quale sono sdraiati, lanciando qualche divertito incoraggiamento al mio indirizzo, tra una slinguata e l'altra.

I cazzi neri continuano a scorrermi incessantemente davanti agli occhi, mentre il mio povero pisello è tutto arrossato e dolente. Sono appena riuscito a recuperare un po' di rigidità dopo il primo dei tre orgasmi impostimi, avvenuto buoni venti minuti fa, e confido di poter raggiungere il secondo entro i prossimi venti.

Sborrare la prima volta (che poi sarebbe la seconda, dopo quella mentre stavano scopando) è stato relativamente facile, non venivo da almeno 3 giorni e vedere il toro montare la mia signora mi aveva caricato ulteriormente: mi è stato sufficiente segarmi per qualche minuto apprezzando i cazzi neri che mi scorrevano davanti agli occhi e ho schizzato in terra, davanti a me. L'evento è stato salutato da complimenti e applausi da parte del mio divertito pubblico.

Ora però la cosa non si sta rivelando altrettanto semplice. Sono costretto a cambiare mano continuamente perché il braccio destro comincia a farmi male, ma con la sinistra al massimo riesco a tenermelo duro, non riesco a raggiungere la intensità di ritmo necessaria per venire, per cui sono costretto a tornare alla mano destra non appena il braccio si è riposato un po'.

Esattamente mezz'ora dopo la prima sborrata davanti allo schermo (posso asserire con certezza che sono trenta minuti esatti perché ho sborrato proprio davanti alla stessa foto davanti cui ho sborrato prima: un maschio nero, piuttosto sovrappeso, seduto sul bordo di un letto, aria assorta e in mezzo alle gambe un arnese largo e lungo, da moscio, più o meno come il mio avambraccio), conseguo la seconda grazie a un'accelerazione disperata che riesco ad imporre al mio braccio esausto. Mi concedo un paio di minuti per flettere un po' il braccio e recuperare un po' di fiato prima di attaccare di nuovo.

La quantità di sperma questa volta è stata davvero esigua e puntualmente la cosa viene sottolineata con simpatici frizzi e lazzi.

-Beh? Tutto lì?? Ma non è che fino ad oggi ci siamo sbagliati e che quelle che hai lì sotto non sono palline come abbiamo sempre creduto, ma una sorta di ovaie esterne?

Fa lui. Lei non mi usa nemmeno la cortesia di astenersi dal ridere, e la cosa mi umilia un bel po'.

Riprendo volenterosamente a segarmi ma stavolta prima di ottenere un minimo segno di vita impiego almeno il doppio del tempo rispetto alla volta precedente. Comincio a pensare di non potercela fare, sono ricoperto di sudore e ogni colpo che infliggo al cazzo mi fa stringere le labbra dal dolore, in certi momenti mi gira anche un po' la testa.

I cazzi neri continuano a popolare lo schermo e temo proprio che popoleranno anche i miei peggiori incubi per i prossimi mesi.

Sto per gettare la spugna, non posso farcela.

Devono essersi sono accorti della mia difficoltà perché li sento bisbigliare tra loro a lungo. Spero stiano deliberando la mia grazia.

Poi lui si alza e mi viene dietro, si china e comincia a battermi una mano sul sedere al ritmo della mia sega, come per darmi il tempo.

-Op... Op... Op... avanti fighetta ci sei quasi, non ti deconcentrare... guarda quei bei cazzi neri... mmhh... scommetto che ti fanno venire l'acquolina in bocca, vero? D'altronde alle femminucce i bei cazzoni neri fanno sempre quest'effetto, giusto? Avanti... ancora... non ti fermare... Op... Op... Op...

Non è che mi stia sculacciando con forza, sono sculacciatine leggere di derisione le sue e, inaspettatamente, stanno ottenendo l'effetto di farmi riacquistare un minimo di turgore. Ne approfitto per tentare un altro sprint.

-Scommetto che hai la fighetta tutta bagnata per quei bei maschioni, vero?

Sento scivolare la sua mano più in basso, a cercarmi l'ano, e subito dopo un dito infilarvisi in un sol colpo fino alle nocche.

E' quello, che fa il miracolo: sento gli spasmi del piacere arrivare, il mio cazzetto inizia a muoversi su e giù senza nemmeno che io continui a menarmelo (ho poggiato la mano destra in terra per non perdere l'equilibrio nel momento stesso in cui mi sono sentito penetrare) e ho un orgasmo. Ridicolo si, quasi a secco (appena un rivolo di sborra che mi cola giù lungo l'asta), ma pur sempre un orgasmo.

Cado in avanti a 4 zampe, esausto.

Sento lei ridacchiare dal divano mentre lui commenta così:

-Che ti avevo detto, Marisa? Hai visto che avevo ragione? E tu che non ci volevi credere... te l'avevo detto che sarebbe bastato toccarle la figa, alla maritina, per farla venire... Sei convinta adesso? Quella è più femmina in calore di te!

-Umiliazioni- In assenza di mia moglie

Divenute le visite del bull a casa nostra una normale routine, ci siamo dovuti porre il problema dei lavori domestici.

Fino ad allora, avevamo sempre avuto una signora polacca, per un paio di ore tre volte alla settimana, ad occuparsene, ma l'eventualità che il bull si fermasse da noi a dormire e al mattino si potessero incrociare non era assolutamente auspicabile. Inoltre, se anche non si fossero mai incrociati, sarebbe stato comunque imbarazzante dover giustificare la costante presenza di lenzuola sporche in quantità industriale (vengono cambiate prima e dopo ogni visita del bull) nonché di tutto il campionario di intimo particolare che usa mia moglie per compiacerlo.

In conseguenza di ciò decidemmo di fare a meno dell'aiuto di questa signora. Avrei dovuto essere quindi io, nei miei momenti liberi (vedi i fine settimana in casa da solo), a svolgere quelle faccende al posto suo.

Nei fine settimana devo pertanto occuparmi di fare il bucato (almeno 2 lavatrici solo di lenzuola, sempre), di stirare tutto una volta asciutto, di svolgere le pulizie di casa e infine di recarmi al supermercato a fare la spesa per il settimanale approvvigionamento di generi alimentari e prodotti per la pulizia.

Lo faccio da un paio di anni e ormai sono un vero esperto, anche se ho dovuto imparare praticamente tutto. Fino ad allora infatti non sapevo nemmeno come si caricasse una lavatrice.