Ai Suoi Ordini

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Una mattina dominante - comanda lei.
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Ti alzi dal mio letto e ti dirigi verso l'armadio. Prendi una camicia appesa e la indossi, giusto per coprire appena il tuo corpo nudo. Ti aggiusti i capelli fissando lo specchio, li sollevi dal basso, li ordini con le dita. Io ti fisso ancora in estasi, mentre tu fingi di non accorgertene. Questa tensione sembra creata apposta per farti desiderare ancora di più, come se tu fossi una brava attrice che non guarda la telecamera.

Dopo un istante, ti scatta qualcosa. Passi davanti al letto e mi dici: "Seguimi", senza incrociare il mio sguardo. Il tuo tono è dolce ma deciso.

Mi alzo dal letto e ti seguo, ti dirigi in cucina ed apri la porta del frigo.

La luce ti illumina appena, e la penombra contribuisce a creare un quadretto con il lembo della camicia che ti copre a malapena un tratto di coscia.

Ti siedi sul tavolo con la bottiglia d'acqua in mano. Mi fissi mentre bevi nel tuo modo sensuale.

Sposti una sedia con un piede e ce lo appoggi sopra. Mentre apri la gamba, mi dici: "Non dire una parola, ubbidisci e basta".

"Baciami il piede, e sali lentamente"

Mi chino e comincio a baciarti, dal piede alla caviglia. Ti accarezzo il polpaccio mentre salgo fino a metà coscia - mi fermi con una mano sulla testa.

"Vieni su e soffri in silenzio"

Mi alzo e mi afferri le braccia. Mi mordi il collo e poi la spalla, sapendo di farmi un po' male. I denti affondano poco nella pelle, ma senti reagire i miei muscoli ed i miei tendini: sto soffrendo ma non dico niente, spengo la mia volontà e mi arrendo all'eccitazione.

Mi guidi dove vuoi con una mano sulla testa, sposti la camicia e mi scopri il seno destro.

"Succhialo piano".

Mentre ti ciuccio il capezzolo, ti accarezzo le gambe, ma tu non mi vuoi lasciare libertà di azione. Mi fermi le mani e mi ordini: "Toccami adesso".

Passo la mano a scendere sul tuo monte di venere, i peli sottili morbidi mi guidano verso le grandi labbra inumidite, che separo per arrivare a sentire la tua eccitazione nella vagina bagnata.

Stai gemendo e mi sposti la testa sull'altro seno. "Toccami forte" sussurri, ed io eseguo. Ad ogni passaggio sopra il clitoride sincronizzo la stretta decisa delle mie labbra attorno al tuo capezzolo. Infilo un dito nella tua vagina e spingo in alto la testa affondando nel tuo seno. Stai godendo più forte, ma chiudi le dita serrando i miei capelli e mi comandi la testa verso il basso. "Adesso leccala".

Sento fresche le goccioline sui tuoi peli contro il mio naso mentre dò la prima boccata alle tue grandi labbra, tirandole un poco per poi leccare la punta del tuo clitoride, aprire indietro fino ad infilartela un poco dentro e sentire il tuo sapore salato. Poi continuo con crescente frenesia, ciucciando avidamente il tuo clitoride e facendoti contorcere.

Mi premi la faccia contro di te, quasi a fermarmi, ma io insisto e tu godi più forte: "oh G, così!".

Ti pieghi verso di me venendo, gridando un lungo ooooooh liberatorio.

Ho il viso schiacciato contro di te ma non mi lasci, chiudi le cosce mentre inarchi la schiena e mi blocchi.

Ti bacio la tua magica passerona, che mi ha bagnato tutta la faccia.

Con ancora il fiatone, mi dici "Alzati", e appoggi una mano all'indietro sul tavolo.

Con le guance arrossate, mi fissi coi tuoi occhi grandi: "Penetrami". E mi inviti dentro di te.

Il mio pene nudo e rigido entra nella tua vagina morbida e calda, finchè i nostri corpi sono in completo contatto. Non resisto ed emetto un gemito contro il tuo collo.

Mi accarezzi la nuca: "Scchhh, obbedisci" mi dici sgridandomi ma sorridendo.

Mi afferri le chiappe in tensione e governi la mia spinta. Lenta e profonda, la vuoi sentire tutta e sospiri mentre mi sfilo, accompagnando un "ah" breve al colpetto che ricevi quando infilo fino in fondo.

Io impazzisco di piacere.

Sono completamente sottomesso a te.

"G, ora vienimi addosso". Mi fai sfilare e accarezzi dolcemente il mio glande gonfio.

Appoggi il mio membro contro di te e mi guardi decisa negli occhi.

Sai perfettamente cosa fare: mi merito una ricompensa ma sempre soggiogato al tuo volere.

La tua mano stringe forte la mia asta durissima: sto per scoppiare, ma tu vuoi che lo faccia al tuo comando- "Vieni G, vienimi addosso".

Esplodo sul tuo corpo soffocando le grida contro di te.

Gli schizzi si appoggiano sul tuo corpo, lasciando una traccia calda sulla tua pelle.

Mi abbandono su di te, e mi sussurri "bravo G", accarezzando il mio membro ancora pulsante contro di te. I miei ansimi forti rallentano piano, col mio viso schiacciato sul tuo collo non riesco a vedere l'espressione sul tuo viso. Contenta, padrona, vittoriosa, potente. Sono stato uno strumento della tua volontà, ti ho dato piacere esattamente come volevi, hai governato tu: tu sei la mia dea.

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Anonymous
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2 Commenti
Brizzolato8Brizzolato8quasi 2 anni faAutore

hai centrato le caratteristiche che volevo dare al racconto. dal punto di vista maschile, c'e un enorme desiderio di dare piacere, stimolato dalla iniziativa della donna. Lei sicuramente conscia dell'effetto che fa su di lui, innesca questa sequenza quasi cinematografica con la certezza di ottenere il risultato voluto.

AnonymousAnonimocirca 2 anni fa

Contenta, padrona, vittoriosa, potente. Che passione, che legame

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