Mrigi

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Ora ricordavo la prima volta che mi aveva ricevuto in sé, il mordicchiarsi il labbro, il suo desiderio di asciugarmi, dopo.

Era vero, nulla aveva mai impedito a yoni e ligam d'incontrarsi.

Sentii l'impulso irrefrenabile di rovesciarla sul letto, baciarla. Sulle labbra, sul petto, sulla pancia.

Mi carezzò i capelli.

"Cosa farai di Mrigi?"

"Vorrei averti con me, per sempre."

Balzò in piedi, cadde in ginocchio, posò il capo sulle mie gambe.

La sua voce era bassa, tremula.

"Ho parlato con mio padre.

Ha detto, se vuoi puoi venire con noi e fare architetto delle nostre comunità.

Se vuoi, posso venire da te e sono miei tre caravans e sei baracconi."

"Voglio te, Mrigi. Non voglio carrozzoni o baracconi..."

"Io faccio quello che tu vuoi...

Se tu mandi via Mrigi, lei piangerà, ma vivrà per sempre con tuo figlio e ti avrà sempre nel cuore, grata per tuo ricordo."

"Alzati, Mrigi.

Voglio conoscere tuo padre. Voglio dire quanto ti amo. Che tu devi essere mia moglie, Mrigi Colli."

"Grazie, Bruno, tu vuoi quello che Mrigi sogna.

Vieni. Piccola cerva vuole montare suo cavallo."

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